Quali sono i pro e contro dell’Internet Marketing?
E’ preoccupante….
“fare business online è troppo rischioso”
Che cos’è una decisione rischiosa nell’Internet marketing?
Per qualcuno può essere il pagare ogni mese l’autoresponder, per altri investire in traffico con l’incertezza di non avere alcun ritorno sull’investimento. Ma per qualcun altro ancora il solo spendere 50 euro all’anno per pagarsi un hosting è troppo…
L’altro giorno ho avuto una breve conversazione con un Internet marketer alle prime armi:
“Ho già il mio prodotto, non guadagno ancora online, ho studiato tanti corsi, ma ancora non ce la faccio…’
Ho subito chiesto: “…hai già acquistato un dominio per rendere il tuo corso VISIBILE al resto dell’Italia?” Questo mi risponde: “Non ancora”. E io: “E quando pensi di farlo?” Risposta: “Sono un deficiente tecnologico, e ho paura”
La paura blocca. Lo so.
Ti blocca in un limbo che è peggio della morte.
Ma uno dei piu’ grandi Copywriter degli ultimi 40 anni una volta ha detto:
“la maggior parte dei business falliscono non perchè non si sappia cosa si deve fare, ma perchè si rimandano in continuazione le cose che sappiamo di dover fare”
Se ti ritrovi nella stessa situazione del mio cliente…
TI ESORTO: non fare come lui.
Impara alla svelta a fare le cose tecniche da te, oppure investi in un webmaster che lo faccia al posto tuo.
In ogni caso inizia e parti con qualcosa, che è meglio del non fare nulla.
Perché se educhi il tuo cervello a questa condizione, molto presto diventerà una abitudine.
E se persisti nella ‘non azione’, nella continua inattività, nell’incapacità di scelta, nel rimandare continuo… tutto questo diventa parte integrante di te. E a quel punto diventa molto difficile cambiare, anche se è ancora possibile.
Lo puoi fare in due modi diversi.
Attraverso una scorciatoia (delagando i compiti o assorbendo l’esperienza di altri), oppure attraverso la strada diretta, accettando di commettere errori che faranno la tua fortuna.
In entrambi i casi arriverai comunque alla meta prima di quanto ti consentano le tue armi attuali … perchè almeno muovi qualcosa, mentre non agendo non MUOVI NULLA e le cose non POSSONO CAMBIARE.
Ecco un’altra situazione tratta da un dialogo avuto con un cliente un po’ più avanzato:
“Il sito è pronto, anche il prodotto e lettera di vendita. Ho pagato un SEO per farmi indicizzare. Tutto quanto è online da 6 settimane, abbiamo ottenuto qualche iscrizione, ma nessuna vendita, cosa possiamo fare?”
Questa persona aveva pagato un SEO che ha lavorato esclusivamente su una singola keyword per quel sito. Gli ho dunque chiesto se aveva modo di controllare le statistiche.
Mi dice: “SI”. Dunque chiedo: “quanti visitatori unici hanno visto la tua pagina di vendita?”
Cliente: “Sono … 40 persone circa. Sono poche?”
Io: “40 visite in 6 settimane?
Cliente: “Si..”
Io: “Non hai traffico.”
Cliente: “e allora?”
Io: “Inizia a comprare traffico immediatamente, a fare advertising e alla svelta”
Cliente: “è che non lo so… buttare 100 euro in facebook ads o Adwords non mi va proprio, ho paura di scaricare i soldi come carta nel cesso…”
Io: “Ascolta! Non c’è altro fa fare, a meno che non vuoi giocare. Lasciando tutto così farai una vendita all’anno, ma certamente non hai un business”
E’ triste forse, ma queste sono situazioni tipiche che vedo ogni giorno, il 99% delle volte.
Queste 2 persone con cui ho dialogato hanno una cosa in comune:
Non sono ancora del tutto convinti di intraprendere un business online.
Come lo so?
Perché percepiscono qualsiasi cosa succeda nelle scelte che devono fare come un costo. Troppo rischioso.
In più, ignorano completamente cosa possono aspettarsi nel bene e nel male da questa attività nel loro immediato futuro.
E quando non sai cosa aspettarti succede proprio questo:
rimandi le cose, resti nell’incertezza che ti fa fare un passo avanti e due passi indietro, poi un passo falso dopo l’altro, e cosa ben peggiore NON IMPARI NULLA dai tuoi errori.
Il punto è che se non ne sei davvero convinto, e non prendi del tutto coscienza di vantaggi (e svantaggi) del creare una tua attività online… il solo ‘tentare’, e dare solo il 50% dell’impegno non è sufficiente.
Sarà per te una tortura che terminerà con atroci sofferenze e bestemmie tirate ai 4 venti perchè avrai la percezione che hai perso soldi e tempo a seguire i marketer che ti hanno indirizzato verso un percorso che non funziona.
Per questo devi sapere pro e contro del fare Internet marketing, prima ancora di provarci.
Quando hai chiaro cosa puoi aspettarti (lavorando a pieno regime) da questo mestiere, forse avrai chiaro anche se è il caso di dare il 100% di te stesso e del tuo impegno per farlo funzionare. Capirai se per te può fare la differenza e se ne possa davvero valere la pena.
Questo articolo si concentra proprio su questo.
Ti darò pro e contro del fare Internet marketing, ponendo l’attenzione iniziale sui contro, che nonostante siano davvero pochi rispetto ai vantaggi, sono davvero il principale scoglio che frena i ‘meno convinti’ a intraprendere con efficacia questa strada.
Voglio affrontare la questione sperando in questo modo che tu possa partire definitivamente col tuo internet marketing, o quanto meno ‘decidere’ subito se fa per te o meno.
Analizziamo immediatamente i CONTRO dell’Internet marketing…
Quali sono gli svantaggi del fare Internet Marketing
Svantaggio 1) Nessuna responsabilità
Questa è la conseguenza dell’avere troppa libertà.
Se fai un lavoro regolare, di solito c’è qualcuno al di sopra di te che ti tiene sotto controllo e ti obbliga a fare le cose. Un tuo superiore si assicura sempre che tu faccia bene i tuoi compiti.
Questa pressione generalmente ti rende responsabile e grazie a questo stimolo ‘negativo’ sei portato a finire le tue attività nel miglior modo possibile e nei tempi stabiliti.
Naturalmente, se non lo fai, ci sono spesso conseguenze in una normale attività lavorativa offline.
Con l’internet marketing invece sei libero come il vento nelle scelte che puoi fare e nell’impegno e tempo che decidi di mettere nel costruire la tua attività online. Per questo, a meno che tu stesso non ti stimoli e motivi in continuazione a lavorare almeno un certa quantità di ore ogni giorno, il tuo business andrà presto alla deriva, perchè non crescerà e non ti produrrà mai nulla.
Per uscirne vivo dovrai ‘reimparare’ a pensare il modo stesso in cui concepisci il lavoro.
Non c’è piu’ nessuno che te lo da il lavoro.
Devi essere tu a produrlo, a ‘forzarti’ a fare quello che devi fare per arrecare valore nella tua vita e in quella degli altri, anche se non sei abituato a tale disciplina.
Devi essere motivato costantemente. Sto parlando di importi almeno 4 ore da dedicare all’internet marketing ogni giorno. Non devono essere 4 ore per una settimana soltanto, ma per il resto dei giorni della tua vita! Come se avessi un regolare lavoro part time.
Inoltre, sappi che dal momento in cui prenderai questa decisione, verrai considerato come un alieno da chiunque ti stia vicino.
Nel momento in cui riferisci a qualcuno dei tuoi conoscenti che vuoi iniziare un business di internet marketing alcuni potrebbero ridere di te, avvertendoti che c’è troppa concorrenza, o peggio che è tutta una truffa. Amici e parenti non saranno quasi mai di supporto e ti ostacoleranno in ogni modo.
La mia esperienza è che le persone dubitano di ciò che fai fino a che non mostri loro che hai successo con ciò che fai.
E se proprio non puoi farne a meno di parlarne, non lasciare assolutamente che ti scoraggino a tal punto da demotivarti o impedirti di mettere il massimo impegno e la massima energia nella costruzione del tuo business.
Svantaggio 2) Distrazioni perpetue
Ogni giorno, quando ti svegli la mattina e inizi la tua giornata lavorativa devi già avere una lista di cose da fare ‘ad alta priorità’ che ti serve per crescere il tuo business giornalmente, settimanalmente e mensilmente.
Perché?
Perché avere una pianificazione di cose da fare (e rispettarla rigorosamente) è l’unica cosa che ti produrrà lenti ma radicali cambiamenti per arrivare ai livelli di profitto e di stile di vita che hai stabilito.
Dovrai essere il ‘capo’ severo di te stesso.
Perché se non lo fai, sarai distratto da qualsiasi altra cosa ti possa dare un piacere o una gratificazione istantanea.
Cose come siti web, email, video, Skype, ecc.
Ti ritroverai ad essere sempre occupato in altre faccende, e non riuscirai a completare mai un accidente, finendo per non concretizzare mai nulla ogni giorno per il tuo business.
Ascolta questo per favore. E’ fondamentale.
Crea sempre un piano delle cose da fare ogni giorno, per raggiungere il risultato che desideri realizzare online e poi… FALLE.
E’ troppo facile passare un’ora a leggere le email, e un’altra ancora a fare raccolta di nuove informazioni che dici che poi userai. Potresti illuderti che questo sia lavorare alla tua attività online, ma non lo è. E’ solo un modo per rimandare.
Di solito il nostro cervello usa 2 trucchi per farci rimandare ‘il lavoro sporco’
Il primo è farci cadere nella trappola della ‘ricerca forsennata di nuove info’.
So com’è.
Ti metti a consultare 20, 30, 40 o 200 blog diversi, 200 newsletter, 200 articoli diversi e 200 nuovi modi per fare una certa cosa.
Leggi ogni email, ogni documento, ogni prodotto, ogni video.
Ma alla fine sarai stremato e avrai un caos della madonna in testa che ti riporterà sempre nella stessa disastrosa situazione di partenza. Penserai tuttavia che hai fatto il tuo lavoro del giorno e che sei a posto. In realtà ti sei fottuto da solo … e lo fai OGNI GIORNO.
Un’altra trappola è quella opposta…
…inizi a comprare corsi, prodotti, strategie. Lo fai perchè vuoi a tutti i costi migliorare e cercare di evitare di fare errori.
Perché? Perché hai paura di sbagliare e non sopporti l’idea di essere visto come ‘dilettante’ o di venire sputtanato. Peccato che l’unico modo per davvero evitare di fare errori è …. FARNE IL PIU’ POSSIBILE!
E quando capirai l’importanza di questo, ti garantisco che farai di tutto per fallire parecchie volte.
Esempio facile:
Mettiamo che vuoi dimagrire, cercando su internet pero’ hai trovato un sacco di consigli e metodi contrastanti e non hai idea di come iniziare. Quindi nel frattempo non inizi affatto. Eppure la soluzione e’ prendere un consiglio, quello che ti sembra più valido e intanto mettere in pratica quello. Se funziona grandioso, hai risolto. Se non funziona intanto hai capito che non funziona e adesso puoi provare altro.
Le distrazioni perpetue sono probabilmente una malattia ‘sociale’ dei nostri tempi. E sono la principale causa della procrastinazione.
Queste, unite alla totale assenza di disciplina e responsabilità della media della ggènte, oggi completamente lobotomizzata dai mass media, da Facebook, dall’Ipad, dalle chat WhatsApp e dalle altre stronzate… rendono il business online qualcosa di complesso. Ma in realtà non lo è affatto.
Ok, ti ho parlato dei principali 2 svantaggi e aspetti negativi del fare internet marketing e piu’ in generale del ‘lavorare online’ per mettersi in proprio grazie alla rete.
…e ora vediamo i vantaggi.
Quali sono i vantaggi del fare Internet Marketing
Ci sono moltissimi vantaggi nell’intraprendere questa strada online, qui ti illustrerò quelli che secondo me sono i principali 5 più importanti e che ancora oggi mi tengono attivo, e operativo per venire in aiuto ad altri che come te vogliono uscire dalla trappola economica offline.
1) Libertà di fare ciò che vuoi
Questo è logico.
Avere un business online funzionante che ti produce profitti che nel tempo iniziano a diventare (semi)automatici ti da maggior libertà di scelta, di tempo e di spazio.
Non hai piu’ nessuno a cui devi rispondere, nessun capo, e puoi prenderti una vacanza in qualsiasi momento in cui senti di volerlo fare.
Avrai la libertà di fare le tue scelte e cambiare le tue ‘routine’ quotidiane, proprio mentre tutte le altre persone normali si ritrovano completamente bloccate nei propri lavori giornalieri per almeno 12 ore al giorno.
Sarai tu a decidere i tuoi orari. Nessuno ti imporrà piu’ nulla.
Vuoi dedicarti al tuo sport preferito prima di iniziare qualsiasi attività lavorativa?
Questo non è un problema, ma ricorda, all’inizio ti serviranno molte ore per concretizzare e costruire il tuo business affinchè inizi a produrre profitti. Successivamente lavorerai molto meno.
2) Test and tracking
Se dovessi definire l’unica cosa che ti consente davvero di fare la differenza sul lungo termine per creare profitto duraturo e crescente online, allora questo è forse l’aspetto più importante in assoluto.
Misurare, tracciare e testare quasi tutti gli aspetti delle tue campagne di Internet marketing in maniera semplice ed economica.
ECCO ALCUNI ESEMPI:
Puoi fare un sondaggio e chiedere ai tuoi clienti che cosa desiderano, indagare a fondo i loro bisogni e poi facilmente usare queste informazioni per dare loro la perfetta soluzione al loro problema.
Puoi ruotare dentro la tua pagina di optin due headline diverse e scoprire che una converte più dell’altra. Ciò ti consentirebbe di fare una scelta precisa. Tenere il ‘pezzo’ vincente e continuare a testarlo con un’altra variante, così da avere un marketing sempre più potente e sempre piu’ orientato alle esigenze dei tuoi visitatori.
O ancora, parlando di traffico, potresti creare 3 diversi annunci pubblicitari per promuovere un prodotto e metterli in ‘split test’. Dopo 24 ore sai già quale annuncio funziona al meglio per te. E quando individui quello che ti porta piu’ iscrizioni e vendite, da lì in poi il gioco è facile. Perché ti basta semplicemente tenere la variante vincente ed ELIMINARE quella che porta meno vendite. In seguito potrai ruotarlo con un’altra variante e vedere quale dei due è piu’ potente.
3) Advertising alla portata di tutti
L’era del pay per click che ti costava un centesimo a click è finita da un pezzo, tuttavia oggi si stanno facendo strada le nuove tecnologie mobili, e con esse anche il mobile advertising sta riportando i costi pubblicitari (come tutte le cose nuove) a livelli stracciati (dell’ordine di 2 o 4 cent a click).
E questa è solo una delle centinaia di alternative low cost attraverso le quali oggi è possibile fare promozione senza investire capitali da milioni di euro. Soprattutto se scegli la strada dell’infopublishing, non c’è alcun limite su quante persone potresti potenzialmente raggiungere con il tuo prodotto.
Ti faccio un esempio veloce.
L’altra sera ho deciso di investire in un nuovo servizio di advertising. Ho pagato 40 euro per ottenere 100 click alla mia squeeze page, e 50 di questi visitatori sono entrati nella mia lista.
50% di optin rate, giusto?
La cosa spettacolare è ciò che è successo dopo.
3 di queste 50 persone che hanno fatto optin, hanno visualizzato la mia pagina di upsell successiva cogliendo un’offerta da 17 euro.
In termini di conversione la pagina stava convertendo al 6% (3 persone che acquistano dei 50 che vedono l’upsell significa 6%). La cosa piu’ importante è che ho fatto 51 euro dalla mia offerta di upsell (3 vendite da 17) e il costo dei 100 click è stato completamente coperto (con un piccolo profitto di 11 euro).
“wow! solo 11 euro?” …si è poco, ma sufficiente per tenere attiva la campagna pubblicitaria (per mesi) senza rischi e ottenere un flusso perpetuo di traffico costante a costo zero.
4) Scalabilità
Per farti capire questo concetto, prendiamo l’esempio di poco fa e scaliamo i numeri.
Ti ho detto che ho speso 40 euro per ottenere 100 visite uniche alla mia pagina. 50 persone si sono iscritte alla mia lista, e 3 di questi hanno colto un’offerta per un totale di 51 euro. 11 euro di profitto netto.
Ora scaliamo il tutto per 100 volte.
Significa che se volessi potrei spendere 4000 euro per ottenere 5000 nuovi iscritti alla mia lista, non soltanto coprendo i costi dell’investimento, ma ricavando circa 1100 euro di profitto, se il conversion rate del funnel rimanesse lo stesso del precedente…
Questo equivale a costruire una lista GRATIS, e anzi, essere pagati per farlo. (5000 nuovi iscritti al mese e 1100 euro in piu dentro le tue tasche). Interessante vero?
Ma facciamo un altro esempio di scalabilità, prendiamo l’article marketing.
Puoi impiegare un’ora del tuo tempo per creare e pubblicare un contenuto online che ottiene visibilità presso un sito dove lo vedono 10 persone.
Cosa è successo?
Che hai usato la tua ora a disposizione per ottenere l’attenzione di sole 10 persone.
Ma già se pubblichi lo stesso contenuto su altri 10 siti, allora esso sarà visto da altre 100 persone, e questo si traduce in un incremento di visibilità di almeno 10 volte, e senza decuplicare assolutamente il tuo carico di lavoro di altre 10 volte.
Ciò che è successo è che hai ‘scalato’ la tua idea affinchè raggiungesse l’attenzione di più persone.
Lo stesso concetto puoi applicarlo alla costruzione di mailing list.
Una volta che scovi una nicchia profittevole è solo questione di crescere e curare il rapporto con la tua lista, per ricavare profitti sempre crescenti e continuativi. Poi, dalla stessa lista, dopo anni, la scalabilità arriva a un livello tale che letteralmente inizi a fare soldi mentre NON LAVORI, ovvero mentre fai altro, mentre dormi, mentre sei fuori con gli amici o mentre stai in riva al mare o in vacanza.
5) Automazione e outsourcing
Appena il denaro inizia ad entrare, puoi reinvestirlo in parte per crescere il tuo business.
Ciò significa che puoi investirlo in strumenti e software online che automatizzano meglio alcune task che solitamente dovresti fare manualmente, facendoti risparmiare un sacco di tempo.
Puoi investirlo in software piu’ potenti, che velocizzano i processi e che ti consentono di avere maggior controllo su tutta la macchina di profitto.
Oppure puoi reinvestire parte dei profitti per delegare alcune attività ‘generatrici di redditto’ in cui tu non vai forte.
E’ questo il caso di attività come la generazione del traffico.
Puoi assumere un freelance che lo faccia al posto tuo, oppure uno specialista di advertising in pay per click che ti gestisca le campagne marketing al meglio.
Perché delegare questo?
Perché non è possibile fare tutto da soli, semplicemente non abbiamo abbastanza ore a disposizione ogni giorno. Inoltre ti richiederebbe molto piu’ tempo imparare una nuova abilità da zero, che delegare l’attività a un professionista competente capace di farti ottenere risultati immediatamente.
Ok, a questo punto la tua domanda potrebbe essere: “come trovo gente competente?”
La rete semplifica tutto. Non è complicato trovare gente in gamba, se sai cercare.
Per esempio ti basta fare un giretto su fiverr.com. Puoi anche entrare in contatto con una persona dall’altro capo del mondo e collaborare a distanza semplicemente via skype o email.
Vuoi la verità su quanto potresti guadagnare con l’Internet marketing in Italia?
La prima cosa da capire è che questo modello di business premia i caparbi e i temerari. Coloro che vi mettono dedizione, disciplina e che non si aspettano affatto GRANDI risultati VELOCEMENTE, perchè essi non possono arrivare in nessun campo della vita.
Non puoi diventare maestro di Kung Fu in un giorno. Non diventi chitarrista e compositore in 12 ore. Allo stesso modo, non si diventa esperti di Internet marketing in una notte. Solo il tempo e una volontà incrollabile possono produrre il miracolo.
Si, io per primo ho detto e ripetuto fino alla sfinimento che…
“Con la giusta formazione e facendo i passi corretti fin da subito è possibile fare denaro veloce e d’emergenza anche in 7 giorni se ci si applica da 4 a 7 ore al giorno continuativamente.”
Quanto denaro?
Possono essere i tuoi primi 20 euro, o forse 200. Dipende moltissimo da una moltitudine di fattori, come…
- Tuo livello di esperienza e qualità della tua formazione
- Potenziale di acquisto del mercato da te scelto
- Tua capacità produttiva e di implementazione
- Quanto è ‘in domanda’ il tuo prodotto
- Efficacia del tuo copywriting
- Traffico decisamente in target
Una volta toccata la soglia iniziale (anche fosse 50 euro a settimana) i profitti potranno solo crescere … ma LENTAMENTE!
…e alle volte ti capiterà che guadagni meno o che non fai un soldo. Ma il punto è che più esperienza accumulerai e piu’ alta sarà la probabilità che quei numeri crescano, anche se lentamente.
200 euro si possono trasformare in 250, 300, 330, 370, 400… (al mese, in alcuni casi a settimana).
Questa però, si badi bene, non è una SCORCIATOIA per iniziare a fare i soldi automaticamente e velocemente.
Ricorda 2 cose esatte, prima di buttarti in questo mondo
La formula del successo nell’internet marketing richiede una completa e totale comprensione dello spirito di “dare e fare agli altri ciò che vorresti ricevere”.
C’è un immenso potere in questo. Chiediti: “Cosa posso veramente dare agli altri?”
Questo è un gradino critico nella creazione della ricchezza online, che esclude il 98% di quelli che ci provano.
PERCHE’ INSISTO SU QUESTO PUNTO?
Perché devi essere preparato a vedere la cruda realtà. E la cruda realtà è questa: è davvero dura all’inizio. Molti non ce la fanno, anche quando iniziano a vedere i primi risultati.
Penso che l’unica cosa piu’ frustrante del non riuscire a guadagnare un centesimo online sia proprio il fare solo qualche soldo. Quando vedi che il potenziale è li e desideri fare il grande salto di qualità, ma nonostante gli immani sforzi non riesci a far partire la macchina di profitto come vorresti.
E so che molti miei lettori si trovano in questa condizione. Per questo desidero che ne discutiamo QUI. ORA.
Dunque la mia domanda per te OGGI è DUPLICE:
Se hai già avviato qualcosa:
Qual è L’OSTACOLO più grande per te? Cosa non riesci a superare e che attualmente ti sta impedendo di avere maggior profitto, maggiori iscritti, più popolarità, più traffico nella tua attività?
Se invece non sei ancora partito:
Qual è la principale paura che ti sta bloccando dall’iniziare immediatamente?
Fammelo sapere scrivendo un commento qui sotto e discutiamone per trovare veloci soluzioni insieme.
Aspetto i tuoi commenti.
Valerio
P.S. Ricorda, tutto ciò che la mente può concepire e credere, può realizzarlo.
I tuoi pensieri diventano le tue azioni, le tue azioni diventano le tue abitudini, le tue abitudini diventano il tuo carattere, e il tuo carattere diventa il tuo destino.
Ecco perché è fondamentale impostarli in maniera corretta immediatamente, ancora prima di percorrere questa strada.
Qualche tempo fa ho scoperto che ogni volta che volevo sviluppare qualcosa, che si trattasse di programmare il mio cervello per diventare un copywriter migliore, o semplicemente qualche altro tipo di auto-miglioramento, questa linea di pensiero aiuta veramente.
Mi ha aiutato per tutta la mia vita, e sono certo che aiuterà anche te.
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84 commenti in “Quali sono i pro e contro dell’Internet Marketing?”
Ciao Valerio, come al solito sei uno dei pochi che dice le verità scomode, non esiste il guadagno facile nell’internet marketing ma è un vero e proprio business e come tale va trattato, chi è in mentalità da dipendente e vuole rimanerci non ce la farà mai se non lavora prima su se stesso.
Io ho iniziato a cambiare tantissimo di mentalità da quando mi son formato in campo finanziario e da li è cambiato anche il mio online business, quando cambi mentalità da “buttare 100€ su fb ads” in “vediamo come riesco a moltiplicare questi 100€ tramite fb ads” cambia tutto.
Ciao, ti seguo da tempo e apprezzo molto il tuo modo di porre i problemi senza peli sulla lingua. Vorrei riferire brevemente la mia esperienza, anche se vado un po’ fuori tema. Ho creato anni fa un quotidiano online, ho lavorato sodo per tre anni senza guadagnare un euro, poi ho venduto molto bene (non è proprio internet marketing ma in sostanza ho guadagnato online). Le difficoltà sono cominciate dopo questa “avventura”. Per tentare una nuova strada su base diversa ho acquistato corsi (anche tuoi), mi sono formato, ma non trovo ancora la strada giusta per guadagnare, ma forse ci sono vicino e i tuoi consigli molto realistici mi aiutano a prendere il toro per le corna una volta per tutte. Grazie
Ciao Peppino. Quando cambi modello di business devi rifare da capo molte cose e solo la costanza e la pazienza premiano sul lungo periodo, come ti ha dimostrato il tuo procedente progetto. Adesso da quanto tempo ti occupi di infomarketing?
Grande Valerio, come al solito fai centro in quelli che sono i problemi e le reali circostanze di un Business. La cosa che è stata più importante per me, al di la di creare un Business duraturo e crescente, è stata la disciplina, questa è davvero la sfida giornaliera sulla quale sto ancora lavorando.
Questa è qualcosa che ti rende responsabile e comprendi cosa significa dover rispettare i tempi, le scadenze, che sono da collimare con la giusta creazione di quello che stai facendo.
Tu seguo sempre, sei davvero un gran personaggio. 😉
Illuminante e, per quel che mi riguarda, uno sprone incredibile a partire perché l’idea dell’investire su me stesso mi affascina parecchio, da anni.
Nel tuo post chiedi di parlare delle paure bloccanti…
Beh, Valerio: eccoti le mie 🙂
Nicchia di Mercato:
Dove indirizzarmi?
Ho letto migliaia di post, mi sono fatto tutte le mie brave liste di passioni delle quali potrei parlare, sto investendo in auto formazione (sono attratto dal webdesign e dalla creazione di app per smartphone e sto mettendo giù un piccolo piano di azione): cosa mi frena?
Forse il timore di dover essere, prima che una guida per gli altri, una guida per me stesso. Non posso inventarmi mentore di qualcosa quando, io per primo, non maneggio perfettamente quella cosa (spero di rendere l’idea).
Eppure voglio partire.
Un altro scoglio? Per quanto voglia cambiare stile di vita e migliorare la mia situazione economica, non voglio far percepire questo mio bisogno. Non voglio che io venga percepito come uno con un doppio fine.
Scusami, magari sono seghe mentali, ma approfitto di questo spazio per poterne parlare.
Grazie di cuore e continua così.
Max
Grazie Massimiliano per il tuo intervento e per aver condiviso le tue paure. Relativamente al tuo dubbio, ti posso dire che per esperienza personale, le tue due paure, specialmente se sei un tipo molto pignolo, tendono a prolungarsi negli anni, e l’unico modo per sbloccare la situazione è con un’ azione a tappeto, che va contro la tua abitudine. Non sto dicendo che devi partire con la nicchia perfetta, ma di iniziare a creare qualcosa online, sperimentare, cadere, ritentare, a piccoli passi. Prendere confidenza e diventare sempre piu’ esperiente. Non è necessario ergersi a mentore. Non sempre è la strategia giusta. Basta mettersi allo stesso livello di quelli che saranno tuoi potenziali clienti e condividere conoscenze. Altrimenti il rischio è che quando ti decidi a partire, poi dovrai affrontare il triplo degli ostacoli e ti sembreranno insormontabili.
Grazie mille per la tua risposta!!!
Hai smosso qualcosa, credimi! E’ da ieri che non penso ad altro!
Posso approfittare per un altro dubbio?
E’ necessario aprire una partita IVA ?
Grazie ancora!!
Se hai intenzione di operare in Italia, si. Prima o poi devi aprire P.iva. Questa non è obbligatoria fino a un tetto massimo di profitti per lavoro autonomo occasionale. In ogni caso ci sono molte restrizioni nell’agire in questo modo, la cosa migliore da fare è consultare un commercialista esperiente. Uno in gamba lo trovi a questo indirizzo
=> http://www.ilmiocommercialistaonline.com/s-guida-fiscale.php
Valerio, perdonami se ti correggo, ma la P.IVA è obbligatoria per qualsiasi tipo di vendita professionale, a prescindere dagli incassi.
E la vendita online, rientra in questa fattispecie.
Almeno teoricamente, bisognerebbe aprirla PRIMA di guadagnare il primo euro, solo per il fatto di aver predisposto una pagina web adibita alla vendita di qualcosa.
Dal punto di vista PRATICO, oguno fa un pò come capita… più o meno, incassati 3-4mila euro, è il caso di andare da un commercialista (come giustamente suggerivi tu).
Prima di quegli incassi, mi sembra eccessivo andarci, anche se (almeno teoricamente) si dovrebbe fare. Ma è una follia tutta italiana… uno dei motivi per cui me ne sono venuto qui a Malta! 😀
Però questo non è quello che mi hanno riferito 4 commercialisti diversi per l’Italia, specialmente in materia di lavoro autonomo occasionale si fa molta confusione. Giustamente capisci che se uno che vuole iniziare online deve subito aprire P.IVA senza nemmeno avere la certezza di fare un euro, non parte nemmeno, si scoraggia e molla. E comunque tempo fa ci fu un audio intervista di Italo a un commercialista specializzato nel nostro settore che faceva chiarezza su questo punto.
D.P.R. 633/72 (Istituzione e disciplina dell’imposta sul valore aggiunto):
“imposta sul valore aggiunto si applica sulle cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel territorio dello Stato nell’esercizio di imprese o nell’esercizio di arti e professioni e sulle importazioni da chiunque effettuate”
Sempre nel D.P.R. 633/72, all’articolo 5:
“Per esercizio di arti e professioni si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, di qualsiasi attività di lavoro autonomo da parte di persone fisiche ovvero da parte di società semplici o di associazioni senza personalità giuridica costituite tra persone fisiche per l’esercizio in forma associata delle attività stesse.”
Quindi, sintetizzando:
– L’obbligo di apertura della partita IVA dipende dal carattere di abitualità o di occasionalità con cui viene svolta l’attività (art. 5 DPA 633/1972 DPR 633/72).
– Nel caso di abitualità occorre aprire la partita IVA
– Nel caso di occasionalità non occorre aprire partita IVA
L’e-commerce (in cui rientra ogni tipo di vendita online) è ritenuta una vendita abituale e non occasionale.
Detto questo, nella PRATICA, nessun commercialista ti consiglierà mai di aprire una partita iva prima di aver incassato qualche migliaio di euro.
Anche perchè il reato fiscale avviene in sede di dichiarazione del reddito: se non dichiari quello che hai incassato, allora sei evasore… a prescindere dall’apertura della P.IVA.
Quindi, concludendo, caro Massimiliano, benvenuto nella selva fiscale italiana… dove ognuno fa un pò come gli pare e dove nessuno potrà mai essere perfettamente in regola: l’unico modo per essere in regola è trasferirsi all’estero (questa è la mia visione).
Per me ormai in Italia è diventato quasi amorale pagare le tasse, ma non voglio prolungare troppo questa discussione, che già siamo andati troppo OT! 😉
1abbraccione a tutti! 😉
Josè
CASPITA!
RETTIFICO!
Non lo sapevo… A partire dal 2003 è stato introdotto il concetto di lavoro occasionale all’interno della normativa italiana. Dal 2003 esiste la legge delega n. 30/2003 (meglio nota come legge Biagi) che stabilisce dei limiti perché l’attività sia da considerare occasionale e cioè:
Prestazione di durata inferiore a 30 giorni
Importo annuo massimo di 5.000 euro
Quindi hanno ragione i tuoi commercialisti: si devono incassare prima 5000 euro! 😉 Sorry
Si ed è anche quello che disse il commercialista intervistato anche da Italo Cillo qualche tempo fa, infatti a chi mi chiede chiarimenti fiscali in materia di infoamarketing per muovere i primi passi indirizzo sempre a quell’intervista… che però ora… a causa della chiusura del blog di cerchia ristretta NON SI SA che fine abbia fatto.
Grazie mille!
Come sempre un GRANDE articolo e la tua capacità di scrivere testi ipnotici con contenuti di Estrema qualità fanno da scuola !
Come “Ben” sai mi ritrovo nella situazione dove sono nella fase di creazione di un prodotto che spiega cosa faccio e come.
Ma…..
La questione più cruciale che sto riscontrando è la difficoltà di gestione del tempo.
Nel “mio” caso specifico, oltre a lavorare in una fabbrica su turni (8ore), continuo a svolgere quell’attività/servizio la stessa che voglio insegnare a TUTTI coloro che sono in difficoltà, in più dovrei tutti i giorni a lavorare qualche ora per questo tipo di business….
Senza aver modo di Delegare altri per alleggerire il carico e sviluppare il Prodotto.
Proprio questo mi sento strozzato con in un imbuto …. Con tutto ciò che ne consegue.
Questo è il primo Ostacolo.
Ciao Alberto, io credo che il tuo progetto abbia un grande potenziale, conosco bene l’ostacolo di cui parli, e aiuterebbe riuscire a trovare qualche ora in piu’ libera nel tuo caso specifico, non mollare!
Ciao Valerio, mi rispecchio perfettamente nella categoria del business già avviato, con i primi soldi fatti, ma non ancora partito per bene. Quando ho lanciato il mio ultimo prodotto a basso costo in pdf (14,97 euro) + oto-repacking (47 euro) ho fatto la prima settimana con conversioni da paura e ritorno del 500% circa rispetto a quello investito (300 euro circa con 50 euro di payperclick), se contiamo che era il primo lancio e stavo iniziando i test, si poteva solo migliorare. Stupito dai risultati ho iniziato a raddoppiare gli investimenti in pubblicità, e inizialmente ottenevo ricavi poco più alti dei precedenti (ma con il doppio dell’investimento in payperclick). Poi sempre di meno finchè ho smesso di investire per… paura.
Il prossimo mese voglio rilanciare lo stesso prodotto allo stesso modo, questa volta in formato video (37-47 euro) e relativa oto-repacking a 67-97 euro ma il pensiero di quello che era successo non mi lascia.
Il lancio era così strutturato: squeezepage, traffico da facebook ads, dopo l’iscrizione mandavo una serie di 4 video a distanza di un giorno, il quarto video alla fine parlava del prodotto completo e poi seguiva il link in quella pagina + successive email di promozione verso il prodotto. Dopo l’acquisto del prodotto con script dei 7 euro mostravo la oto. Se non veniva afferrata inviavo solo il report a basso costo, e a distanza di tempo inviavo di nuovo via email offerta di acquistare la oto.
Grazie per l’articolo, un caro saluto 🙂
Ciao Daniele, penso che nel tuo settore, visto anche che sono molto visivi, fare video può essere una cosa da valutare attentamente. Potrebbe essere un arma a tuo vantaggio.
Riguardo il tuo primo esperimento, con un funnel del genere, quando i risultati arrivano e si investe in pubblicità è sempre meglio spendere in maniera da avere il massimo controllo sulla situazione. Non bisogna raddoppiare l’investimento in quel modo, ma tenere attiva la campagna ed eventualmente incrementarla gradualmente, ma il piu a lungo possibile. Ciò che conta è che non si vada mai in perdita. I Clienti poi te li lavori via follow up.
Ora riguardo al rilancio, non ti suggerisco di partire con un prezzo da 47 euro se devi fare entry level, parti il piu’ basso possibile. Poi alzi sul backend (con una oto che fa gola al tuo mercato). Ciò che conta è acquisire lead ultra qualificati anche a bassissimo costo. Usando struenti come optimize press è ancora piu facile.
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Il lancio era così strutturato: squeezepage, traffico da facebook ads, dopo l’iscrizione mandavo una serie di 4 video a distanza di un giorno, il quarto video alla fine parlava del prodotto completo e poi seguiva il link in quella pagina + successive email di promozione verso il prodotto.
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quando investiamo in pubblicità le campagne email marketing devono PRODURRE PROFITTO il prima possibile.
Una piccola domanda devo fartela. Dopo l’iscrizione cosa succedeva? le persone scaricavano immediatamente qualcosa di gratis o dovevano aspettare di ricevere i video gratuiti? E dopo aver scaricato o suggerito l’omaggio… era consumabile in pochi minuti? e poi.. hai immediatamente fatto un offerta istantanea, ancora prima di far arrivare i followup?
Dalla sequenza che mi hai descritto sembra un perpetual, che non è sempre la migliore soluzione, specie se stiamo facendo advertising.
Grazie della risposta Valerio 🙂
Quindi raddoppiare da subito la pubblicità è stato un errore. In pratica la prima settimana ho fatto 10 euro al giorno per 5 giorni. La seconda 20 euro al giorno sempre per 5 giorni. E una terza settimana sempre a 20 euro al giorno per 5 giorni. Man mano gli acquisti son sempre calati, anche se il calo più evidente è stato dalla prima alla seconda settimana.
OptimizePress lo sto configurando in questi giorni, infatti dovrò lavorare un po’ sul sito web per rimetterlo in ordine dato che è ottimizzato per il tema che utilizzavo in precedenza. Comunque è molto personalizzabile, anche se per rendere al meglio necessita comunque di un software come amember per creare aree ad accesso protetto, oto, upsell etc. Ma salvando le pagine si può utilizzare anche lo script dei 7 euro, è solo un pochino più laborioso.
Dopo l’iscrizione mostro una pagina che ringrazia e invita a controllare le email. Il primo followup è il primo video. Dopodichè il giorno successivo altra email e secondo video, terzo giorno terza email con terzo video, quarto giorno quarta email con quarto video che include anche presentazione del prodotto completo e tasto per andare sulla salesletter. I giorni successivi followup. I video erano di circa 10 minuti l’uno.
Si, in sostanza era un perpetual.
Non ho fatto offerta istantanea dopo l’iscrizione perchè ci tenevo a seguire dapprima le persone con i video per portarli verso il mio prodotto, inoltre il traffico facebook ads è un po’ diverso dal classico di adwords, un tentativo potrei farlo ma in generale un utente facebook non mi sembra nella mentalità da acquisto ma più da cazzeggio, all’acquisto li portavo dalle email e dai miei video. Però è una cosa che si può provare tranquillamente per capire se converte 🙂
Grazie di nuovo per il commento 🙂
Dunque quello che ti è successo è un fatto ‘fisiologico’ della pubblicità pay per click in generale, che si verifica quando non gestiamo attentamente keyword e targeting in modo dinamico, molto piu marcato però se parliamo di facebook. In sostanza una campagna che fa profitto ma che non viene ottimizzata costantemente, rischia di riciclare lo stesso traffico di partenza (quasi per intero) dopo un mese o poco più. Ciò è meno evidente con adwords, dove effettivamente c’è davvero molto piu traffico, ma anche meno possibilità di segmentazione specifica.
Sul fatto che hai praticamente lasciato l’offerta verso la fine (dopo giorni) dal primo ricontatto è una strategia che funziona, converte, e va usata. Al contempo io testerei anche la stessa strategia ma con un bell’OTO, subito dopo l’iscrizione gratuita, ma nel seguente modo
OPTIN -> LEAD MAGNET (consegnato immediatamente su thank you page) -> OFFERTA OTO immediata.
chi non acquista naturalmente riceve l’intera sequenza di follow up per intero con i restanti
video gratuiti fino ad arrivare all’offerta nuovamente riproposta ma magari con 2 bonus aggiuntivi
Tentare non nuoce
Anche io ho sempre avuto la sensazione che Facebook ricicla il traffico, purtroppo i filtri su Facebook si basano su interesse etc, è decisamente diverso dal filtrare le keyword su Adwords.
Quando si imposta la campagna il pubblico toccato viene indicato (esempio, imposto campagna e ottengo 2 milioni di utenti interessati al mio prodotto), ma la mia sensazione è che puoi toccare tutte queste persone solo investendo budget molto molto alti, altrimenti ne tocchi solo una piccola parte e più volte.
La cosa che mi ha sempre stranito è che riciclandando lo stesso traffico dovrei vedere ad un certo punto un calo drastico degli optin. Invece c’è stato solo un piccolo calo, quello che è cambiato tanto è la percentuale di conversioni in acquisto. E’ questa la cosa che mi ha lasciato più dubbi in assoluto.
Valuterò sicuramente di proporre una oto dopo l’optin 🙂
Grazie di nuovo.
La tua sensazione è corretta. Piu investi cifre consistenti e piu il sistema di advertising allarga ‘quantitativamente’ il mucchio da cui pesca e da cui estrae visitatori in target da mandarti. Questo vale anche su Adwords, anche se lo senti di meno, perchè comunque anche con bassi budget converti di piu che con facebook.
Si, su quel discorso ti calano anche gli optin perchè il traffico tende a essere simile o per interessi vicini. In buona parte facebook ti ruota gli stessi che non hanno fatto optin, in parte nuove visite ma sempre meno in target nel tempo (questo dipende se hai fatto il retargeting), specialmente se non investi alti budget, va a finire che il pubblico diventa sempre meno qualificato, e sempre meno predisposto a cogliere offerte a pagamento. Quindi la grossa differenza la puoi notare sulle vendite che crollano in modo preoccupante.
La cosa piu stupida che uno possa pensare a quel punto è quel “cazzo il prodotto non converte più.. è un fallimento!”. In realtà se ha già fatto vendite e poi si sono bloccate, il problema non è mai il prodotto. A meno che non stiamo parlando di una nicchia microscopica.
Gran bell’articolo Valerio, come sempre del resto.
Non ti sentivo da un po’ e devo ammettere che stavo cominciando a preoccuparmi 😆
Rispondendo alle tue domande, come sai sono nella situazione in cui sono riuscito a guadagnare qualcosa ma, dopodichè mi sono bloccato.
Mi sono dato come scusa (o forse è veramente così) il fatto che non riesco a trovare una nicchia in cui sento di poter dare veramente valore alle persone. Questo mi blocca e impaurisce poichè mi fa concepire quello che vado a fare come se fosse solo un modo per “spillare” soldi alle persone.
Che ne pensi di questa situazione?
Christian.
no, non sei quel tipo di persona. Dalle nostre conversazioni che abbiamo avuto non credo che daresti quell’impressione, cioè di chi spilla soldi. E’ solo una percezione sbagliata, una tua paura. La nicchia potrebbe essere il problema, ma ricordati che bisogna solo decidere un settore e focalizzarsi come matti su quello. Una volta hanno chiesto a David Ogilvy quale fosse l’unico fattore che fa davvero la differenza per il successo di qualsiasi business: lui rispose “la ricerca”. Vai in profondità nella ricerca e piu’ dei tuoi concorrenti, e dopo l’unico tuo problema sarà di impararare a comunicare al meglio cosa ti rende unico rispetto a loro. Ma sarà facile a quel punto. Perché se vai in profondità nella ricerca troverai non dieci, ma 100 fattori diversi che puoi usare per differenziarti ed emergere facilmente. Fa tesoro di questo feedback. Un saluto affettuoso.
Ciao valerio
bentornato, aspettavamo con ansia un tuo nuovo articolo, e l’hai fatto in grande stile come sempre.
Concordo con te nel reinvestire parte dei profitti che ti arrivano all’inizio nell’outsoarcing, soprattutto per quello che ti fa perdere molto tempo o dove non sei un esperto. Io consiglio sempre di concentrarsi sul prodotto o servizio da presentare e delegare fin da subito sia parte grafica e quella relativa al traffico.
E’ inutile mettere troppa carne al fuoco, si finisce sempre per tralasciare qualcosa con il risultato di intopparsi presto. Molti iniziano nel tempo libero o come secondo lavoro, la giornata è fatta comunque di 24 ore, non possiamo allungarla, quindi è inutile cercare di fare tutto da soli, delegate a professionisti (es. generazione di traffico) e vedrete che tutto procederà più velocemente.
Inoltre un professionista esterno ti darà anche un grosso appoggio morale, lavorare in team è molto più stimolante che cercare di fare tutto da soli. Avrai la visione dall’esterno, da un punto di vista diverso del tuo, in merito al lavoro che stai facendo. Questo ti risulterà molto utile per migliorare e ottimizzare tutto il ciclo, potrai sfruttere le sue conoscenze e il suo bagaglio culturale (se trovi la persona giusta) per migliorare.
Questo perché se si lavora tutti insieme su un progetto è proprio vero che l’unione fa la forza, insieme si arriva prima al raggiungimento di uno scopo.
Grazie Stefano, felice di leggerti qui.
Quello che dici è ragionevole e giustissimo. C’è anche da dire che bisogna avere la fortuna di incontrare persone affini a te e al tuo modo di lavorare, altrimenti il rischio è quello di fare solo un gran casino e zoppicare tutti insieme. Poi magari ci si può stimare a vicenda, si possono fare jv, partnership libere, ma magari non si riesce a lavorare bene insieme.
Esempio: se sei un creativo, non ti serve un altro creativo, ma un metodico, analitico, che faccia bene le cose che tu non sai fare o fai male.
Dunque bisogna mettere sul piatto anche questa parte dell’equazione.
Questo se si parla di lavorare fianco a fianco, IN 2-3 PERSONE o più (team) con attività in comune.
Diverso è il discorso dell’outosurcing puro, la generazione del traffico rientra nelle task da delegare il prima possibile. Anche li comunque bisogna avere ‘visione’ e lavorare sempre con gente in qualche maniera vicina alla tua esperienza, e non troppo lontana dai tuoi valori. Un abbraccio!
Ciao Valerio 😉
Come dico da molti anni l’internet marketing è un lavoro duro che richiede REALI competenze, esperienza, dedizione e molta passione. Ho aiutato tante persone a riflettere che, in base alle loro passioni/competenze, non era la strada giusta ed avrebbero sprecato tempo e denaro.
Altra cosa altri non sanno neanche cosa significa stabilire un BRAND di mercato (e succede anche ad alcuni esperti che vogliono definirsi tali), che è uno dei primi step fondamentali. Se non coltivi un brand il tuo viaggio finisce presto…
Non solo l’internet marketing è un settore fantastico su cui lavorare, ma noi come gruppo Freeperclick stiamo lavorando con l’estero dalla fine del 1999 ottenendo grandissimi volumi di vendite. Stiamo analizzando un particolare servizio che ti porta iscritti in modo “100% automatico” solo per il fatto di avere l’autoresponder (ed è all’estero).
Vuole essere un incentivo a far riflettere che puoi lavorare con il mondo intero… 😉
Certo Massimo e per stabilire un brand solido e memorabile ci vuole una solida ricerca di mercato, anche senza necessariamente avere una passione o competenza specifica per quel mercato. Aiuta certamente però averla. Un abbraccio.
Ciao Valerio, nell’email hai scritto che il Blog di “Cerchia Ristretta” ha chiuso… Ma davvero?
si il blog non esiste piu. Apparentemente è stato ELIMINATO, come si può verificare se si digita su google ‘cerchia ristretta blog’. O ancora meglio se controlli le pubblicazioni che ho fatto per loro tempo fa, con gli articoli piu’ commentati di tutta la storia del loro blog.
=> http://www.valerioconti.com/guadagnare-online/tutti-i-guest%20post-di-valerio-conti.pdf
non c’è piu traccia di quegli articoli.
A meno che non si tratti di una strategia per rilanciare il tutto in modo nuovo, non la vedo come una bella mossa cancellare dal web i guest post scritti dai vari autori che hanno contribuito per 2 anni consecutivi a tenere aggiornato quel blog. In ogni caso ormai era da tempo che non lo curavano piu’. Probabilmente era solo un peso.
Attenzione, blog eliminato non significa FALLIMENTO delle attività, alle volte significa solo snellire la macchina di profitto che in tal modo procede piu spedita e veloce.
Ciao Valerio, gran bel articolo complimenti. Mi sono ritrovato molto nel blocco iniziale nella quale sono rimasto intrappolato per molto tempo!
Io ho un blog di nicchia da un paio di mesi con un mio prodotto in vendita. Sto cercando di posizionare i miei articoli con il seo per alcune parole chiave. Per adesso NON ho acquistato pubblicità a pagamento. Ho fatto una vendita per cui la mia difficoltà in questo momento è portare molto traffico targhetizzato alle mie pagine. Qualsiasi tuo consiglio mi sarà molto utile 😀 grazie.
Daniele 🙂
Si, la domanda è facile:
da quale parola chiave è arrivata la VENDITA del tuo prodotto? hai modo di tracciare la cosa?
Se riesci a definirlo è un importante indicatore che ti da maggior controllo e ti consente di attrarre traffico che funziona e che compra il tuo prodotto. SEO va bene, ma non ti ci fissare. O non limitarti solo a quello.
Interessante, come sempre!
Forza Valerio! 😀
Fai benissimo a sottolineare che la vera differenza tra chi ha successo (online e offline) e chi fallisce, è SEMPRE nel cuore che ci mette nel fare le cose!
Mi hai motivato… ora vado a fare il video per il Laboratorio InfoProdotti saltellando come una molla! 😀
1abbraccio
Josè
wow, Josè… questa di te che saltelli come una molla deve essere spassosissima, volevo vederla!
a parte gli scherzi, grazie sempre per la tua amicizia e stima, sempre ricambiata!
Complimenti Valerio, ormai sei una voce fuori dal coro, anche perché come hai ben scritto molte voci rauche si sono spente o addirittura auto-isolate 😉
Come al solito bell’articolo, il tuo dono di sintesi ci fa risparmiare tempo e ci aiuta a mantenere il focus sull’obiettivo…
Raccogliere troppe informazioni blocca l’azione anziché attivarla
Grazie
Giovanni
Heylà
ottimo articolo, onesto, ci voleva… Analizzando il mio percorso, mi sembra di aver imparato moltissimo e ottenuto qualche autentica soddisfazione, chiaramente sto sempre imparando e sperimentando perché la prima idea di questo business l’ho avuta due estati fa. All’epoca ero in alto mare con tutto, avevo solo le idee chiare su quel che avrei potuto proporre, senza rischio di fallire, e i risultati mi hanno confermato che i sintomi di una cosa che può funzionare ci sono.
Ma mentre nel tempo ho tentato di focalizzarmi, reimparato ad autodisciplinarmi e a resistere alle frecciate derisorie che mi dipingevano e dipingono come un’aliena agli occhi di chi internet lo usa solo per cazzeggiare, il mio sgomento peggiore è sempre stato rappresentato dall’ “ignoto” di adwords e affini. Al di là delle reali difficoltà economiche, ho sfruttato delle promozioni, ma mi piglia male perché il tracking delle visite non riesco ad analizzarlo, pur avendo gli strumenti per farlo
Ho usato adwords per un mese con l’offerta ma mi pare che non ci fossero stati grandi risultati… poiché le landing sono su google, se la gente deve arrivare in qualche modo arriva,
ma comunque a rilento. Sfrutto i social, ma temo di farmi succhiar soldi da sistemi come adwords e fb ads, e non riesco a fidarmi che siano una soluzione reale. Mi fiderei se con me ci fosse qualcuno di competente che mi assiste realmente da vicino in questo passaggio. Mio marito mi ha anche scoraggiata dall’usarli, avendo usato tag e parole chiavi nel blog e dichiarando che non sarebbe servito. Per queste faccende devo sempre dipendere da lui e dalle sue opinioni, insomma, e questo è il più grande cruccio che ho avuto finora.
Poi ci siamo sbagliati con aweber e gli abbiamo dato impostazioni che mi han cancellato centinaia di iscritti a cui il primo anno riuscivo a vendere prodotti tramite lista e follow up. Senza contare che ho fatto i salti mortali per star dietro a tutto quest’ultimo anno, mi son rifatta coi broadcast e le promozioni sui social, quindi paradossalmente ho venduto di più con meno iscritti, incredibile!, e un po’ ovunque nel mondo.
Ora mi dico: ma se riuscissi appunto a ‘scalare’ il tutto, con questo stesso materiale (credo di avere tutto quello che serve, se no ditemi che cosa manca e caparbiamente lavorerò x sistemarlo), che risultati potrei ottenere? Parlo solo degli infoprodotti sulla danza (dieta, didattica ect) che ho venduto di più finora, senza contare affiliazioni o altre liste, che riservo ai margini del tempo proprio per focalizzare su quel che ha dato prova di funzionare
Questo mestiere richiede al 100% tenacia e chiarezza costanti, non sarebbe né difficile né impossibile, ma bisogna poi vedere nel pratico se chi vuol farlo è pronto a pagare per lo meno il prezzo che richiede in termini di volontà, studio, ricerca, disciplina, economici e di fiducia nel sistema.
Un saluto a tutti! 😉
Contattami
Attualmente non accetto piu richieste di consulenze e coaching per completa mancanza di tempo e perchè nella mia scala di priorità ho 3 progetti importanti che non mi consentono di poter seguire da vicino le 10ine di progetti secondari che ho in piedi.
Una semplice richiesta di ‘contattami’ andrebbe accompagnata da una certa specificità. Per cosa dovrei contattarti?
Ho visto che ti occupi di newtowork marketing, ottima optin page.
Emanuele non ho capito se ti riferisci a me..? 😯
cmq risultavo già nella tua lista (non so da quando né perché), ma non ricordo di aver mai scaricato minicorsi del genere. boh
Adwords e Facebook ads funzionano, ma il discorso è che se vuoi farli bene devi dedicarti solo a quello. Per questo è meglio delegare il compito. Nel tuo caso non hai solo grande competenza e know how indiscusso sul prodotto che vendi, ma c’è anche un valore aggiunto non da poco che ricevono i tuoi clienti sul lato umano e dell’esperienza di vita, che traspare da tutta la tua opera. Il discorso del traffico non puoi scalarlo in questo modo. Dovrai abiturati a fare piccoli investimenti, anche piccole cifre su qualche servizio di adversing affidabile, se proprio non vuoi rischiare i grossi come Google e Facebook, ad alta concorrenza. Pensa a un qualche forum di settore della tua nicchia dove puoi fare una proposta di aquisto banner o DEM.
E comunque molta attenzione a non farti spillare soldi da servizi ‘truffa’ che ti promettono traffico massivo, che in realtà è fatto di bot automatici. Come si fa a riconoscerli? Dalle statistiche all’apparenza sembra siano visitatori unici provenienti da tutte le città di Italia, e generalmente ti arriva davvero molto traffico. Tuttavia, se hai un marketing fatto bene, e la categoria di traffico è corretta, se dopo 3000 visitatori non ricevi nemmeno una iscrizione alla newsletter,è il segnale che una truffa, e sono tutte visite fasulle, oppure di gente proveniente dal traffico mondiale, che non capisce una parola di italiano.
Non c’è pericolo per quello…
Ho avuto impennate di visualizzazioni e visite grazie a un tentativo fatto con facebook ad me fast, ma le vendite sono state per la maggior parte frutto della fiducia e/o conoscenza del lavoro che proponevo. A naso, avevo già diretto gli sforzi verso discussioni e aggregatori di settore, incluso lo scrivere articoli in cambio di visibilità come suggerivi tu nel tuo articolo di qualche mese fa, ma vorrei capire come raggiungere i milioni di contatti di nicchia che gravitano nei social…
Malgrado le pretese di una nicchia piuttosto difficile, dove per principio le persone diffidano da improbabili supporti didattici della prima pincopalla che si propone e non hanno l’abitudine di fruire di materiale online in generale – specialmente in Italia – non ho finora ricevuto richieste di rimborsi su nulla (si tratta ancora comunque di report low-cost, max 47 euro a vendita).
Ci sono voci in campo decisamente più competenti e autorevoli della mia (che però generalmente non fanno infomarketing :D), e mi rendo conto bene di quel che intendi quando dici di mettersi allo stesso livello dell’acquirente. Non è mai stata mia ambizione mettermi a competere con la Scala online, ma aiutare seminando nel terreno fertile di chi ha sete di valutare qualcosa in più, o di diverso.
Tornando al tuo articolo, la mancanza di focalizzazione è una tentazione, e forse un altro scherzo della mente, ma annulla i risultati concreti, soprattutto nella continuità. Ti ringrazio per la stima 🙂
Ma veramente Cerchia Ristretta è fallito?
Quindi vuoi dire che quello che pansavo fosse uno dei pochi a guadagnare in italia con l’infomarketing è saltato con le gambe per aria? Non lo avrei mai detto…
E a te come vanno gli affari Valerio???
Io ho acquistato i tuoi prodotti, leggo i tuoi post e li trovo veramente validi, ovviamente sono tra quelli che ancora sono nella fase di studio…
Ma se ho una vera curiosità è: quanto guadagna un infomarketer alle prime armi veramente?????
Credo che sia la domanda che ci stiamo facendo un po’ tutti noi principianti…
chi mi risponde??
Non ho detto che ‘cerchia ristretta’ è fallita. Ho semplicemente DETTO che il loro BLOG si è VOLATILIZZATO nel nulla, sparito, con tutti gli articoli. Questo potrebbe anche essere dovuto a un rilancio in grande stile. DI CERTO, non lo gestivano al meglio e non lo aggiornavano piu da anni. In ogni caso da quando Dario e Andrea se ne sono andati molte cose sono cambiate…
Nessuno è saltato per aria!
un blog che salta per aria non rappresenta per forza FALLIMENTO DI TUTTO IL BUSINESS. Certamente è indice di FALLIMENTO di un qualcosa che non funziona più e che va cambiato (o chiuso).
quando mi chiedi quanto guadagna un infomarketer alle prime armi, l’ho scritto proprio in questo articolo. Se segui tutte le scorciatoie e fai le cose nel modo corretto, non c’è modo di prevedere se farai subito soldi. Ma ci sono ottime probabilità che tu li possa fare dopo qualch tempo, dipende dai 6 fattori che ho esposto nel dettaglio nel post. Ho clienti che hanno avviato i primi business in meno di 48 ore, ma essi sono casi eccezionali. Avevano già un know how, una competenza e non erano la ‘nonna in pensione con i bambini piccoli e la figlia disoccupata divorziata che non ha una lira’.
La maggior parte delle persone (di quelli che sono seriamente motivate) ci impiega 30 / 90 giorni. A fare cosa? A vedere le entrate arrivare, con un prodotto, un sito, e il traffico giusto.
Non si fanno subito palate o camionate di soldi, ma i numeri che ho esposto sempre nell’articolo per chi inizia sono super realistici e alla portata di chiunque. Se vogliamo si può andare anche piu’ in alto di così, ma occorre superare il rodaggio dei 90 giorni e persistere con convinzione senza fermarsi. Purtroppo la maggior parte delle persone si ferma. E si nega disgraziatamente i risultati che prima o poi arrivano.
In ogni caso a pieno regime, nessuno qui fa i milioni, non fidarti di chi ti parla in questi termini. Una vita dignotosa si, ma arricchirsi e diventare milionari con l’internet marketing in Italia come vorrebbero far credere alcuni sfacciati esperti (ipocriti e ignoranti in materia economica) è simile a fotterti nell’anima.
Grazie della risposta Valerio…
Chiaro come al solito…
Il copy della tua mail era volutamente forte ma ho capito quello che vuoi dire riguardo ai blog che hanno chiuso.
Da 30 a 90 giorni per vedere le prime entrate… 😛
Meglio rimboccarsi le maniche e mettersi al lavoro…
Ciao Valerio
Ottimo articolo come sempre, tutto vero riguardo le paure e riguardo al diventare un accumulatore seriale, ne sono la prova vivente.
Dopo mesi il mio lavoro è online, ora serve effettuare campagne mirate per ricevere visibilità.
Bravo Valerio,
utile e molto interessante il tuo articolo. sei indiscutibilmente un maestro. Tanti auguri per un luminoso futuro (te lo meriti), e grazie per gli insegnamenti gratuiti che ci dai. 😉
Franco grazie per tutto, breve e diretto. ‘maestro’ è una parola troppo grossa per me, non so se ne sono degno, ma la accetto con gratitudine.
Un buon tutto anche a te
Ciao Valerio, ti seguo da tempo e apprezzo la tua schiettezza….hai proprio ragione su molti aspetti dell’IM, io nel mio piccolo, partendo dal fatto che sono un appassionato, sto cercando, faticosamente di creare una mia presenza online, nella nicchia degli smartphone, ipad, (siti ottimizzati, siti con wp, app, ecc.). Secondo me le potenzialità del mercato sono notevoli, il punto è che sono tante le cose che al momento non so fare…..forse xchè per poter investire in formazione, bisogna prima raggranellare delle risorse……Sono un impiegato e quindi per adesso nei ritagli di tempo, realizzo siti e mi sto specializzando in questo. Forse, come segnali tu, servirebbe frammentare i vari step, delegando in outsourcing le cose che si sanno fare meno. Non parliamo poi della fiscalità, in Italia è difficile fare tutto……Uno dei mie sogni nel cassetto sarebbe quello di creare una scuola, per insegnare ai ragazzi a creare delle app, ecc….altro che corsi universitari che poi non danno nessuno sbocco. Magari ci fosse + collaborazione nel creare delle vere start-up, non quei soliti carrozzoni già visti, che spendono le risorse pubbliche, per un nulla….Tu ne avresti di competenze…..A presto e grazie dell’attenzione, Lorenzo.
La vogliamo dire la verità una volta per tutte ?
Lo vogliamo dire che i cosiddetti guru in Italia sono un bluff ? lo vogliamo dire che L’Italia (come talenti) non ha portato nulla al web ?
I guru italiani sono una massa di cialtroni scopiazzatori. Comprano qualche programma (magari costoso) in inglese e una volta studiato pensano di diventare dei messia (spesso neanche li comprano i corsi: li scaricano illecitamente da programmi p2p o da siti/blog/forum warez). Qualcuno si prende la briga di andare perfino negli USA per seguire dal vivo: il risultato, quando torna, è sempre lo stesso. Ecco Gesù che vi porta la buona novella.
Cosa portano in realtà ? il nulla cosmico.
Non c’è originalità, non c’è qualità, non c’è informazione…non c’è nulla.
E che dire di chi vorrebbe lavorare con il web ? illusi che pensano di fare soldi facilmente semplicemente scopiazzando qualche informazione qua e là da internet o da qualche libro per mettere in piedi un banale (e truffaldino) ebook da vendere a qualche pollo. “Ecco il rimedio per le emorroidi che tanto vi affliggono” (naturalmente non funzionante), “Sconfitta l’insonnia”, “mai più impotenti” e chi ne ha più ne metta.
Perchè questo panorama desolante ? per colpa degli pseudo guru di cui sopra che hanno insegnato (si fa per dire) che si possono far soldi in modo così squallido. Il cane che si morde la coda, un triste circolo vizioso che non genera nulla.
Dove sono le idee, la qualità, l’originalità necessarie per creare un vero business ? google, yahoo, ebay, amazon, facebook, sono solo alcune delle gigantesche aziende create dal nulla da imprenditori capaci.
Gli italiani cosa hanno fatto ?
Quello che hai descritto è un dato di fatto inconfutabile. Purtroppo la formazione di marketing online in Italia si posiziona nella serie D dei dilettanti. A causa di questa situazione il mercato italiano è povero, non di soldi (quelli vi garantisco che circolano eccome), ma di contenuti, di idee, di genio creativo.
e NON è NECESSARIO essere ‘google, yahoo, ebay, amazon, facebook’, per vivere decentemente grazie alla rete. Basta studiare il direct marketing, basta semplicemente partire dai testi sacri che hanno fatto la storia della pubblicità. Il problema è la gente che è troppo pigra per studiare in lingua inglese. E così quando arriva un nuovo santone che ha sentito parlare di copywriting (e che magari copia e incolla le mie stesse frasi) … subito rimangono FOLGORATI “oooh… è un mostro… questo qui deve sapere quello che fa”! …comprano il prodotto che costa 3 euro, scoprono che contiene MERDA. E poi vanno a lagnarsi in giro che l’internet marketing è tutta una bufala.
Per fortuna qualcuno si sta svegliando, l’altra sera una mia cliente mi fa “questa è l’ultima volta che quei truffatori di (nota casa editrice) mi spillano soldi. 27 euro per un video corso che nei bullet point prometteva la luna e poi si trattava sempre delle solite stronzate trite e ritrite di PNL dell’aria fritta …. la cosa certa è che quel copy non solo era FUORVIANTE ma per nulla congruente col prodotto finale che mi hanno rifilato… non gli comprerò piu un cazzo, e chiederò rimborso, con me anno chiuso”
Non aggiungo altro
😀 Ciao Valerio , ti seguo da tanto tempo , nn ti smentisci mai , scrivi degli articoli stupendi che aiutano molto , complimenti sei sempre il numero uno 😀
Ciao Valerio.
Sono Gianni, quel Gianni con cui in passato qualche volta ci siamo sentiti, o meglio, ci siamo scritti via mail.
Che dire?
Io credo, da buon professionista, che molto dipenda dalla situazione specifica di ognuno di noi.
Forse, in molti casi, più facile iniziare per chi non ha alcuna attività off line alle spalle.
Chi, invece, ce l’ha si pone il dubbio se non stia investendo tempo e risorse in qualcosa a detrimento di quanto già guadagna.
Infatti, se hai già un guadagno on line, è chiaro che se ti dedichi all’internet marketing devi per forza fare in modo che il risultato costituito dalla somma di guadagno on line ed off line sia almeno pari a quello off line di prima, altrimenti è ovviamente fallimentare-
Cosa succede, quindi?
CHe in simili situazioni, non puoi dedicarti al 100 per cento all’on line, e cerchi una collaborazione con altri, che molto spesso lascia il tempo che trova, si tratti di fare l’autore della Bruno Editore, di editare con altri, o di cercare di realizzare tu stesso un sito-
Perchè?
La realtà è questa: gli altri non sono on line per far guadagnare te, ma loro stessi, ed a te danno solo le briciole, vorrei che questo in molti se lo mettessero in mente.
In altri casi, addiritttura non ottemperano i contratti, perchè presi in altre cose.
Non rimarrebbe che la soluzione di lasciar perdere le collaborazioni con altri, che non sai mai come vanno a finire.
MA se tu ti dedichi anima e corpo spesso devi tralasciare la tua attività off line di prima.
Magari tempo fa questo poteva anche essere appagante, ma con la crescita dell’offerta di concorrenza, anche da parte di molti che possono investire molto, questo è un rischio.
Ed infatti, se non riesci a realizzare certi risultati, ma ci rimetti pure i guadagni della precedente attività off line?
Attenzione: lo dico sulla base di quanto vissuto sulla mia pelle, direttamente.
Chi ha già un certo guadagno off line, se per dedicarsi all’on line deve rinunciare anche solo in parte ai guadagni off line, rischia incazzature, perdite di tempo, oltre che di denaro, e magari pure beghe legali, dovute sopratutto al fatto di stringere contratti che soggetti che poi non li rispettano.
Certo, quanto da me detto non sarà di molto aiuto nell’intraprendere un’attività on line, ma penso sia talora utile anche porsi il problema di come non perdere tempo e soldi in un’attività, talora, e non solo di come guadagnare.
Del resto, soldi e tempo non persi sono anch’essi un guadagno.
Caro Gianni qui hai detto una grande verità
————
Non rimarrebbe che la soluzione di lasciar perdere le collaborazioni con altri, che non sai mai come vanno a finire.
però poi se tu ti dedichi anima e corpo spesso devi tralasciare la tua attività off line di prima…
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In realtà è solo questione di organizzare al meglio il proprio tempo, non si deve assolutamente tralasciare la propria attività, sarebbe da sciocchi.
Ma si può rinunciare a TV, PASSATEMI, meno facebook, meno di tutto ciò che non è essenziale.
E PER ALCUNI TALI RINUNCE SONO INCONCEPIBILI.
Bisogna semplicemente perseverare, senza uscire di testa, con i propri tempi, nella costruzione e pianificazione di un progetto online che funzioni e che porti profitti SUL LUNGO TERMINE. E’ solo questione di metodo. Le collaborazioni vanno fatte DOPO. Perché all’inizio ti serve avere controllo su tutto, e con le collaborazioni in genere non ce l’hai.
Secondo me chi ha la stoffa dell’autore e inizia facendosi pubblicare per bruno editore ha capito poco o nulla di come funziona per davvero questo mondo e di come e a chi vanno davvero i soldi.
Pochi ‘matti’ possono permettersi il lusso di pubblicare 30 libri per bruno editore. Vedi il caro amico Enirco Sigurtà. Ma lui è un genio in questo e ciò che fa non è facilmente replicabile. Inoltre resto dell’idea che se avesse usato tutto il suo know how per autopubblicarsi per i fatti propri le stesse opere, a quest’ora avrebbe ottenuto 30 volte il ROI che gli ha portato BRUNO EDITORE. Sono comunque scelte.
Beh, abbiamo un amico in comune, anche se poi con Enrico ho un po’ perso i contatti.
Io ero uno di quelli che non perdono tempo in TV, o altro, cioè mi dedicavo al lavoro dalle 6 alle 20, solo con alcune brevi pause per il pranzo.
Ovvio che per fare qualcosa on line dovessi rinunciare a qualcosa off line……
Comunque, se senti Enrico, porgigli i saluti da GIan Piero, ex autore della BE, lui capirà.
Veramente avevamo interessi in comune oltre la attività on line, ma questo è un altro discorso…..
Comunque il mondo è piccolo…..da quello che so, lavora o lavorava per un internet marketer che avrebbe perfino dovuto editare un mio corso,e costui vicino ad un altro guru dell’infomarketing che tu conosci molto bene…..
Pensa a come il mondo, almeno in Italia, sia piccolo.
Immagino tu abbia capito a chi mi riferisco….
Credo di aver capito a chi ti riferisci, si 🙂
Dovrei sentire Enrico a giorni, gli parlerò di questa conversazione, sempre che non ci stia leggendo ora.
Ciao Valerio,
intanto grazie per i tuoi articoli.
Poi, vorrei approfondire alcune questioni. Finalmente ho aperto un sito di cucina con mia moglie (lei è bravissima e voglio trasferire a più persone possibili i suoi insegnamenti). Ancora sono agli inizi e stiamo dando del materiale gratuito così poi sentiamo i suggerimenti di chi entra nel sito. Ho un risponditore ma ancora parecchie idee confuse su cosa e come fare. Al momento stiamo preparando degli audio libri. Insomma, non siamo ancora riusciti a definire che tipo di prodotto mettere in commercio (libro di ricette, video corso audiolibro) e sono molto confuso.
Grazie se vorrai rispondermi.
Ps
Naturalmente sono anche interessato ai tuoi prodotti ma non so da dove cominciare.
Ciao Alberto, il mercato dell’alimentazione e vastissimo e offre una buona domanda molto soddisfacente anche in Italia. Il problema è che per emergere bene in queste aree occorre conoscere davvero a fondo le necessità del mercato o di una specifica nicchia (idealmente) dentro quel mercato. Una piccola domanda.
Esattamente in cosa siete specializzati?
Eventualmente, se stai vendendo informazione e hai già idee di prodotto pronte, il corso che ti suggerisco dei miei è questo
=> http://reportmarketing.net/rendite7giorni/
Mia moglie è bravissima nel cucinare secondi piatti. Forse questa può essere la nicchia che ci suggeriva anche ‘cerchia ristretta’. Pensavo di mettere dei video nel sito dove mia moglie prepara e spiega la preparazione di alcuni piatti. Dopo aver acquisito un po’ di autorevolezza pubblicizzarci su fb o con adwords e poi mettere in vendita dei libri di ricette. Non riusciamo però a trovare un’idea differenziante.
Grazie ancora.
Uhm, in questo caso una lettura che ti consiglio caldamente è l’ultimo libro di Tim Ferriss
‘The 4-Hour Chef: The Simple Path to Cooking Like a Pro, Learning Anything, and Living the Good Life’
http://fourhourchef.com/
Credo che ci potrai trovare decine di spunti per posizionare le vostre idee e il servizio che offrite in modo unico nella vostra nicchia.
Vedi è importante che voi capiate che il semplice scrivere un libro di ricette NON VENDE, o almeno non quanto ti potresti aspettare. Bisogna inventarsi un ‘beneficio’ SUPPLEMENTARE, che dia quel valore aggiunto che potenzi e amplifichi non solo l’utilità delle ricette (veloci e salutari) ma anche un qualche modo o strada per migliorare sè stessi / aiutare il prossimo / portare contributo per rendere questo mondo un posto migliore.
Cosa? Si appare incredibile… anche nel tuo settore è fattibile. Se lo ha fatto Ferris col suo libro diventato best seller mondiale, forse qualche risultato in più potresti ottenerlo anche tu (senza pretese di raggiungere picchi da best seller, che in Italia è difficile)
Sì, ne ho sentito parlare. Credo sia un buon punto di partenza. E’ mia intenzione, siccome so anche l’inglese, tradurre le ricette e fare marketing anche in Usa, Australia, Uk e Canada.
Perciò il tuo consiglio è di unire tutto in un unico volume se ho capito bene?
Potrebbe anche trattarsi di piccoli volumi iniziali e poi il volume unico regalarlo a chi ha comprato tutti i volumetti. E venderlo poi all’estero. Intanto dobbiamo acquisire credibilità e autorità.
Grazie
no, dipende, non ho idea di come state organizzando il contenuto e del taglio specifico che volete dare, della struttura stessa, insomma le cose vanno adatta al caso specifico. Si può anche fare in volumi singoli, dipende di cosa stiamo parlando e di quanti argomenti diversi o affini potete trattare. Allargare le vendite all’estero non è per niente semplice, non si tratta solo di tradurre le ricette, dovrai poi scrivere il copy in inglese, e le sequenza autoresponder. Se la cosa può sembrare fattibile, considera che nel mercato mondiale il peggior copywriter è piu’ bravo del miglior copywriter in Italia.
In ogni caso vi serve una pianificazione ottimale intanto per l’Italia, il resto valuterete se è il caso di affrontarlo, anche sulla base dei risultat monetari che avrete.
è stato un piacere conversare con te
Valerio
Piacere mio e grazie per i preziosi consigli. Intanto mi impegno ad acquisire un gruppo solido e una certa credibilità poi si parte.
Ciao Valerio,
ottimo articolo che, oltro a fornire utili suggerimenti, fa riflettere…
Io in particolare cado proprio nel problema della troppa libertà che offre lavorare da casa. Sono un gran casinista di natura e questa situazione amplifica il difetto, per questo mi sto segnando tutto ciò che aiuta a migliorare la mia produttività.
Riguardo al tema di partenza col quale hai aperto l’email va però aggiunto che molti di quelli che spariscono semplicemente potrebbero aver cambiato settore, magari perché hanno trovato una strada migliore.
Altra cosa: Cerchia è in fase di ristrutturazione totale, concordo con te che l’uscita di Dario e Andrea ha cambiato un bel po’ le cose ma era comunque da molto tempo che aveva bisogno di un “rinnovamento”.
Che dire poi di Italo? Vedremo come andrà ma lui sta effettivamente facendo ciò che ama.
Altro discorso per M. Forconi: probabile abbia di meglio da fare e soprattutto si sia stufato di un settore in cui si son buttati migliaia di persone che non rispettano alcuna regola screditando ulteriormenteun settore verso il quale c’è da sempre molta diffidenza.
Ovviamente è il mio punto di vista e questi sono solo esempi.
Un abbraccio 😉
Hai colto esattamente la realtà, e la penso allo stesso identico modo su Italo, che ora fa ciò che ama, in ogni caso è palese per l’occhio attento che cerchia non sia ‘fallita’, ma che semplicemente il blog non era piu aggiornato da anni ed è stato chiuso. Su Marco Forconi, lui ha molteplici attività, il blog di Internet marketing era una delle tante. Poi si è appena pronunciato qui in un commento.
Salve Valerio,
sono Marco Forconi, e poichè sono stato citato nella tua newsletter (senza peraltro ricordare di essere stato avvisato….cosa che avrei gradito), vorrei dare alcune precisazioni.
Partiamo dal tuo blog:
è indubbio che tu abbia fatto una ottima operazione di controversial copywriting, quindi, dal punto di vista strettamente tecnico-professionale, la tua operazione è riuscita e ti faccio i miei complimenti.
Resta il neo di apertura, ovvero, se si citano terze persone credo sia quantomeno opportuno pre-contattarle e chiedere l’autorizzazione, altrimenti si richia di dare informazioni incomplete e/o fuorvianti, non credi? 😉
Proprio perchè ritengo che la tua citazione/paragone della newsletter sia appunto fuorviante, vengo a chiarire.
Il mio blog >>personale<>chiaramente<>continua<< su farebusiness.com, sito del 2007 e che "parla" della mia attività da professionista in veste di consulente aziendale.
farebusiness.com rappresenta la mia società primaria , fondata nel 1995 (partita iva alla mano), quando le altre persone che tu citi (e, permettimi, anche tu) nemmeno sapevano il significato di "internet marketing":-)
Successo di vendite non equivale automaticamente a "qualità".
Psy con il suo GamGamStyle ha fatto scalpore mediatico e oltre 2 miliardi di visualizzazioni http://youtu.be/9bZkp7q19f0 , Eric Clapton non arriva a 20 milioni con questo video http://youtu.be/vUSzL2leaFM…ma non mi pare che la qualità sia la stessa, non credi?
Allo stesso modo il primo video/sound non mi pare sia più ascoltato, mentre il secondo difficilmente verrà accantonato.
Ripeto: non si tratta di gusti personali, sto parlando di qualità.
Per questo mettere tutti sulla stessa linea….mi pare un paragone un attimino azzardato…. se non fuori luogo.
Infine, io ho molti altri siti di servizi attivi, alcuni ben più vecchi di farebusiness.com, quindi ripeto, se si vuole citare degli esempi, ci dovrebbe essere sempre la dovuta completezza informativa, altrimenti è gossip.
Nell'augurarti buon lavoro , ti invito, per il futuro, a contattarmi sempre anticipatamente per chiedere l'autorizzazione a pubblicare notizie o newsletter che riportino il mio nome e/o le mie attività.
Cordialmente
Marco Forconi
http://www.farebusiness.com
Ciao Marco, grazie per essere qui e ti garantisco che nessuno dei miei lettori ha mai pensato che tu sia sullo stesso livello di alcuni personaggi che effettivamente sono ‘falliti’, poichè con molti di loro in occasione di feedback e opinioni sugli esperti parlo sempre bene di te. Del resto il dire che il tuo blog dedicato all’Internet marketing sia stato chiuso non equivale a dire qualcosa di malvagio, inoltre da mesi suggerisco il tuo servizio autorisponditori.com sempre senza doppi fini e perchè lo considero di qualità.
Sul metro di paragone con i due artisti citati, ti do ragione in parte, ma poichè parli con un musicista, direi che ‘slow hand’ aka Eric Clapton si rivolge a un pubblico decisamente diverso, per intenditori di chitarra, in special modo di un certo stile classico della vecchia guardia blues anni 60/70 che non tramonta mai e che non ha epoca.
Il fenomeno in questione GAM GAM è un discorso complesso difficile da interpretare a un occhio poco attento, e facilmente classificabile come ‘monnezza’, ma non lo è.
Dunque la qualità dal lato prettamente stilistico, musicale è in entrambi i casi molto alta.
La differenza è che nel primo caso stiamo parlando di un artista affermando da piu di 40 anni che ha venduto milioni di dischi senza fare uso di internet.
Nel secondo caso stiamo parlando di un altro genere molto lontano dal primo artista e che senza dubbio ha molto in meno come ‘possanza’ tecnica o background, tuttavia è innegabile che in qualche maniera quel ritornello e quel ritmo ‘strano’ ti entra nel cervello e non te lo dimentichi piu, poi può anche essere che questo personaggio svanisca nel nulla, se non è in grado di ripetere o avere altre trovate geniali.
E si puo odiare o amare. Questi sono i casi tipici di polarizzazione in cui l’artista non ti concede compromessi. Invece Clapton a buon rendere ha abbracciato il cuore di tutti (quelli che un minimo di musica ne capiscono).
In ogni caso grazie per questa opportunità di scambio, senza dubbio, se preferisci, in futuro, ti contatto anticipatamente se vorrai essere citato in maniera integrale o in parte dentro la mia newsletter.
un cordiale saluto, e stima ricambiata
Valerio
perdonami, ma la risposta mi soddisfa a metà, ovvero hai dissertato molto su un esempio metaforico/musicale, lasciando da parte l’oggetto vero della mia replica.
Vediamo di dirla chiaramente, tu nella tua email hai scritto quanto segue , citando il mio nome e cognome:
Queste persone sono fallite, non perché non sapevano cosa si doveva fare in questo momento di ‘distruzione economica nazionale’, ma……semplice perché hanno rimandato per troppo tempo importanti scelte strategiche e di branding che sapevano perfettamente di dover fare il prima possibile.
Io capisco che tu debba fare audience, ma comprendi che citare il mio nome su una affermazione simile è al limite della denuncia, che non faccio perchè confido sulla tua buona fede e involontarietà, ma l’azione errata rimane, su questo ci sono pochi dubbi.
Quanto tu dici (citandomi) nella email è ovviamente del tutto fuori luogo, ovvero io e il mio team le strategie aziendali le abbiamo ben chiare, e dovendo sovrintendere in tempi ravvicinati a cose come queste
http://r-innova.com/
e queste che inizieremo la prossima settimana
http://leanprove.com
è evidente che non solo siamo vivi e vegeti, ma anche che abbiamo fatto scelte strategiche importanti
Quindi comprenerai che leggere messaggi fuorvianti , benchè non “cattivi”, non può trovare il mio personale consenso nè quello del mio team
in altre parole, criticare un prodotto o un servizio è esercizio assolutamente legittimo : potresti ad esempio dire che autorisponditori fa schifo, è una opinione come le altre, ma resta tale…
Viceversa fare affermazioni false e/o errate, è cosa diversa che puo’ danneggiare l’immagine di professionisti, e per questo deve essere sempre evitata.
Se vorrai citarmi ancora mi farà piacere, basta solo rispettare quanto scritto sopra, i miei recapiti penso siano la cosa più pubblica che c’è, dalla email al numero verde
Saluti
Marco Forconi
ps:sono musicista anche io con molti anni di attività, iniziata a 12 anni, ho suonato anche come turnista per artisti piuttosto conosciuti, e tuttora studio lo strumento e suono in gruppi…ma nella metafora io non ho parlato di gusti, ma di qualità, quella cosa che resta nel tempo, come tutte le cose “vere”.
Marco, ho colto perfettamente. Tranquillo.
In effetti avrei dovuto dire nella mail
“alcune di queste persone…”
ti do ragione.
In ogni caso, nessun riferimento diretto a ‘fallimenti’ di te o alla tua azienda è stato fatto, è solo stato menzionato che il tuo blog è stato chiuso, e questo fatto voleva solo portare a una riflessione che portava da altre parti, che credo tu abbia anche apprezzato. Rispetto la tua persona e i miei lettori sanno quanto ti stimo. In ogni caso, se ci saranno altri riferimenti a te in futuro non lasceranno alla libera interpretazione, ma solo a fatti oggettivi, ovviamente ti contatterò in quel caso prima di pubblicare informazioni. Spero di essere stato trasparente e chiaro.
Mi fa piacere sapere che in ‘musica’ siamo colleghi anche in questo. Io ho iniziato a 14 anni a studiare chitarra moderna, poi ho seguito l’accademia del maestro Andrea Quartarone, con cui ho anche una collaborazione in corso, poi le nostre strade si sono divise. Avevo una passione maniacale per lo strumento che mi ha portato a suonare anche 12 ore al giorno. Mi sono autoprodotto fino al 2008, quando registravo miei brani musicali attraverso programmi come cubase. L’anno scorso li ho fatto ascoltare via newsletter ad alcuni miei lettori. Erano 2 pezzi acustici, tra cui un blues che voleva essere un omaggio a ‘Steve Ray Voughan’.
Sul discorso della qualità, la vedo in modo diverso da te, sono dell’idea che anche nel pezzo del ‘fenomeno temporaneo’ di cui parlavamo si possano individuare qualità importanti. Uno deve vederle e farle proprie. Si può imparare da tutto.
Valerio
Ti vengono a trovare i pezzi grossi.
Buon segno! 😛
Ogni cambiamento ogni attività nuova 😛 porta in se paure dubbi timori, solo focalizzandosi su ciò che ha spinto Cristoforo Colombo a scoprire l’America, Einstein a scoprire la teoria della relatività, e molti scienziati a scoprire cose nuove, solo quando la forza di voler scoprire è più grande delle paure solo allora possono aprirsi le insidiose porte del successo.
Qualunque siano le mie paure voglio avere la forza di raggiungere i miei obiettivi.
Ciao. Ho letto con molto interesse il tuo ultimo scritto, utile e che fa riflettere.
Sono in procinto di vendere alcuni ebook su Amazon, con diritti di rivendita per adesso, e vorrei avere da te alcuni consigli per portare traffico sulla pagina di vendita.
Stò usando Amazon già da diversi mesi per vendere libri cartacei dalla mia collezione personale con buoni risultati e senza fare pubblicità online.
Spero di leggere presto ancora altri tuoi interessanti articoli.
Buon lavoro
Ciao Sabina, grazie per essere passata di qui, sono contento che ti sia stato utile questo pezzo.
Probabilmente il prossimo articolo sarà pubblicato a breve, visto lo stop di 3 mesi, ho molto da dire su diverse tematiche. Se hai bisogno di suggerimenti sul traffico, intanto ti invito a consultare questo
=> https://www.valerioconti.com/blog/come-aumentare-la-credibilita-la-reputazione-e-il-traffico-in-un-colpo-solo-e-gratis/
Amazon, in sè, è un ‘posto’ estremamente affollato di potenziali clienti interessati a numerose tipologie di offerta. Amazon porta traffico, ma bisogna studiarlo attentamente. Uno dei prossimi temi su cui tratterò e approfondirò sarà proprio il come generare traffico automatizzato realmente in target, spedendo poco o nulla.
Secondo la mia modesta opinione, bisognerebbe distinguere bene il concetto “Fare soldi online” dal discorso “Fare Business online” seriamente. Creare e coltivare un business su internet richiede tutti gli approcci necessari (tantissimi aspetti e business plan serio), mentre guadagnare tramite internet puo’ richiedere pochi e semplici passi alla portata di tutti. 😉
Dalla mia esperienza di business online che nasce nel lontano 1999, appare evidente che molte persone vogliono semplicemente usare internet per guadagnare soldi (vedi loro obiettivi, a volte vogliono 300 euro in piu’ al mese). Nella maggior parte dei casi la gente non vuole crearsi un proprio business investendo tempo e risorse.
Ciao Valerio, a me personalmente quello che mi blocca è la scelta dell’ argomento x il mio sito : ora il mercato che mi interessa è la salute abbinata allo sport .. pensavo a una nicchia particolare tipo quella del tiro con l ‘arco ma mi vengono mille dubbi che magari potrebbe essere un argomento con troppe poche persone interessate..
grazie ciao
Sul tiro con l’arco è senza dubbio un mercato di appassionati, ma non puoi risolvere alcun problema urgente o disperato. A meno che non conosci problematiche di salute collegate al tiro con l’arco e che potresti essere in grado di aiutare a superare o affrontare. Non so quanto sia grande la domanda.
L’internet marketing è una professione che NON ha alcun senso sul mercato.
E’ semplicemente il nuovo sistema di vendita push dei venditori.
Prima c’era il “porta a porta”, poi il “telemarketing”, poi le televendite , adesso l’internet marketing. Ma se io voglio qualcosa me la vado a cercare, NON ho bisogno di un coglione che mi deve convincere a comprar qualcosa.
E’ un modello di business assolutamente inefficente.
Tu guarda i vari Amazon! Secondo te fanno l’infomarketing? NO
I vari microsoft? NO!
Mark Zuckemberg fa infomarketing? NO!
Bisogna semplicemente avere un’idea che abbia veramente un senso, e che RIVOLUZIONI la vita della gente e che attragga investitori. STOP!
Marco, il tuo punto di vista è ammirevole, tuttavia non è completo. Ti manca una parte della visione che ti spiego qui. Per capire tutto questo devo fare un breve riassunto. Spiegandoti perchè le etichette in verità sono IRRILEVANTI. Mentre la questione madre ha a che fare con il mercato e la vendita pura.
Lasciamo perdere i vari suffissi, (internet-tele-porta-a-porta,ecc).
Parliamo di marketing, invece.
Tu dici che se ti serve una cosa te la vai a cercare e non hai bisogno che qualcuno te la venda. Tipico errore di valutazione.
In realtà quando tu ti vai a cercare una cosa è perchè già ti è stata VENDUTA nella tua testa da qualcuno.
Prendiamo Microsoft: I sistemi Microsoft sono i più BUGGATI del pianeta, eppure BILL GATES e’ diventato l’uomo più ricco del mondo, nonostante i tuoi sistemi operativi fossero letteralmente pieni di BUG. Come è possibile? E’ la forza del marketing.
Pensi che Microsoft NON ABBIA prima lavorato a lungo per ‘impiantare’ il bisogno nel tuo cervello affinchè tu, insieme ad intere MASSE di individui non andassero a comprare in automatico i suoi prodotti o servizi? Credi che Apple non abbia fatto la stessa cosa? Non è forse questo Marketing? E Amazon e Facebook pensi non facciano Marketing?
Non basta una buona idea, è FONDAMENTALE che la si sappia comunicare.
Poi, più grosso è il produttore, l’azienda la corporation e più investimenti in marketing sono necessari (e quindi manipolazione mentale per portare il cliente a essere indottrinato sul prodotto, a volerlo, a capire perchè ne ha bisogno e tutta quella roba lì).
Certo, giustamente mi citi, Amazon, ma io ti direi anche Google, Ebay, Paypal, Apple, IBM, Intel, Nvidia.
E la lista potrebbe continuare…
In alcuni casi queste aziende hanno prodotto vere e proprie innovazioni utili alla razza umana. In altri casi hanno creato degli orrori inutili, infarciti di bisogni inesistenti che hanno solo fatto danni alle nostre teste, e tutta l’era mobile ne è una RAPPRESENTAZIONE lampante, nel bene e nel male.
Ma questo è il gioco del marketing.
Se sei capace di dominarlo migliorare il mondo…oppure puoi fare danni. Ho approfindito la questione in un importante documento che scrissi qualche tempo fa, ma che è ancora incredibilmente attuale. Puoi consultarlo su
http://www.valerioconti.com/guadagnare-online/7_livelli_internet_marketing.pdf
Certo , ma come hai detto tu, “impiantare il bisogno” ma SPENDONO MOLTI SOLDI in pubblicità e marketing , e soprattutto non vendono corsi su come fare qualcosa.
Se uno è cosi bravo a fare business, se lo farebbe per conto suo, non che mi rompono i coglioni con l’email marketing della serie:
“Ecco come imparare ad usare l’iphone”
La gente (come hai visto) fa la FILA per andarlo a prendere. Per comprare i vostri corsi, non è la stessa cosa! Perchè non piace il VENDITORE che deve spiegare le cose, se voglio me le cerco da solo. Apple non c’è il venditore che mi rompe sull’email marketing, o che mi mette “fretta”, non acquisto.
O se mai lo fa, lo fa in maniera NON INVASIVA. Nessuno deve ledere la mia privacy, né in casa, né per telefono , né per email, né per facebook.
Nessuno usa headline del cazzo, o pagine di sales o cose del genere. Nemmeno Mcdonald ORA le usa. Perchè non fanno internet marketing secondo te?
Perchè sanno che è un business del cazzo! E’ semplicemente per quei “morti di fame” che siccome non hanno trovato un lavoro vero, o magari sono falliti con altri sistemi di vendita push (network, vendita porta a porta ecc..) provano con questo schifo.
Le pubblicità A BASSO COSTO come internet , la vendita spinta, non valgono una mazza.
Primo.
I corsi su come ‘fare qualcosa’ sono solo un aspetto dell’Internet marketing.
Secondo.
Qui non si parla più di Internet marketing ma di ‘vendita di know how’ in senso più ampio, e il mondo ne è pieno di media che vendono ‘come fare meglio qualcosa’, oppure “come risolvere uno specifico problema’, tra libri, corsi, seminari e consulenze, dovresti averla a morte CON TUTTO UN INTERO SISTEMA DI FARE IMPRESA.
Ma su questo non discuto. Si vede che ne hai le PALLE STRAPIENE.
TERZO.
Qui nessuno invade la tua privacy, stai commentando liberamente su un blog a cui si spera ti sei iscritto volontariamente.
QUARTO.
Le headline le usa anche Apple, Mcdonald e… qualsiasi impresa abbia un minimo di credibilità. Si, qualsiasi pubblicità ha una HEADLINE. Vuoi negarlo? Qualsiasi ANNUNCIO, QUALSIASI Televendita in TV, ha sempre un TITOLO – UNA HEADLINE. Uno script di vendita pronto, un modello di copy. Poi, la LETTERA di vendita è solo uno dei formati possibili.
QUINTO.
Non stiamo PIU’ parlando di Internet marketing. Ma di marketing. Il marketing di massa fondato sul branding è poco misurabile e le grosse aziende lo fanno, ma i quattrini veri si fanno con il marketing scientifico, che in buona parte si fa su Internet Oggi. Ieri si faceva (ma si fa ancora) su altri media come la TV, le radio e gli slogan presso gli annunci cartacei. Oggi il media che consente il massimo ROI a parità di budget investito è questo.
Poi parli di pubblicità a basso costo inefficace. Hai statistiche e dati alla mano, magari attraverso tua esperienza diretta? Se si, rispetto il tuo punto di vista. Diversamente sono solo chiacchiere e tuoi pregiudizi.
Una cosa fondamentale. Si vede che non ti è entrato in testa.
Google e Facebook sono principalmente aziende pubblicitarie, ovvero TUTTO IL MONDO (non solo chi fa internet marketing) si promuove sfruttando la loro visibilità, chi pagando i facebook ads, e chi invece pagando gli Adwords… quindi secondo te Le aziende più ricche del pianeta, come Microsoft, Google e facebook vendono pubblicità che NON VALE UNA MAZZA? Eppure tra i grossi inserzionisti troviamo anche NIKE, MCDONALD e tanti altri… come te lo spieghi?
Te lo spiego io. E’ altamente possibile farla a basso budget su internet (ma anche no), con la DIFFERENZA che se sei bravo (E non è richeisto che tu sia una grossa azienda) con basso budget ottieni rendimenti che con la pubblicità tradizionale ti puoi solo sognare.
E con questo spero di averti chiarito alcune cose, anche se sei altamente imbestialito e ce l’hai con un intero sistema di venditori da strapazzo (e l’ho capito perfettamente).
Valerio… bellissimo articolo. Realistico e autentico. Sicuramente l’internet marketing è un vero lavoro – checchè ne pensino i detrattori che nulla conoscono di mercato e di internet – anzi direi piuttosto una “professione”, perchè richiede competenze particolari e specialistiche che non credo siano possibili in una sola persona. Non per niente anche tu parli molto di “delegare”, e non solo per questioni di tempo ma di capacità tecniche vere e proprie.
Quanto alla categoria…io rientro nella seconda… le mie difficoltà principali sono ancora l’individuazione della nicchia nella nicchia (perché il mio settore è già ampiamente battuto!) e l’aspetto psicologico(ho paura di non sostenere la mole del lavoro e l’indispensabile e costante applicazione). Ma te ne parlerò in privato.
Un dubbio doloroso mi è venuto all’improvviso scrivendo: è davvero sufficiente applicarsi al massimo per avere un risultato appena dignitoso (e per dignitoso intendo l’equivalente almeno del classico stipendio base da 1200 mensili…certo non la prima settimana) ? perchè se davvero l’applicazione corretta e la costanza dessero un filo di garanzia di riuscita già staremmo a cavallo !!! nella tua esperienza quale percentuale di persone falliscono pur essendosi applicate al meglio come tu descrivi ?
Un abbraccio e grazie !
Susanna la risposta è semplicissima. La percentuale di persone che fallisce anche seguendo tutto e tutte le istruzioni filo per segno è… 90%. Ma attenzione. 90% delle persone fallisce al primo tentativo e si ferma e molla tutto. Del 10% che invece non fallisce e costruisce qualcosa di concreto, imperfetto ma concreto… non ha tutta l’esperienza necessaria per non fare errori, ed ecco che inevitabilmente, anche se si iniziano a fare soldi, arriva presto qualche errore di valutazione, qualche ostacolo insormontabile… e un fallimento, nel 50% dei casi… si molla tutto di nuovo. Al terzo tentativo iniziano le sorprese. Inizi a capire come girano certe cose, come girano i soldi, come funziona la psicologia degli acquirenti, cosa va fatto e cosa no. In breve al terzo fallimento hai acquisito un casino di esperienza, e 99% delle volte non sbagli più e inizi a monetizzare bene. QUESTA e’ stata la mia storia. E’ la mia esperienza. Ma la gente ha paura di iniziare, per cui si parte sconfitti in partenza.
Ciao Valerio, ti seguo da anni ed è la prima volta che commento da te.
Mi piaci molto di più nei ultimi tempi, sei più concreto e meno drammatico.
In questo articolo fai un’analisi eccezionale e confermo per filo e per segno tutto quanto. Io sono una di quelle che ha provato e ha fallito diverse volte e adesso mi preparo per il rilancio con una nuova consapevolezza. Mi viene di abbracciarti perché hai confermato tutte le mie considerazioni da ex fallita.
Un aspetto importante per me è stato, sempre, la qualità del prodotto. Un freno forte lo è stato l’impressione di non dare abbastanza, problema caratteriale ahimè…
Un altro problema e la mancanza di tempo e di abilità necessarie sul web. Chi non ha tempo compra quello degli altri. Mi ha rallentato molto il dover imparare come si mette sul web un sito e come gestirlo. Ho dovuto imparare le basi del marketing e del web marketing, un minimo di management…
Chi vuole avere dei risultati veloci deve essere già preparato e comunque deve delegare quello che non ha tempo di fare, ma, soprattutto deve avere un progetto per un obbiettivo chiaro.
Un articolo da condividere, il tuo.
Grazie Gabrielle, commento di alto valore il tuo. Grazie per aver condiviso la tua esperienza. Credo sia molto importante anche per tanti altri lettori. Lieto se vorrai condividere l’articolo. Ricambio l’abbraccio.
Valerio