Le regole d’oro di Valerio Conti per acquisire una produttività ‘super umana’

In questo articolo delineerò per te alcune pratiche essenziali per aiutarti ad acquisire una produttività ‘super-umana’ in tutto quello che fai (nell’universo online, e non).

In effetti, sono regole d’oro che ho modellato dalle persone di maggior successo del pianeta, e oltre a renderti più efficiente, ti permettono di migliorare la qualità della tua vita, perché otterrai subito più sicurezza, più decisione, più focus, più rispetto per te stesso e il tuo tempo.

Tutto parte da una regola preliminare, fondamentale, che chiamo: “La regola 0”.

La regola dice:

“Obbligati a essere improduttivo nelle cose che non ti servono”

Ora, indovina un po’? Sono almeno l’80% delle cose che stai facendo adesso.

Dunque, ora ti chiedo di eliminare le distrazioni, e di focalizzare tutta la tua attenzione verso un risultato concreto che desideri realizzare.

Pensaci, e dimmi qual è questo risultato che desideri entro, diciamo i prossimi 6 mesi?

Più chiaro è il risultato, meglio è.

Bene, supponiamo che il risultato sia la tua indipendenza finanziaria.

Ma cosa significa? Diecimila al mese? Centomila al mese? Di Più?

E quanto tempo dovresti dedicare a tale obiettivo di indipendenza finanziaria?

Soprattutto, chiediti …

“Cosa guadagni se vinci il mondo intero … ma perdi la tua anima nel processo?”

Questa domanda è la più importante.

Perché ti aiuta a definire un risultato con dei confini. Cioè, precisi limiti, condizioni e criteri da te stabiliti … in assenza dei quali, non sarebbe una vera realizzazione.

Per i risultati per i quali lotto, personalmente, penso:

“Come posso farlo ed essere felice allo stesso tempo?”

Un pensiero semplice, ma potente.

Sono contro il “lavorare duro, fino al limite”. Non so te, ma a me sembra controproducente per la tua crescita, se ti fai a pezzi nel processo.

Per questo non ho grande stima degli imprenditori che si ‘vantano’ di lavorare 20 ore al giorno, dormendo 3 ore a notte. Il maniaco del lavoro può essere distruttivo quanto l’alcolista, e spesso le due cose vanno di pari passo.

Ad ogni modo …

Stabilisci un risultato con specifici limiti e precisi criteri di appagamento.

Fatto questo, sei in vantaggio: ora hai qualcosa per cui lottare ed essere produttivo.

Bene, qual è il prossimo passo?

L’onnipotente (e onnipresente) scadenza.

La mia “legge” preferita è la legge di Parkinson, che afferma:

“Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile. Più tempo a disposizione si avrà, più se ne sprecherà”.

Poiché la maggior parte delle persone non definisce mai delle scadenze, indovina quale sarà il tempo che avranno a disposizione? Per sempre … di conseguenza, questo è il tempo che impiegano per completare la maggior parte delle cose.

Pazzesco vero?

Impara a memoria la legge di Parkinson. Ti salverà la vita.

Quindi, da oggi, metti una scadenza su qualsiasi cosa. Su tutto.

Le scadenze sono estremamente scomode … finché non ci fai l’abitudine.

Credimi, il dolore della scadenza è niente rispetto al dolore del rimpianto, perché se non usi le scadenze, vivrai con rimpianto ogni giorno sapendo che rischi di sprecare tutto quel tempo mentre la “musica” è ancora in te.

Per questo, vale la pena avere una scadenza per qualsiasi cosa valga la pena di fare. Incluse decisioni di qualsiasi tipo: critiche, moderatamente importanti, o banali che siano.

In effetti, se parliamo di decisioni, il 90% di queste riguardano cose di poco conto.

Per esempio …

Che film vuoi guardare su Netflix?

Non importa.

Stasera piatto italiano o cinese?

Non importa.

Che font usiamo per la nostra lettera di vendita Times o Arial?

Non importa.

Poiché la maggior parte di queste scelte non ha importanza, inizia a utilizzare …

La regola dei 60 secondi

Significa che la maggior parte delle tue decisioni dovrebbero essere prese in meno di 60 secondi.

Questa regola va applicata solo alle cose banali e ordinarie di tutti i giorni.

All’inizio prenderai molte decisioni “sbagliate”, ma poi, gradualmente, inizierai a sviluppare ciò che io chiamo “intuizione decisionale”, una cosa che ti permetterà di prendere davvero buone decisioni, e molto velocemente.

E per quanto riguarda le grandi decisioni?

Anche queste dovrebbero avere una scadenza, solo che in questo caso può essere più lunga.

Per qualsiasi decisione importante, personalmente, cerco di dormirci sopra almeno per una notte, ma non più di due al massimo.

Durante questo periodo, utilizzo un esercizio mentale che funziona in questo modo:

“Se al posto mio ci fosse un cliente con cui faccio consulenza, che consiglio gli darei?”

Questa domanda mi aiuta a guardare tutta la situazione con un certo distacco, così da rimuovere il fattore emotivo innescato dalla decisione, visto che l’emozione spesso offusca il giudizio.

A quel punto faccio una lista di pro & contro e faccio le opportune valutazioni. Se necessario, cerco (e pago) la consulenza di autorevoli esperti in materia, in modo da sentire un punto di vista esterno alla mia mente.

Comunque sia, scaduti i 2 giorni, prendo la decisione che devo prendere.

So già che arriveranno dubbi, ma cerco di ricordarmi di non cadere vittima del perfezionismo. Quindi, non mi concedo ripensamenti.

Per lo più, cerco di associare tanto piacere solo al semplice fatto di prendere una decisione, qualsiasi decisione, anche se è sbagliata.

La maggior parte delle persone associa il piacere a ciò che fa solo se in qualche modo prende la decisione “perfetta”, e prova molto dolore nel prendere una decisione sbagliata, quindi il risultato è che non prendono alcuna decisione, che è la decisione peggiore di tutte.

Non so dirti quante volte mi sono detto:

“Sì, probabilmente sbaglierò tutto, ma sarà comunque divertente vedere cosa succede”

Quindi, mi diverto a farlo, e non a caso, sentirsi bene è uno dei modi migliori per essere produttivo.

Se un compito mi sembra troppo schiacciante o opprimente, cerco di ridurlo e scomporlo in pezzettini più piccoli.

Ad esempio, qualche giorno fa ho terminato per un cliente uno script per salesletter di oltre 12.000 parole. Se lo avessi iniziato pensando di dover scrivere 12.000 parole, starei ancora fissando lo schermo vuoto del computer.

Invece, prima mi domando:

“Se avessi solo cinque minuti per esporre il mio caso, cosa direi?”

Quindi, mi annoto tutto.

Indovina un po’?

Ho la struttura di ciò che devo dire. Ora posso suddividere ulteriormente ciascuna di queste parti in sottogruppi tematici e prima che tu te ne accorga, ho 12.000 parole.

Questo è ciò che chiamo“pensiero vincolante”. È incredibile quanto puoi fare in poco tempo se introduci vincoli artificiali.

Uno dei miei esempi più famosi è …

Il rapporto studio-azione

E’ un vincolo che ho inventato per aiutare i miei clienti durante le mie sessioni di coaching. Non permettevo loro di studiare più del tempo che avevano a disposizione per mettere in pratica.

La regola dei 60 secondi è un altro vincolo artificiale. Il 99% delle scadenze sono solo periodi di tempo arbitrari che qualcuno ha deciso, ovvero vincoli artificiali.

Il problema principale che affligge la produttività in questo settore (online marketing) è che le persone da cui studi sono spesso così avanti rispetto a te in termini di conoscenza e competenza, che è difficile calibrare le informazioni giuste per questa audience.

Per esempio, se vuoi iniziare a fare esercizio fisico, indovina quali sono le cose che non contano?

Il 99% dei consigli corretti che probabilmente riceverai.

Saranno troppo minuziosi.

Ti faranno perdere nei minimi particolari, spesso trascurabili.

C’è un leggero vantaggio per la maggior parte delle persone nell’allenarsi per prima cosa al mattino? Probabilmente.

Alcuni approcci all’esercizio sembrano aiutarti a sviluppare la forza più velocemente di altri? Probabile.

E’ vero che ci sono questi nuovi aggeggi, gadget, app, strumenti e dati di biofeedback che potrebbero darti un vantaggio? Certamente!

Ma una camminata veloce di 15 minuti una volta al giorno farà cose incredibili per te, se al momento non ti alleni affatto.

Congratulazioni! Non devi imparare a camminare, non hai bisogno di comprare un nuovo paio di scarpe, e non devi nemmeno uscire di casa se non vuoi.

È un inizio.

E se 15 minuti ti spaventa troppo in questo momento, fallo per 5 minuti.

È troppo?

Fai un solo minuto!

Ed ecco l’ultima intuizione sulla produttività: arriva dalle leggi del moto di Newton, che affermano che …

“Un oggetto a riposo rimane a riposo”, mentre “un oggetto in movimento rimane in movimento

Inizia a muoverti. Fai partire il moto.

Poi, al momento opportuno, fai una correzione di rotta, e aggiusti il tiro e la direzione. Va benissimo iniziare per piccoli passi, perché quasi tutti i risultati spettacolari sono preceduti da molta preparazione non spettacolare.

Persino blogpost come questi, che arrivano dopo 13 anni di esperienza, sono tutt’altro che perfetti. La mia grammatica è orribile, inizio frasi con parole come “questo”, “ma” e tendo ad usare un linguaggio molto parlato.

Probabilmente, con un’ora di revisione, potrei restringere un po’ le mie frasi e forse rendere questo articolo un punto percentuale o due più potente.

Ma perfetto è il nemico di fatto.

E penso che ciò che conta qui sia meno la grammatica e la scelta delle parole, e più l’intuizione e il risultato finale, no?

Ecco perché ci ho messo solo 21 minuti per scrivere questo articolo.

Alla prossima.

Valerio

P.S.

Quasi dimenticavo …

Un ultimo punto importante.

Non importa quello che fai … se lo fai solo una volta, non funzionerà.

È come sollevare un bilanciere una volta e aspettarsi di essere scolpiti entro le 9 di mattina del giorno dopo.

Devi renderlo un’abitudine. E dagli tempo.

Ad esempio, se vuoi creare un’attività online e sai di avere tempo dalle 7:00 alle 8:00, prendi l’abitudine. Per un’ora ogni mattina, lavori sulla tua attività. Fino a quando non si radica talmente nella tua vita, da sembrarti strano quando non lo fai.

4 commenti in “Le regole d’oro di Valerio Conti per acquisire una produttività ‘super umana’

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Interessanti consigli come sempre, grazie Valerio e Buona tutto!

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Grazie mille Pippo, ricambio con affetto

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Bello spunto Valerio: “un oggetto a riposo rimane a riposo”, mentre “un oggetto in movimento rimane in movimento”.

L’ho sperimentato anche io, l’allenamento, anche pochi minuti di movimento fa miracoli!

Grazie per le chicche, come sempre🫡

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Agostino

Ottimo suggerimento di competenza sicuramente sperimentata!!

Grazie Valerio

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