Email VS Social Media ROI – Previsioni per il 2030

Email o social media: qual è il migliore?

Con così tanti consumatori sui social media in questi giorni, ci si potrebbe chiedere se l’e-mail marketing sia ancora efficace. In questo post, condividerò le statistiche di quest’anno, le previsioni per l’email marketing e le prestazioni dei social media.

L’email marketing è ancora efficace?

Negli ultimi dieci anni, i visitatori dei social media sono cresciuti a un ritmo esponenziale.

Ed è vero, i social media stanno surclassando le email… ma…

Solo in un aspetto…

Condivisione

Negli ultimi 2 anni il 57% delle attività di condivisione dei contenuti del web globale è avvenuto tramite Facebook e il 18% è stato effettuato tramite Twitter, mentre l’e-mail ha rappresentato solo il 4%.

Questa è una differenza abbastanza grande. E la ragione è semplice: i social media sono stati progettati per la condivisione di massa, mentre l’e-mail no.

Morale: la maggior parte delle persone non condivide via e-mail. Condivide tramite social media.

Ma i vantaggi in rapporto all’email terminano qui.

Vuoi fare business sui social? Allora tieni presente due fattori:

Non sei il proprietario

Primo problema: non hai il controllo della piattaforma. Se crei una lista su Facebook, tieni presente che l’elenco è effettivamente di proprietà di Facebook e che possono cambiare le regole ogni volta che lo desiderano.

E ricorda che i siti di social media cambiano le regole e lo fanno con regolarità. La tua lista di contatti è e rimane la risorsa più grande della tua attività, ed è una risorsa troppo importante da costruire su una piattaforma che non controlli.

I siti di social media possono cancellare il tuo profilo in qualsiasi momento. Non mi credi?

È successo al famoso paracadutista Felix Baumgartner, che all’epoca aveva più di un milione di fan. Ti fa pensare, vero?

I siti di social media vanno e vengono.

Qualche anno fa Myspace era la grande innovazione. Molte persone dedicavano molto tempo a costruire grande presenza lì. Ma è stato un inganno. Il meccanismo di innovazione era solo un miraggio, non qualcosa di duraturo.

Ora Myspace è praticamente una città fantasma.

Non commettere errori, persino Google +, progetto ambizioso è stato uno sciagurato fallimento.

E accadrà ad altri siti di social media, se non ora, senza dubbio in futuro, quindi devi stare attento a costruire liste su piattaforme che potrebbero essere spazzate via dall’ecosistema digitale nel futuro remoto.

Probabilmente non accadrà presto e forse non accadrà a Facebook, ma questi dati devono farti riflettere.

Ecco perché è opportuno concentrarsi sempre e comunque sulla propria lista di email marketing. Quando crei una lista, possiedi quella lista ma non possiedi un social. Questo è il vero motivo per cui l’email è una proposta a lungo termine migliore per restare in contatto con i tuoi clienti.

Ora, giusto per essere chiari, credo che ci sia valore nel costruire una lista di follower sui siti di social media, ed è giusto e saggio imparare a gestire diversi approcci pubblicitari, almeno sui Big 2: cioè i due primari canali social per numero di utenti, che sono Facebook e Youtube, con più di 65% della popolazione mondiale attiva (seguono a ruota WhatsApp, Instagram, Twitter, LinkedIn, con numeri molto inferiori).

Questo significa 2 cose: capire le logiche del retargeting e capire le logiche di espansione della audience, ovvero abbracciare un pubblico potenziale simile a quello di partenza, che però è largo di milioni di utenti, tutti più o meno in target, e tutti dentro una gigantesca ‘lista’ temporanea.

Ora, attenzione. E’ forse quello lì il tuo asset più importante sul lungo termine? Assolutamente NO.

L’errore di chi fa business solo sui social media

Recentemente Frank Kern si è fatto portavoce della folla di fissati del ‘facciamo tutto sui social’, e se ne è uscito con una nuova metodologia: ‘Intent Based Branding’.

Alla base c’è quest’idea:

La gente NON APRE e legge più le email e poichè sta solo sui social, non serve più a nulla costruire database di indirizzi email. La soluzione? Vendere direttamente la tua roba nei social. Come? Crea una serie di 3 video gratuiti, che danno valore al mercato, promuovili senza vendere nulla. Poi, solo a chi ha dimostrato interesse in questi video… fai il tuo pitch di vendita. Spendi meno e non devi gestire software di email marketing. Semplice e diretto.

L’idea ha il suo fascino perché elimina le complessità … peccato che se vuoi farla funzionare nel mondo reale, ti devi rivolgere a Mr Frank e alla sua agenzia che ti chiederanno 30.000 Dollari per gestire le campagne di ‘social’ marketing per te.

E’ il vecchio trucco di squalificare un meccanismo (ancora efficace) per sostituirlo con uno nuovo (ancora tutto da testare). In questo modo Frank è primo sul mercato e nessuno lo può imitare.

Geniale? Dipende dai punti di vista, per me è scandaolosamente fuorivante.

Se non altro perché Frank Kern non ha gettato nell’immondizia la sua mailing list. La usa e (soprattutto) la costruisce ancora alla vecchia maniera e si guarda bene dal bruciarla.

Il nuovo meccanismo, cioè, coltivare solo database di clienti in presa diretta ‘social’, presenta 2 rischi fin troppo importanti per essere ignorati:

Il primo è che in qualsiasi istante i social potrebbero cambiare le regole su come usare il tuo database di utenti, oppure potrebbero chiudere completamente il tuo account.

Il secondo rischio è che qualsiasi social media potrebbe effettivamente perdere la sua portata di mercato (per esempio, Youtube, dopo il fallimento di G+ corre un rischio simile), e la gente potrebbe abbandonarlo per la prossima grande ‘nave’ ammiraglia in arrivo… travestita da meccanismo innovativo.

Le previsioni per il 2030. Email batte social 6 a 1

In realtà non c’è confronto. La partita è stravinta dalle email. Ti basta considerare questi fattori.

– Sui social c’è un ambiente pieno di distrazioni, e a livello di pura legge di marketing, non è ottimale. (Email VS Social Media = 1-0)

– Qualsiasi persona si sottoscriva ad una newsletter informativa, generalmente è più responsive (no distrazioni), inoltre, entrando in contatto esclusivo con te, diventa parte di un ambiente semplicemente più intimo. (Email VS Social = 2-0)

– La percentuale di consegna per le email rimane 98%, un dato ENORME. Sicuro, affidabile. Mentre anche investendo il piu’ alto budget possibile in ads sui social, raggiungerai sempre e solo una piccola porzione della tua target audicence. Non avrai mai 98% di consegna. Ciò significa che solo l’1-6% dei tuoi fan di Facebook vedranno effettivamente i tuoi post. (Email VS Social = 3-0)

– Di una lista sei proprietario, di un target (o retarget) audicence no. (Email VS Social = 4-0)

– E’ anche vero che da una lista un cliente può disiscriversi rapidamente (rinunciando al contatto intimo con te), mentre raramente si cancellerà da facebook (e puoi ancora raggiungerlo con ads, anche se non sarà mai un contatto intimo). (Email VS Social = 4-1)

– Aziende e professionisti usano l’email come mezzo di comunicazione primario affidabile, non certo le chat di messenger o wazz… (Email VS Social = 5-1)

– Se parliamo di email, gli smartphone stravincono! Secondo Adestra, l’83,8% delle persone usa i propri telefoni per controllare l’e-mail personale e il 34% li utilizza per l’e-mail aziendale. (Email VS Social = 6-1)

Cnclusione: l’email non è affatto morta, ma più viva che mai

Lungi dall’essere morto, l’email marketing è vivo e vegeto, anzi, sarà sempre più rilevante negli anni futuri per raggiungere il tuo mercato e stringere un rapporto di fiducia con i tuoi potenziali clienti.

Naturalmente, è sempre possibile creare una lista di follower sui siti di social media, anzi, ti incoraggio a farlo … ma in termini di percentuali di risposta pura, ricordati sempre che un iscritto email vale 10 volte più di un semplice follower sui social media.

Detto questo, chiariamo che oggi siamo nell’era del multi channel marketing, e confrontare email vs social media è come confrontare mele con arance … i social media e l’email marketing non si escludono a vicenda. I marketer intelligenti li usano entrambi. Ma la scala di priorità deve essere chiara:

Sfrutta i social per crescere e incrementare la tua mailing list. Questo principio resterà valido ancora per decenni.

Allo stesso tempo, cerca di scoprire e imparare sempre nuove tecniche di espansione della tua audience nella giungla Social. Questo perché più portata di mercato hai, e maggiore sarà il tuo potenziale pubblicitario. E più alto sarà il tuo potenziale pubblicitario, maggiore sarà il potenziale della tua mailing list.

Valerio

P.S.

Se leggi in lingua inglese, saprai di sicuro che c’è una pericolosa tendenza, sempre da parte dei soliti 3-4 guru del marketing mondiale, a ‘predire’ la famigerata fine dello ‘sfigatissimo’ meccanismo dell’email marketing. Questa fine viene predetta da ormai 20 anni e puntualmente viene smentita dalle statistiche di conversione del mercato globale. Non è un fatto curioso?

Se lo desideri, condividi la tua esperienza e lasciami la tua opinione qui sotto.

5 commenti in “Email VS Social Media ROI – Previsioni per il 2030

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Andrea Trentacoste

Interessante articolo. Grazie

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Bene Valerio argomenti senza possibilità di replica perchè molto dettagliati… Primo set vinto 6-1 .

Nella mia attività sto cercando di creare una bella e corposa mailing list . Nella mia seconda attività sto facendo lo stesso . Come hai detto tu almeno possiedo io i contatti/prospect

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Ecco un brainstorming di domande, se così si può definire. Esiste ancora la possibilità di inserire il pulsante d’iscrizione a una lista o a un’offerta sul proprio sito, partendo dalla propria pagina o gruppo Facebook? Se sì, i contatti potrebbero facilmente riversarsi in lista, e così diventare di nostra proprietà.

Così come nessuno impedisce di condividere squeeze a manetta ovunque, tanto per cominciare. Stesso dicasi per le vignette inseribili nei video su Youtube, nelle presentazioni dove reindirizzare il visitatore, etc.

Tutto insomma è ottimizzabile, a saperlo sfruttare. Per assurdo, potrei stampare il mio bit.ly link su magliette e cappellini della mia attività e caricarli su Instagram, dove adotto altre strategie mirate per ulteriori visualizzazioni/condivisioni, etc 🙂

In uno studio condotto dalla Northwestern University che ho seguito sul ‘Fenomeno Social’, la parte del leone la fanno gli Influencer, e quindi ancora i blog di settore, che riescono ad approfondire e ad ottenere la concentrazione di chi vaga nei social al cazzeggio (ma all’occorrenza, compra sempre qualcosa che lo attizza).

Sono dell’opinione che il mio milione di fan, o millino, ovunque si trovi, debba comunque riversarsi a casa mia. Ogni finestra sui social dovrebbe essere linkata a una squeeze.

Ma anche un autoresponder potrebbe fallire… o no? Qualcosa garantisce che Aweber o chi per lui mi terrà sempre la lista sotto chiave, oppure esistono dei rischi? (Magari non sulla proprietà, ma su un loro fallimento, o per problemi tecnici come hanno subito in passato con hacker/malware, ad esempio).

Quindi la cosa ganza probabilmente sarebbe seguire la strategia di Frank Kern (a saperlo fare), e candidamente inserire negli ads la possibilità di iscrizione alla mailing list (cosa che dubito lui trascuri, nonostante la ‘vendita diretta’ che propone). Credo che i social siano stati creati per lo svago e per la distrazione, il che non impedisce di proporsi lì col proprio brand per accrescere i propri seguaci, ma la mail deve comunque rimanere per continuare un discorso fuori dalla folla, in privato, e visto che i social questo non possono garantirlo, beh… Viva l’email.

Ora, rimane la questione di come gestire le liste, ripulirle e soprattutto scrivere in modo trasparente, senza rinunciare al copy necessario. Perché in nome del copy si rischiano danni o prolissità, mentre forse basterebbe adottare lo spirito che citi in Copy Truth giustamente, quello delle sales letter scritte come Dio comanda…

Ossia raccontare la semplice verità in modo irresistibile, facendo un favore sincero al lettore, senza che ravvisi una vendita nel messaggio. Conquistarlo in modo sapiente, insomma. Ma anche l’abitudine alla formazione dei cervelli non è appannaggio dei social (7-1). 😉

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Secondo le mie osservazioni Frank Kern non ha rinunciato per nulla a costruire mailing list, ma ha semplicemente spostato il focus sulla lista clienti. Mi spiego. iL 90% DEI PROSEPCT sono secondo il suo parere IMMONDIZIA, non leggono e non aprono più nulla (sarà fesso lui? Non credo, qualcosa di vero c’è). Tuttavia, la strategia non è nemmeno nulla di nuovo. Cioè io lo dico dal 2013 (vedi il mio programma REO – Rendite d’emergenza online), che il nostro asset sono le liste clienti, ed è per questo che ho sempre spinto a creare prodotti low cost. Un cliente di un prodotto da 7 euro vale 40 volte 10-15 prospect cercatori di gratis. E allora la sfida sarebbe, usare il social solo per fare questo intent based branding, e fare il pitch in stile PLF (altra scoperta dell’acqua calda), ma tutto sui social. Poi… Raccogliere i clienti dentro una mailing list, nessun prospect in lista. Anche questa è comunque una cosa che ha VANTAGGI E SVANTAGGI. Conclusione? Ognuno alla fine dovrebbe usare ciò che gli torna meglio e che gli rende già risultati misurabili. Resto convinto che la strategia di Frank NON si possa adattare a tutti, specialmente a coloro che non riescono a fare VIDEO carismatici in STILE Celebrity alla FRANK.

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Anche questa strategia sarà stata un test, che però non ha impedito di coltivare ugualmente i prospect, in parallelo…
In realtà questi ultimi sono preziosi eccome, forse più in una prospettiva a lungo termine, oculata e prudente… soprattutto se non siamo Frank Kern, non abbiamo i suoi numeri e non facciamo ancora video stellari da VIP

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