I più grandi errori commessi dai marketer italiani
Jay Abraham afferma che la maggior parte degli imprenditori e proprietari di business di nicchia (sia offline che online) commettono sempre 3 errori fondamentali.
1. Non usano un marketing integrato
2. Si focalizzano sulle tattiche invece che sulla strategia
3. Non ottimizzano
Io ho scoperto che questi errori vengono commessi in maniera ancora più densa anche dai nostri marketer italiani. Vediamoli nel dettaglio
Errore 1: Non usare un marketing integrato
Supponiamo il caso in cui stai vendendo un corso a 19 euro sul giardinaggio.
Non importa cosa fai, ci sarà sempre una certa porzione di persone che hanno comprato quel corso che ti chiederanno un pacchetto aggiornato, una versione più approfondita o altre informazioni complementari, in aggiunta.
Quindi la prima strategia che ti consiglio è di progettare un funnel di vendita che sia pensato per trasformare il prospect (potenziale cliente) in cliente, e che poi lo conduca a diventare un cliente abituale. E questo è solo l’inizio 🙂
Una certa percentuale di clienti abituali andrà anche oltre, e questo potrebbe essere il caso di quelli che ti chiedono coaching e consulenze.
E ancora, una parte di questi sarà anche disposta a investire di più per avere una maggiore interazione personale con te. L’ideale è integrare tutti questi servizi su diversi livelli e offrirli su diverse scale ai tuoi clienti.
Questo ti tornerà molto comodo specialmente se sei già un marketer avanzato. Ma anche se sei un intermedio o un principiante, perché se inizi ad attuare il marketing integrato per primo nella tua nicchia allora avrai un notevole vantaggio rispetto alla tua concorrenza.
Nei mercati che ho esplorato, di rado i venditori fanno un’offerta ai propri clienti per condurli più in profondità nel loro funnel.
Questo non è un buon modo di operare.
La loro attività è in gran parte composta da persone che hanno fatto un solo acquisto, acquirenti “da una botta e via”. Quasi sempre, di un prodotto molto generico. Personalmente quando me ne accorgo inizio a strofinarmi le mani.
Pensare in termini di “marketing integrato” fin dalle prime battute ti darà un vantaggio che loro non hanno.
Semplicemente perchè renderai ogni singola tua offerta più chiara, conveniente e “a prova di stupido” rispetto alla concorrenza. La tua comunicazione sarà più efficace, i tuoi prodotti più focalizzati. Questo farà si che i migliori clienti arrivino a te.
E ora passiamo al secondo stupido errore che gli online marketer italiani commettono.
Errore 2: focalizzarsi sulle tattiche invece che sulla strategia
Il secondo errore che i marketer commettono è che si focalizzano sull’aspetto tattico, invece che sulla strategia.
Cos’è una strategia?
Nel nostro caso si tratta di impostare il tuo business, in modo che tu faccia le cose una volta e queste ti portino poi profitto di continuo. Pensare in modo strategico ti aiuta a ottimizzare sforzi e ROI. Al contrario, chi agisce in maniera tattica, per ottenere un profitto duraturo e continuo, ha sempre bisogno di rifare le cose da zero.
Usare l’approccio tattico ti porterà a trarre vantaggio da quella data azione una volta soltanto. Ciò significa: fai le cose una volta, e ottieni profitto una volta sola e basta. Mentre con l’approccio strategico, fai le cose una volta e ricavi profitto potenzialmente a vita (che è il mito dell’internet lifestyle, molto pericoloso – ma ne parliamo un’altra volta).
Un esempio di approccio strategico sono le sequenze automatizzate follow up.
Tali sequenze funzionano perchè seguono il principio del “ricontatto” che porta le persone ad acquistare più facilmente. Una buona sequenza, impostata per bene, può farti avere ritorni interessanti per anni interi.
Non devi andare a bussare alla porta dei singoli clienti, o scrivere a mano ad ogni singolo cliente, ci penserà il tuo autoresponder a inviare quell’email (scritta una volta sola) a migliaia di persone contemporaneamente. In più, hai il vantaggio di poter programmare le sequenze automatiche adattandole al comportamento degli utenti. Puoi far arrivare la comunicazione all’esatta fascia oraria in cui il tuo seguito ha dimostrato di essere più ricettivo, puoi inviare email basate sugli interessi specifici, e così via.
Lo stesso dicasi per l’acquisizione di clienti.
Se imposti un’adeguata campagna Ads, con una optin page che risucchi tutto il tuo traffico dentro la tua lista, anche qui si tratta di un approccio strategico. Al contrario dell’agire “tattico”, non richiede la tua continua presenza per “sostenersi”.
Crei il sistema una volta, lo imposti, e acquisisce potenziali clienti per te in modo continuo e duraturo. Se hai fatto le cose per bene, devi solo controllare 15 minuti al giorno che le tue campagne procedano adeguatamente.
Condurre visite manualmente, commentando nei forum e nei blog è invece un approccio tattico.
Anche i famosi “Lanci prodotto” sono figli di un approccio tattico.
Infatti, sebbene siano una delle tecniche più potenti per vendere online, una volta terminata la fase di lancio, la tua festa finisce, e per tornare a guadagnare e fare profitto hai bisogno di rifare un altro lancio, e così via, in un ciclo che non finisce mai.
I lanci in molti mercati sono molto ben accolti, mentre in altri (come ad esempio l’online marketing) stanno portando all’iper saturazione le persone, che lentamente sono ormai diventate sempre meno reattive a cause delle numerose offerte ‘schiaccianti’.
Tale approccio è tattico perchè, per sopravvivere nel mercato, hai sempre bisogno di creare attesa, anticipazione e tutta la fase di scaldamento preliminare che precede un lancio, che a volte può impegnarti diverse settimane se non mesi. Il risultato è che dovrai lavorare come un pazzo.
E’ un approccio che fa tutto l’opposto degli asset strategici migliori, come per esempio le sequenze per ecourse da me suggerite qui. Certo, un lancio ti da ritorni, ma fatichi come un maiale.
E se il tuo business dipende da continui lanci e rilanci, allora hai bisogno di rifare tutto da zero ogni volta, quindi sei altamente tattico, e in definitiva nella tua vita è cambiato ben poco (sei sempre stressato e con poco tempo per te stesso).
Quale potrebbe essere una soluzione per non cadere in questa trappola dei lanci ripetuti?
Una soluzione veloce è creare numerosi prodotti e automatizzarne il più possibile il processo di vendita tramite Follow up. Ma c’è un approccio ancora migliore. Uno dei sistemi più collaudati per creare asset online è pensare a programmi di continuità.
Le memebership sono la principale rappresentazione del pensiero strategico online. Non c’è niente di più potente del creare una piccola continuity possibilmente low cost, dal valore immenso, che una volta impostata lavori in automatico per te, come fanno i follow up per l’email marketing.
Questo è ciò a cui dovremmo puntare tutti.
Errore 3: Non ottimizzare
Il principale errore, responsabile della stagnazione di tutti i business online, è la totale mancanza di ottimizzazione.
Tienilo a mente: i tuoi profitti saranno tanto più veloci e rapidi quanto più ottimizzi e migliori ciò che già stai facendo bene.
Semplicemente prendi ciò che già funziona e portarlo all’eccellenza.
Al contrario, la maggior parte delle persone si concentrano prevalentemente a migliorare ciò che non sanno fare bene.
E’ un errore GRAVISSIMO.
Se c’è una cosa che ho imparato, è che quando non so fare bene una specifica operazione è sempre meglio delegare questa operazione a qualcuno più bravo di me, piuttosto che mettermi a farla io a mano, (agire tattico). In questi casi il mio tempo è più prezioso del denaro che investo per far svolgere il compito ad altri professionisti.
E’ questo il caso di task secondarie non produttrici di reddito, come: grafiche, design, installazioni tecniche e tutto quello che non rientra nel mio campo di competenza.
Quindi la prima fase del processo di ottimizzazione in qualsiasi business consiste nel capire quali sono le operazioni produttrici di reddito, in cui tu sei competente, e concentrarsi al 90% solo su quelle.
Il resto delle cose devi delegarle 9 volte su 10.
Devi avere un team quindi? No.
Non è necessario avere un team inizialmente, puoi fare affidamento a dei bravi freelancer con cui puoi collaborare saltuariamente ogni volta che ti servono competenze specialistiche che non possiedi.
La seconda fase nel processo di ottimizzazione è nel testing perpetuo.
Questo è il vero segreto che ha consentito a numerosi imprenditori online di trasformare i propri internet business da un continuo spreco di risorse, ad un asset da diversi milioni all’anno.
Anche se questo non è il luogo perfetto per scendere nei dettagli, ti darò un anticipazione di che cosa significa lavorare per incrementare i risultati in maniera scientifica.
Ottimizzare il sistema significa principalmente fare in modo che i processi strategici prendano il sopravvento su quelli tattici e migliorarli progressivamente di continuo.
Questo significa in breve, almeno 5 cose:
- Ottimizzare le fonti di traffico automatizzate
- Ottimizzare le percentuali di conversione
- Ottimizzare le followup automatiche
- Ottimizzare le offerte disponibili
- Ottimizzare il valore del singolo lead
Ora è qui che viene il bello, per ciascuno di questi 5 fattori, si possono fare dei test specifici che dovrebbero essere messi in campo in modo perpetuo per aumentarne il ROI in modo costante.
Esisteranno infatti sempre modi per attrarre traffico ancora più in target, per aumentare le conversion e rendere le tue follow up sempre più efficaci. La parola d’ordine è SPLIT TEST. E ci sono almeno 5 modi diversi di farlo per fare esplodere i tuoi profitti.
Come fare split-test efficaci per ognuno di questi elementi? Ne parleremo in un prossimo articolo.
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29 commenti in “I più grandi errori commessi dai marketer italiani”
Ciao Valerio,
come sempre ottimo articolo 🙂
Soprattutto nel primo punto, credo che molte persone non lavorino sul marketing integrato sia per pigrizia che per convinzione.
Pigrizia perchè creare più prodotti è “faticoso”. Per carità, anche io ogni tanto sento la pigrizia nascere quando devo fare un prodotto. Poi penso a mio nonno, che costruiva mobili per mestiere, e la pigrizia passa 😉
Convinzione perchè molte persone pensano “è già tanto se la gente compra un prodotto da me, con la crisi e tutto”. Nella mia esperienza però, quando si fa un lavoro fatto bene, ci saranno sempre persone che si affezionano a te e ai tuoi prodotti. E, per questo, saranno disposte a pagare molto di più per ricevere sempre le ultime informazioni. E questa è una cosa molto buona, soprattutto quando si crea e propone una membership.
Per quanto riguarda le tattiche, qui in Italia siamo fortunati: non abbiamo ancora la piaga delle WSO. Per chi non lo sa, le WSO sono le “Warrior Special Offer”. Infoprodotti venduti a prezzi stracciati con le ultime tattiche sul marketing online. Il problema è che, il 99% dei prodotti, contengono informazioni note e stranote impaginate in maniera diversa. Tattiche spesso poco testate e causa dello spam su moltissimi siti.
Ancora complimenti e a presto 😉
Assolutamente vero Enrico, diciamo che la pigrizia è secondo me quello che ci fotte a noi tutti, la convinzione è un altro limite mentale che non ti fa essere aperto a possibilità di profitto superiori. Magari uno si ostina a vendere quella salsa trita e ritrita che ti è costata anni di fatica ma che non interessa a nessuno, e ti ostini solo perchè tu “ne sei innamorato”. Questo è un problema comune a molti autori che non comprendono cosa fa circolare il denaro online e che qui non siamo artisti, ma venditori. Le opere d’arte lasciamole agli artisti, che anche loro avrebbero bisogno di una seria lezione di marketing puro. Ma questo è un altro discorso.
Riguardo le special offer sul warrior forum, stendiamo un velo pietoso, siamo davvero a livelli di indecenza pura. Grazie per il tuo sempre gradito contributo.
A presto!
Ciao Valerio
di questo articolo mi è piaciuto sopratutto la differenza fra tattica e strategia che in un certo senso può essere illuminante.
Infatti ti chiedo : mettiamo caso io faccia ogni mese il lancio di un prodotto relativo al mercato di rifermento, con tanto di scarsità tipo solo per 4 giorni disponibile…è una idea sbagliata?
In questo caso sarebbe meglio allora un programma di continuity low cost con gli stessi prodotti sempre disponibili, ma solo nell’area riservata?
Però il lavoro da fare è maggiore, in quanto tutti i contenuti devono essere già pronti fin dall’inizio…certo dopo camminano da soli…e uno può dedicarsi ad altro…
Giovanni, assolutamente si. E’ follia pura fare un lancio al mese. E quando parlo di lanci intendo robe toste e complesse che richiedono risorse ed energie. Non un lancetto da 48 ore. Fare un lancio al mese significa in termini pratici almeno 10 giorni di prelancio e almeno 7 giorni di lancio. Praticamente ti massacri. Poi chiudi e poi lavori per altri 15 giorni al lancio successivo del mese dopo. TEMPO 6 MESI e sei forse ricco, ma dentro una bara. 🙂
Con la membership il discorso è diverso, ma devi pianificarti 6 mesi prima, e avere pazienza
Ciao Valerio,
questo non è un articolo ma IL MANIFESTO UFFICIALE DELLE RENDITE AUTOMATICHE!
Complimenti… le persone non utilizzano il marketing integrato perchè, certamente, la creazione dell’imbuto di marketing è più dispendiosa a livello di tempo e di energie.
Certo i risultati a medio-lungo termine fanno la differenza.
Per quanto riguarda tattiche e strategie, sono d’accordo.
Ma anche li bisogna investire (il PPC ha un costo in termini economici mentre commentare blog e forum ha un costo a livello di tempo da dedicare…).
Il 3° errore, cioè il non ottimizzare è sempre la tragica conseguenza del non voler investire…
Non si può essere bravi in tutto… bisogna imparare a delegare!
Finchè la gente non capirà che è fondamentale investire nella formazione e negli strumenti operativi per fare business, allora non guadagnerà mai!
Hai mai visto un panettiere che sforna un quintale di ottimo pane con il forno di casa senza averlo mai fatto prima d’ora?
Marco grazie per il “manifesto”, l’importante è che sia stato un contenuto utile, che spero leggano più persone nel nostro mercato. Quando parliamo di ppc, ricordiamoci che ci costa molto piu in termini di ROI il nostro tempo, piuttosto che i nostri soldi. Personalmente non suggerisco di investire in ppc prima di aver acquisito buone conoscenze.
Solo a quel punto il denaro investito diventa un asset, non prima. Chiaro che prima di questo non ti rimane che agire in modo tattico, dunque se parliamo di traffico, commentando, e facendo le cose manualmente, e tutto quello che sappiamo.
Però alla lunga un business non può sostenersi in questo modo. E allora tanto vale che se uno non ha la voglia di sbattersi, inizi a pensare da imprenditore e delegare l’aspetto dell’acquisizione di clienti a bravi professionisti, anche in quel caso, l’investimento dei 4 spiccioli che ti costa (qualche centone) non ha prezzo in paragone ai ritorni e all’esset che crei.
Come sempre informazioni utilissime per tutti!
Fare tutto quello che dici Valerio è giusto ma metterlo in pratica richiede una buona mappa mentale su come agire a mio parere.
Delegare sarebbe bello ma capita che i costi di produzione per una pagina web, copy, design richiedono parecchi denari e ci si trova a voler fare tutto da soli per poi sprofondare in un mare di tristezza perchè sembra di non arrivare mai al termine del proprio progetto.
Sicuramente questo è un articolo per chi ha già conoscenze nel marketing e per chi non le ha gli hai dato una bella apertura mentale, cmq io sto creando una member ormai da tre mesi e se avessi dovuto farmi fare tutto come volevo avrei dovuto spendere parecchi soldi, fortunatamente la costanza e la forza di volontà mi sono d’aiuto.
Io no vedo l’ora di leggere l’articolo sulle SPLIT!
Come al solito grazie delle informazioni preziose.
Infatti Alessandro nelle fasi iniziali quello che uno dovrebbe fare è sfruttare i ritorni che ti produce il muoverti in modo tattico, affinchè nel tempo vada a convergere gradualmente verso approcci strategici via via sempre più robusti e automatizzati. Questa è la chiave di tutto.
Chiaro che se uno parte dal nulla, è impossibile investire subito con capitali che non si possiedono, ma via via che i soldi si iniziano a fare, l’errore da non commettere è semplicemente accumularli e lasciarli li a marcire nel conto in banca. Questo è il limite fondamentale degli imprenditori Italiani in generale. Ti ringrazio per il tuo prezioso contributo. A presto 🙂
Ciao Valerio, grande articolo!
Mi sono segnato gli aspetti da migliorare… e credo li terrò sempre bene a mente.
Vorrei un tuo consiglio: se devo buttarmi in un nuovo mercato giusto per “provare” le strategie apprese finora (ma ovviamente portare valore alle persone), è meglio partire con un prodotto e venderlo sulla pagina di vendita o creare dei follow-up per trovare nuovi clienti?
Grazie,
aspetto il tuo parere! 🙂
Andrea
Se devi partire in un mercato in cui hai zero conoscenze e non sai esattamente cosa vende al meglio, assolutamente devi cercare e scoprire che cosa stanno già vendendo bene i tuoi concorrenti, l’idea è di creare un prodotto simile da piazzare online con una sales letter simile a quella dei tuoi concorrenti, facendo un test della verità con traffico a pagamento.
Se invece sei in un mercato dove in linea di massima conosci piu o meno le tendenze della vendita e dei bisogni primari delle persone, allora è buon cosa piazzare la lead generation per prima, quindi è utile acquisire lead su squeeze page e vendere in seguito tramite i ricontatti follow up (naturalmente la sales letter deve essere lo stesso ben impiantata, ma visibile in un secondo momento) .
Spero di esserti stato utile, ad ogni modo condividerò molto di più a proposito del cruciale passaggio “testing di mercato” in futuro, probabilmente creerò un prodotto su questo.
Grazie per la risposta! 🙂
Ciao Valerio,
come sempre sei una fonte inesauribile di informazioni di grande valore.
Sono d’ accordo con te sia nel lavorare strategicamente e sia nell’ ottimizzare
il proprio tempo dedicandosi a quello che ci piace e ci riesce meglio.
Non è facile trovare un’ equilibrio del genere perché implica comunque un investimento specialmente per uno come me che è alle prime armi e tende ad essere autodidatta in tutto e per tutto pur sapendo che il 70% del tempo lo poteva investire meglio traendone profitto nel tempo.
E’ una questione di mentalità e su quella bisogna lavorare.
Ti ringrazio e ti saluto.
Andrea
vedo che ci sono molte strategie di mercato per vendere un prodotto basta saperle prendere al volo per chi ci bazzica è molto più semplice comunque sono strategie molto valide ed esaurienti.
Una “tattica” che si sta diffondendo è quella di offrire prodotti in finestre temporali brevi. A meno che non abbia un prodotto veramente scadente, o liste veramente immense, mi pare ridicolo su certi prodotti (escludo le membership a valore aggiunto) chiudere la possibilità di acquisto. Va bene la scarsità, ma il cliente va incentivato, non forzato.
Il trucco della scarsità è una cosa di cui si è abusato spesso, e ancora oggi se ne fa largo uso perchè è dimostrato che se metti fretta al cliente, questo o ti compra il prodotto o ti manda a fanculo. E molti scelgono la prima opzione. Il problema di questa tecnica è che non viene mai accompagnata da una plausibile motivazione che dia un “reale perchè” della scadenza temporale, scarsità o limite di copie disponibili.
Ci sono delle volte che la scarsità altre volte invece è necessaria. Io suggerisco di usarla in modo intelligente, altrimenti è meglio non mettere limiti di tempo o quantità. Ci fai un figura migliore e sei piu credibile.
Un caso tipo in cui le scadenze non sono un semplice trucco da babbei è quello dei programmi di coaching.
Ti faccio un esempio: Metti che hai tirato su un programma di coaching personalizzato dedicato solo a chi ti compra il prodotto X. Puoi dare una giustificazione razionalmente valida della scarsità avvertendo che puoi seguire via email o skype solo i primi 30 che acquisteranno, perchè è logicamente impossibile seguirli tutti contemporaneamente in un arco di tempo definito.
In seguito alle 30 vendite, i posti termineranno e potrai decidere di rimodellare l’offerta. Una buona idea è semplicemente lasciarla cosi come è, senza chiudere per forza le vendite, ma le persone non avranno piu la possibilità di fare il coaching personalizzato con te.
Dopo 3-4 mesi puoi rifare la cosa, avendo terminato le sessioni di coaching e ripetere il ciclo con altri clienti.
Penso che questa sia una dritta molto utile
un saluto
ciao Valerio , é passato parecchio tempo ( tanto x il web time ..) da quando ho commentato un tuo articolo , il tempo mio é sempre poco e ti confesso che ( purtroppo ) non leggo tutte le mail che ricevo da te . Ma quando lo faccio noto con piacere che scrivi sempre cose interessanti . BRAVO. Questa merita sicuramente un commento . Tutto giusto cio che scrivi , in piu aggiungerei di spendere molto tempo a creare il business / prodotto / strategia perché queste ricerche di creazione di inbuto ( sale funnel? ) danno sicuramente i frutti , come te ben descrivi.Personalmente evito di usare ADWORD o ADSENSE per i costi e la diminuita efficacia , visto che gli utenti ormai distinguono i siti in #1 in google a pagamento da quelli organici , e le statistiche lo affermano . Anche se questo non é vero x tutti i mercati , mi orienterei di + sui social o il web 2.0 , ma questa é una mia opinione .
Certo che in Italia ci sono molte cose che si potrebbero fare per migliorare certi aspetti del marketing , e questo é uno dei miei progetti che ancora non ho realizzato , ma avro sicuramente bisogno di partners , le idee pero quelle ci sono e forse un giorno ti contattero su questi progetti , visto che mi sembri ( anche se onestatmente non seguo la scena italiana ) il migliore .
Auguri a te e a tutti i pazzi che sognano in Internet , fai , fai fai e un giorno sara fatto.
Frank ( dall’Algarve – Portogallo ) Moreno
Mi propongo come correttrice di bozze!
Ciao Valerio,
a me sembra poter aggiungere che i marketers italiani non sono capaci a collaborare tra di loro ognuno è invidioso dell’altro e parla male di qualcuno.Non c’è lo spirito che trovi con inglesi ed americani pensa che io ho lavorato con gente come David Canham o Edwin Boiten e lo stesso Alex Jeffreys ma in Italia non sono mai riuscito a collaborare con qualcuno al mio stesso livello o erano studenti o principianti ma i marketers quelli gia affermati ……mai.
Ciao Paolo, probabilmente hai una personalità troppo forte che da fastidio ai “canoni classici” dei conformisti che si sono autoetichettati tali in ITALIA, come gli unici che detengono i mercati e che spadroneggiano. In realtà questa è una incredibile sciocchezza, perchè ti basta andare a vedere quanti di questi professionisti si trovano nelle nicchie di mercato e ti accorgi che c’è una calma piatta cimiteriale in molte nicchie (meglio per noi) mentre in altre c’è il cimitero dei morti viventi con zombie che sparano offerte “terrificanti” che impauriscono anche il peggiore dei clienti.
Comunque sono dell’idea che le partnership siano una cosa bella, ma anche un fatto spontaneo, se diventano un contratto, io faccio una cosa a te e tu la fai a me allora inizia a diventare una specie di puttanaio, dove tutti si promuovono di comune accordo e la cosa peggiore è che come risultati i clienti colgono questo puttanesimo e iniziano a non comprare più un cazzo.
io sono sempre dell’idea che certe cose devono uscire come spontanee iniziative, non come accordi di partito
Ciao ,
sono d’accordo con te Valerio sulla spontaneità delle collaborazioni , perö vedi io ho una idea che si potrebbe sviluppare ma bisognerebbe essere 2/3 a collaborare , di cui 1 programmatore . Penso che ciö che dice Paolo sia significativo ma bisognerebbe cambiare il trend creando in team un prodotto/servizio di successo percui sarebbe un esempio ed uno stimolo x tutti . Credo che nell’internet marketing se non si collabora si perdono opportunità . Non bisogna sicuramente prendere esempio dai politici perché loro sono solo opportunisti e danno un cattivo esempio , perö credo che persone come te sono pronte a fare JV di qualità a vantaggio di tutti.
Credo che continuare a provare a vendere nella solita maniera , anche se porta risultati ad alcuni , a lungo andare porterà ad una caduta del mercato . La gente , in un mercato relativamente ristretto come questo Italiano ( in paragone a quello in lingua inglese)fra un po’ non si fiderà delle troppe promesse vuote e paroloni usati a sproposito con il solo intento di vendere ( come dici te ..una botta e via…).
A mio avviso bisogna creare una situazione nuova dove idee e prodotti possano trovare terra fertile e nuovi stimoli .
Bisognerebbe anche pensare che prodotti ” made in Italy ” ( software , WP temi , plugins , ecc. ) potrebbero essere esportati anche in altre lingue e in mercati + grandi.
Per il momento mi sembra che il trend sia al contrario, cioé si importa solo.
Io perö credo fermamente nella creatività Italiana e nella capacità di creare prodotti da vendere in tutto il mondo , come già accade nel mondo off-line con successo.
Ad es.: penso conosci wpRobot creato da un tedesco e stravenduto in tutto il mondo.
Certo che sarebbe un grande stimolo x tutti.
Come sempre ti ringrazio x lo spazio che mi concedi e per gli stimoli di discussione.
Frank (voglia di fare) Moreno
P:S: mi scuso x gli errori ma adopero una tastiera ” francese ” con differenti accenti.
Penso che l’ottimizzazione sia un passo indispensabile oggi per arrivare a risultati almeno soddisfacenti. Senza ottimizzazione, si buttano centinaia (spesso anche migliaia) di euro al vento.
Un saluto.
STEFANO MANZOTTI
Valerio, ancora una volta 10 e lode! 🙂
La questione dell’approccio è fondamentale e posso testimoniare che vivere di lanci è uno stress esagerato ed è in antitesi con tutte le buone ragioni che mi hanno portato a vivere di Internet Marketing!
Purtroppo per i corsi dal vivo non ci sono alternative (anche se sto studiando un modello di semiautomatizzazione anche per questo).
😉
Comunque razionalizzare la cosa schematizzandola è di grande aiuto, grazie! 🙂
1abbraccio
Josè
PS
abbiamo intenzione di inserire un followup solo x te nella sequenza del Laboratorio InfoProdotti… te la meriti!
😉
Grazie Josè… addirittura un follow up per me? vi ringrazio infinte, del resto da parte mia la stima è reciproca e siete persone davvero speciale, oltre che professionisti di primo livello. Tornando al discorso “lanci” forse è cosi per le cose dal vivo non c’è altra scelta se vuoi avere buone conversion.
Un abbraccio a te Josè
Perdona l’ignoranza… mi spieghi cosa si intende per ROI?
Ottimo articolo, utilissimo.. assorbo e divoro tutto 😉 complimenti.
ROI = Ritorno sull’investimento
Se ho una campagna di marketing curata nei dettagli essa mi generà un ottimo ROI, e quindi guadagni maggiori, rispetto a una dove non curo nulla e vado a caso, e quindi vado in perdita
C’è anche una definizione di ROI con una formula matematica. Semplficando al massimo, quello che ti serve sapere è la misura di quanto investi e quanto guadagni. Se quanto gudagni ammonta a molto meno di quello che investi nel tuo business allora c’è qualcosa che non va
in tal caso si parla di ROI negativo
Se i guadagni superano gli investimenti invece si parla di ROI positivo.
Tutte le nostre energie devono essere rivolte a migliorare il ROI costantemente.
spero di esserti stato utile
Utilissimo e prezioso come sempre… 🙂
Ciao Valerio,
é la prima volta che ti commento,
ho letto alcuni tuoi articoli e adoro il tuo stile.
Probabilmente sono uno dei peggiori incubi di alcuni [presunti] infomarketer,
ho visto troppo spesso applicare delle tattiche a fronte di incompetenza sul campo
tu sei molto schietto e ti vedo simile a me.
Cosa pensi di chi non ha reali competenze in un determinato campo,
ma conosce delle tattiche da applicare, vende aria fritta di cui, oltretutto, non ha reali competenze rispetto alla nicchia in cui vuole vendere?
In sintesi, tattica e strategia fino a che punto hanno senso se non c’é poi reale competenza?
Sto per diventare tuo cliente #sappilo 😀
Ciao Adriano, grazie infinite! Si concordo in tutto, e ti dico cosa penso. Chi non ha reali competenze in un certo campo deve occuparsi solo di quello che sa fare bene, il resto lo deve delegare ad altri più competenti di lui nelle aree dove ha lacune. Questa è la regola. Se poi vogliamo parlare dei “messia” italioti conoscitori di “segreti” inacessibili alla massa e che in realtà non sanno fare mezzo euro online, allora stendiamo un velo pietoso. Tattica e strategia non possono funzionare se non comprendi bene il senso di cio che stai facendo, ma soprattutto se ti manca una direzione molto precisa di dove vuoi arrivare con quelle tattiche e strategie. Non basta conoscere la teoria e sapere che 1+1 fa 2. Nei mercati dobbiamo in aggiunta capire perchè 1+1 = 2, non basta sapere, bisogna capirlo sul campo. A quel punto impari anche a riconoscere i falsari, e ci sono in tutti i mercati non solo in quell business.
Un cordilissimo saluto
Grazie mille per le informazioni,
cercherò di applicarle al mio nuovo business.
Buon lavoro!