Come creare Infoprodotti etici
Gli esperti di Internet marketing sostengono che è meglio posizionare fin da subito il tuo primo Infoprodotto ad una fascia di prezzo alta per educare il tuo potenziale cliente a spendere più soldi. Ma quello che gli esperti non ti dicono è che quando atterri in un nuovo mercato il tuo potere di vendita agli inizi è praticamente insignificante.
Infatti, anche se crei un Infoprodotto di altissimo valore e dalle informazioni incredibili, difficilmente venderà bene se lo posizioni a 197 euro, semplicemente perchè il tuo mercato ancora non ti conosce, non sa chi sei, e non si fida.
Essere visto come sinonimo di affidabilità, coerenza e impegno verso le persone, questo invece fa miracoli. Ma tale posizione si ottiene solo dopo un duro lavoro e perseveranza nel tempo. Inoltre hai bisogno che il tuo nome e le tue imprese si diffondano su larga scala nella tua nicchia (e nel più breve tempo possibile).
Questo risultato non lo ottieni creando e vendendo infoprodotti da 200 euro in su, ma facendo tutto il contrario di ciò che professano gli esperti.
Infoprodotti low-cost, la soluzione ai tuoi problemi
Se metti subito il tuo primo Infoprodotto a un prezzo alto, questo ti preclude l’accesso a un bel po di gente a cui non dai nessuna possibilità di conoscerti e apprezzarti. Ma che succede se invece di piazzare il tuo prodotto subito a 97 euro, decidi di andare controcorrente e lo posizioni per esempio alla cifra assurda di 17 euro? Pensi che possa essere una mossa vincente?
Io ne sono estremamente convinto, e per almeno 3 buoni motivi, prendi nota:
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PRIMO: obiettivamente, un prodotto da 17 euro è molto più abbordabile per il grande pubblico di un’alternativa da 67-97. Di conseguenza inquadrando il tuo prodotto su una fascia di prezzo bassa stai colpendo la grande fetta del tuo mercato altamente snobbata dagli esperti e che necessita più di tutti gli altri della tua informazione di nicchia.
SECONDO: non c’è bisogno di una laurea per capire che la gran parte delle persone che si trovano in serie difficoltà economiche trovano molto difficile spendere in un prodotto da 97 euro, mentre spendere 17 euro è qualcosa di più realistico e alla portata di tutti.
TERZO: questo è il più interessante. il numero di vendite che generi dal marketing di prodotti su una fascia da 17 euro è di molto superiore rispetto a quello generato dalla vendita di prodotti ad alto costo. Questo significa più clienti, che spenderanno ancora con te in futuro…
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Risultati schiaccianti dimostrano che la teoria è corretta
Due settimane fa sono entrato in una nicchia molto lontana dai miei interessi. Volevo vedere fino a che punto è possibile spingere le tecniche di marketing e quanto profitto si può ottenere anche quando non sei per nulla esperto dell’argomento trattato.
Ovviamente ho preso in prestito il know how di un esperto della nicchia in questione a cui mancava una solida conoscenza di marketing e abbiamo unito le forze.
Prima di fare sul serio, ho voluto avviare alcuni esperimenti, consapevole che il progetto sarebbe potuto fallire anche entro 48 ore. Il mio intento era di usare prevalentemente direct marketing per generare subito i primi soldi in 48 ore o meno. Ecco come è andata..
- Mi sono preso 1 ora e 34 minuti per scrivere il copy della lettera di vendita, e ho posizionato il prodotto a 17 euro.
- Poi ho creato una variante più lunga e ho posizionato sempre lo stesso prodotto a 67 euro.
- Infine ho comprato pubblicita a pagamento e ho portato tonnellate di traffico alle due landing page singolarmente per vedere che succedeva.
Dopo 8 ore (e circa 100 visite)…
Il prodotto da 17 euro aveva totalizzato 6 vendite, mentre la variante lunga con lo stesso prodotto a prezzo quadruplo aveva generato una sola vendita.
La conversion dunque era di 6% VS. 1%…
Ovvio che il primo modello stava generando più soldi, e il vantaggio è rimasto lo stesso nel corso delle successive 48 ore, con punte del 7-8% sul prodotto low cost…
Quindi la tecnica di vendere Low-cost non è poi così cattiva..anzi è meglio, soprattutto se lavori con marketing a risposta diretta e basta.
Ecco il vero punto di forza di questa strategia
Vendere 6 prodotti da 17 euro per ogni prodotto da 67 euro significa che hai anche aggiunto 6 nuovi contatti alla tua lista di acquirenti, invece di uno.
Certo qualche esperto potrebbe facilmente ribattermi sostenendo che comunque si tratta di gente che non ha troppi soldi in tasca, di squattrinati..
Io gli rispondo che si può sempre generare un pozzo di soldi da questa lista perchè si tratta comunque di persone che ti hanno dato fiducia e che ti hanno dimostrato di essere disposte ad acquistare.
Inoltre il fatto che adesso non abbiano comprato nulla ad alto costo non significa che siano necessariamente squattrinati, nè che lo saranno per sempre.
Se nel tempo darai loro grande supporto e offrirai sempre buoni prodotti che offrono la soluzione a un certo problema di cui hanno disperato bisogno puoi stare tranquillo che si creerà una connessione esclusiva con loro e ciò ti porterà comunque a fare molteplici vendite per transazione, anche con una lista che spende piccole cifre per volta…e in qualsiasi condizione di mercato.
Ben presto ti renderai conto che aver scelto di vendere il tuo primo prodotto a 17 euro piuttosto che a 67 è stata la scelta migliore che tu potessi mai fare…
Meglio triplicare il valore piuttosto che il prezzo dei tuoi infoprodotti
Considera il dato più importante e più sottovalutato nel marketing: vendendo un infoprodotto che potresti lanciare a un prezzo di 97 euro, e posizionandolo a 17, stai offrendo un ammontare di valore tremendamente alto al tuo mercato e a tutti i tuoi clienti. Ciò creerà un seguito di fan in seduta istantanea subito dopo il primo acquisto..
Questo nessun esperto te lo dice
Ed è significativo, perchè molti acquirenti riconoscono il valore senza giudicare il prezzo di un prodotto, infine molti tendono a diventare clienti abituali del business che offre il più alto valore percepito dentro il mercato in cui si trovano, a prescindere dal prezzo.
Quindi se il tuo infoprodotto iniziale è in grado di mantenere la promessa e superare le aspettative del cliente, allora ti sarai insediato nella loro mente, scavalcando ogni concorrenza.
E quando questi clienti cercheranno prodotti e servizi in cui investire in futuro penseranno a te e alle tue risorse come prima fonte a cui rivolgersi.
Perciò, anche se le vendite iniziali non faranno registrare cifre da capogiro (non hai un sistema di backend), hai comunque messo subito il tuo business in una posizione di primo piano per vendere ai tuoi clienti di nuovo e ripetutamente in futuro.
E le sorprese non finiscono qui.
Meglio creare tanti Infoprodotti Front-End, invece di ammazzarti per un anno a pensare al Backend e poi scoprire che non vuole comprarlo nessuno
Considera questo…
Se le persone del tuo mercato non fanno un grosso sforzo a investire in questi piccoli prodotti del costo irrisorio (7-17 euro) ma dall’altissimo valore percepito, è facile intuire che mettere online parecchi di questi piccoli front end potrà nel lungo termine portare enormi vantaggi al tuo Personal Brand.
Infatti vendere molti prodotti a basso prezzo fa si che questi siano diffusi su larga scala in lungo e in largo dentro tutto il mercato, e ciò a sua volta significa semplicemente che il tuo nome e la tua visibilità a un certo punto inizieranno ad ottenere livelli di popolarità prima impensabili.
Il nome della tua azienda verrà rapidamente riconosciuto e la visibilità subirà un’ impennata apocalittica..
Ma non sono tutte rose e fiori…
Il problema di questa strategia
Di certo approcciarsi dentro un mercato competitivo in questa maniera comporta molti rischi, perchè comunque è un dato di fatto che per molti consumatori online il primo metro di misura del valore e della qualità di un prodotto è rappresentato proprio dal prezzo…
Per cui devi aspettartelo..
A livello conscio o inconscio, la maggior parte dei tuoi clienti potenziali penserà che se un prodotto è in vendita a questo prezzo allora deve avere poco o nessun valore, quindi il rischio insito adottando questa strategia non è indifferente…
La soluzione
Una possibile soluzione consiste nel dare risultati in anticipo, cioè far si che anche il tuo materiale gratis sia di cosi alto valore che le persone restino a bocca aperta. E ciò farà venire loro la voglia di sapere che cosa contengono questi prodotti a pagamento che stai creando, che costano la metà o 3 volte meno di quelli di tuoi concorrenti.
Il miglior formato per creare questo tipo di prodotti sono gli special report, o la variante da me ribattezzata Super Reports, di cui ti parlerò molto presto.
In genere con il termine special report si intende un buon contenuto in PDF che solitamente non è molto dettagliato, e rappresenta un assaggio del prodotto a pagamento.
Un Super Report invece è uno special report che racchiude in sole 15-20 pagine la stessa informazione che potresti trovare dentro un prodotto da 450 pagine o su un corso suddiviso in 8 moduli.
La stessa informazione più facile da leggere, più semplice da assimilare, e ripulita di tutte le inutilità e gli elementi superflui che fungono a conti fatti da attrito nella messa in pratica reale
Special o Super reports sono solo due nomi che indicano una tipologia di infoprodotto diversa, ma il concetto su cui ruotano è lo stesso. Ovvero la rapidità d’azione
Per i tuoi clienti una delle cose più intriganti nell’acquistare un breve report è proprio questo! Che è breve, è rapido, è focalizzato. Offre una soluzione chiara ed esauriente ad un unico problema. Una soluzione che non appare così lunga e difficoltosa da implementare, che suoni anche più facile, visto che non richiede più di 10 – 15 minuti di lettura.
Come creare il tuo Super Report
Quando vuoi creare il tuo primo report una delle cose più importanti da fare è individuare subito le aree di competenza in cui la tua concorrenza si muove bene nel mercato. Quindi assicurarti di non avere punti deboli o lacune dove loro sono forti. Cerca di mantenerti almeno sullo stesso livello.
Invece nelle aree in cui loro sono più deboli, in quei particolari punti amplifica il valore del tuo prodotto in modo da non fallire dove loro stanno fallendo.
Ciò ti darà un ulteriore vantaggio competitivo, da aggiungere a tutto il resto.
Ricorda che se i tuoi acquirenti non rimarranno impressionati dal tuo special report, se non farai loro esclamare “wow “, allora sarà molto difficile che essi spendano ancora in altri tuoi prodotti futuri, figuruamoci se ad alto costo, come ti dicono i falsi guru. Diventa impossibile.
Ed ecco perchè la parte più importante della partita te la giochi qui.
Portare l’Infobusiness al livello successivo…
Se i tuoi diversi Front-end devono essere a basso prezzo, i prodotti successivi non devono seguire questa linea.
Non vuoi essere visto come l’autore che rilascia tutti i prodotti al prezzo più economico possibile. Infatti, uno degli stupidi errori che fanno i principianti è di fermarsi a questo livello del funnel. Cioè pensano tutti i prodotti successivi al prezzo più basso possibile col rischio di svalutare eccessivamente tutto il lavoro.
Invece è qui che i veri marketer iniziano a giocare seriamente…
- Il tuo scopo nei prodotti successivi al primo è posizionarti su una fascia “intermedia” di mercato in cui offri altissimo valore a prezzi ragionevoli, cioè prezzi comunque sufficientemente alti da comunicare anche al grande gruppo degli scettici (e con più soldi in tasca) che c’è abbastanza valore all’interno del prodotto che stanno acquistando.
- Infine il passo successivo sarà creare un paio di super prodotti pensati per il segmento di mercato più avanzato, che sono anche quelli disposti a spendere cifre molto alte.
Usa le chiavi segrete: coerenza, impegno e realismo
Hai sicuramente sentito dire ai grandi esperti e grossi nomi che l’unico modo per fare un ammontare significativo di soldi su internet è vendere infoprodotti ad alto costo, e non ci sono dubbi che a un certo punto nel tuo business puoi avere la giusta reputazione per crearli e venderli con efficacia.
Tuttavia ciò non significa che puoi sparare a palla col mitragliatore su una folla in un mercato qualsiasi e sperare di fare una fortuna vendendo Infoprodotti da 5000 euro a botta.
Sfortunatamente questo modello di business è irrealistico e fantascientifico in quasi tutti i mercati. E quei pochi GENI che riescono a vendere “corsi avanzati” a questi prezzi ci riescono solo grazie al potere del brand e al carisma di un forte personaggio.
Di certo con l’aumentare della tua popolarità arriverai a un punto in cui sarà verosimile vendere prodotti ad alto costo anche per te, ma è importante capire che si tratta di un processo graduale.
E non c’è nessuna ragione valida per cui il primo passo di questo processo non debba essere il lancio di una serie di front end a basso costo come metodo per espandere rapidamente la tua mailing list, attirando nuovi clienti e facendo in modo di diffondere il tuo nome rapidamente dentro il tuo settore di mercato.
Per cui ricorda questo:
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- I prodotti low cost sono la chiave che apre le porte a un livello di profitto superiore e scalabile nel tempo
In seguito..
- Cerca di scalare il business in modo da offrire qualcosa che faccia appello a tutte le fasce del mercato (e i livelli di clientela) in cui stai operando
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76 commenti in “Come creare Infoprodotti etici”
Questo è il grande problema.
Poche vendite ad un prezzo alto e tante ad un prezzo basso. Concordo con te meglio partire da poco, farsi conoscere, costruire un funnel come si deve e poi monetizzare al meglio.
Buona giornata a tutti.
Pienamente d’accordo Valerio, si deve sempre partire dal basso: personalmente non comprerei mai un infoprodotto che mi interessa da uno sconosciuto a 197 €, piuttosto vorrei rischiare poco e spendere qualcosa di meno… anche a costo di avere proporzionalmente di meno, ovviamente, ma tanto si sa che il mercato inizia ad essere saturo anche in questo settore.
Perfettamente daccordo Salvatore, per conoscenza preferirei investire poco per poi decidere col tempo se quella è una risorsa attendibile o meno. Grande Valerio !!!
Complimenti per la lucidita’ e precisione del tuo post…
E’ stata un ottima lettura sotto l’ombrellone… ha fatto scattarei in me numerose sinapsi …mi ha dato elementi su cui riflettere in merito ad alcuni progetti su cui sto lavorando…
Insomma.. Hai raggiunto lo scopo, grazie 🙂
Roberto
Complimenti per l’articolo, è molto semplice da comprendere e alla portata di chiunque.
le persone amano farsi proporre prodotti per risolvere i loro problemi e meglio ancora se, come dici tu per farsi conoscere all’inizio, a prezzi competitivi e alla portata di tutti
questo e’ quello che ho pensato anch’io quando hoi lanciato il mio nuovo videocorso; resta da capire secondo me, se e’ controproducente per quella fetta di acquirenti che ritengono che un prodotto da 7 euro o da 17 euro non possa essere di qualita’;
io ho trovato anche questa obbiezione alla quale non ho saputo dare risposta…
grazie per aver condiviso questa tua esperienza reale fatta sul campo di battaglia del web…:)
ciao
alessandro vignolo
Alessandro non è controproducente, quando hai lanciato a 7 euro e dato un ammonatare di valore assurdo e in piu ti sei presentato in video, sta tranquillo che le persone se ne accorgono della differenza tra te e un “qua qua”, che vende un prodotto copiato o arrancato alla meno peggio a 37 euro.
Un ottimo esperimento utile a tutti… Grazie Valerio per aver condiviso questa tua esperienza.
Vendere infoprodotti di qualità a basso prezzo é molto importante perché permette anche agli scettici o a chi si avvicina per le prime volte ad acquistare infoprodotti online di avere fiducia nel sistema di infomarketing. C’è purtroppo in Italia ancora molto scetticismo su questa tipologia di Marketing e di Business ed é sempre piú importante educare il mercato attraverso azioni etiche e di sicuro valore e vantaggio per i potenziali acquirenti.
Complimenti ancora Valerio e un caro saluto a tutti da
Ernesto Carlo di Benessere Libero
Grazie Ernesto, più che un esperimento si è trattato di un vero e proprio settore di mercato “vuoto” che ho scoperto in collaborazione con un amico musicista. Il problema è che al momento non ho avuto tempo di occuparmene e dopo le prime vendite il progetto è rimasto sospeso nell’aria. Ma ho ottenuto anche un risultato secondario piacevole non poco… il mio amico, prima del tutto scettico sul potenziale di vendita online, dopo aver incassato un paio di centoni dal nulla si è dovuto ricredere…e adesso si è deciso a studiare come un pazzo
Sono in molti a sottovalutare il potenziale del Web… Ma le persone come te servono proprio per dar luce a questo.
🙂
Ciao e buon lavoro.
Ernesto
Chi ti conosce sa che tu vendi prodotti di alta qualità, a ottimi prezzi, per consentire alle persone di acquistare ed imparare….Un maggior numero di persone, ti garantirà comunque un buon guadagno. La scelta deve essere solo tua.
Ciao
Daniela
Come sempre un utile articolo e scritto bene da Valerio.
Un prodotto dal prezzo basso e accessibile favorisce anche un acquisto ipnotico e impulsivo,senza sensi di colpa.
Poi se il prodotto ti è stato veramente utile, gli acquisti futuri sono garantiti.
Complimenti, Valerio.
Mario
se ci pensi e’ un po’ la strategia di chi vende ebook a 7 euro… quando iniziai ad acquistare ebook, in seguito penso di averne comprati 25-30.. se li avessi trovati subito a 29 euro forse ne avrei acquistato uno poi mi sarei fermato.
L’obiezione di di osserva che un prodotto a basso costo non puo’ essere di qualita’, puo’ valere forse per un prodotto manifatturiero; per un prodotto digitale, a mio modesto avviso, i sentimenti di fiducia o diffidenza e la percezione del valore dello stesso sono differenti…
ciao
sono d’accordissimo Valerio io 197 o 97 euro per un prodotto anche di qualita’ non li spenderei mai per il semplice motivo: con la crisi che c’e’ finanziariamente in ogni famiglia italiana, quei soldi si possono, dico possono, spendere per magiare o per qualche tassa che non si puo’ fare a meno; figuriamoci per un e-book che alla fine che ti da’? 17 o 27 per me sono dei prezzi abbordabilissimi per quasi ciascuna tasca. Complimenti e vai avanti cosi.
Agostino qui fai un errore, “non li spenderei mai” ti posiziona in una condizione di scarsità.. piuttosto se i 27 euro son abbordabilissimi e tu ottieni risultati dal piccolo corso, dopo non ci pensi due volte a spendere 97 e ricavere ulteriore beneficio da questo, parlo per esperienza diretta, non per sentito dire.
…almeno cosi ha funzionato il mio cervello quando ho iniziato a fare il salto di qualità in questo business.
Sono d’accordo anche io, anche se reputo una mossa sbagliata anche l’esatto contrario, ovvero svendere a 7 o 9 euro il front end
Non vedo perchè sbagliata, non è svendere attenzione, un front end puà essere d 7 euro, ma puo anche essere da 27 euro, è molto diverso però lo scopo dell’uno e dell’altro. Ci sono diverse fasce di prezzo e uno potrebbe peRfettamente usare come lead magnet un prodotto da 7 euro invece di regalare un report a gente che non legge più di due pagine delle tue 20 che hai preparato.
Ottimo post Valerio, su molte cose sono d’accordo, anch’io in passato ho fatto questi ragionamenti, però se posso permettermi, secondo me questa strategia è claudicante, perché non tutti ragioniamo allo stesso modo e quindi ti perdi sempre un pezzo:
1) ci sono molte persone che giudicano di nessuna qualità i prodotti da 7 euro (se vendi solo a 7 euro li perdi)
2) ci sono persone che acquistano il prodotto da 7 euro e poi nemmeno lo leggono (non diventeranno mai acquirenti futuri)
3) ci sono persone che acquistano il prodotto da 7 euro, lo leggono, ma non mettono in pratica (non diventeranno acquirenti futuri)
4) se vendi solo a 197 euro, ti perdi tutti quelli che non possono o non vogliono spendere quelle cifre (li perdi appunto)
(ho messo 7 euro ma con 17 cambia poco).
Insomma, come la giri la giri perdi sempre qualcosa. Allora? Come fare? Mettere tutte le tipologie di prezzo possibili!!! Questa è la soluzione, secondo me. 😉
Cioè, tu puoi vendere prodotti introduttivi a 7 euro, prodotti più evoluti non so, a 47 euro, e prodotti “de luxe” a 197 euro. Se crei i prodotti di backend e non li vendi all’inizio, non c’è problema, li venderai in futuro. Ti ritroverai il lavoro già fatto. Quindi la strategia corretta, secondo me, è *diversificare*. Così come si fa con gli investimenti.
Perché auto-limitarsi con una tipologia di prezzi solamente? Io farei così:
1) dare valore gratis (così ti fai conoscere)
2) diversificare i prezzi (così “accontenti” tutti)
Se metti il prezzo a 197 euro vendi poco? E allora? Vuol dire che farai 100 vendite da 7 euro e magari 5 da 197. Dov’è il problema? 😉
Assolutamente Daccordo con te MAURIZIO, infatti se noti alla fine ho lasciato intendere che si tratta di un processo per passi e che ci sono almeno 3 livelli di prezzo. Ma considera anche questa altra riflessione: se è vero che ci sono persone che giudicano di scarsa qualità prodotti a 7 euro è anche vero che molta gente a cui diamo roba gratis non legge, non mette in pratica, e non compra NIENTE, è il problema di sempre.
Non sono invece daccordo sul discorso BACKEND, e so che vado controcorrente rispetto a tutti, però quello è il vero problema, assolutamente non ha senso crearlo all’inizio, perchè di solito vuoi capire se c’è mercato, vuoi vedere quanto alta è la domanda e per fare un bel backend hai bisogno di molto piu tempo. Ora quanto tempo richiederebbe creare un paio di backend micidiali? Diciamo 6 mesi? Ma per fare dei buoni report ci vogliono anche 2 settimane… lanci, vedi che succede e hai subito chiara la situazione su quale è il soggetto vincente
poi, A vendere a 197 euro se uno non ha una lista la vedo dura… vendere a 7 -17 invece anche con piccoli numeri è piu fattibile per tutti
Sul discorso del backend secondo me dipende da una cosa: se conosci o meno la nicchia. Se tu non hai la più pallida idea di come funzioni quella nicchia, o se ti stai addentrando all’interno di una nuova nicchia, allora hai ragione tu: non ha senso perdere mesi su qualcosa che magari non vorrà mai nessuno. Perfettamente d’accordo. 😉
Ma se tu conosci la nicchia perché la frequenti da parecchio tempo, allora, anche se non hai mai venduto prima, secondo me puoi cominciare a creare i tuoi prodotti di backend da subito (PREVIA RICERCA DI MERCATO, ovviamente). Il problema semmai è che non venderai mai qualcosa di grosso fino a quando non avrai acquisito la fiducia della gente. Ricordati comunque che puoi sempre spezzettare il tuo prodotto di backend in più prodotti di frontend. A meno che non hai toppato completamente, questa cosa riesce abbastanza bene. Però è anche vero che nel tempo, il prodotto di backend si crea quasi da solo… insomma, come la metti la metti, non lo vedo un grosso problema.
Comunque, nel mio blog ho suggerito un sistema molto efficace per capire se c’è mercato: AdWords. Se tu fai le cose seriamente, allora consideri il tuo business online una vera e propria impresa e non un gioco. Come tutte le imprese quindi, sono necessari degli investimenti (anche se ridicoli). Uno di questi è AdWords: butta 100 euro su una campagna AdWords e vedrai se c’è mercato e se vale la pena continuare. Solo un test sul campo può mostrarti come stanno realmente le cose. Altrimenti andrai avanti per ipotesi e sulla base delle tue convinzioni, rischiando di toppare clamorosamente.
Vedi? Anche questo fa la differenza tra un imprenditore online e un cosiddetto “wannabe”, cioè sognatore. L’imprenditore investe 100 euro solo per avere un’informazione (che magari in futuro gli renderà 100 volte tanto), il sognatore non investe nemmeno 7 euro perché paralizzato dall’idea di essere truffato. Ma quale impresa potrai mai creare se non sei in grado di investire nemmeno 7 euro? Anche questa è una considerazione da fare quando si creano infoprodotti e si deve stabilire un prezzo.
P.S.: a proposito di prodotti di backend, detto tra noi, c’è gente che crea intere membership senza nemmeno avere prodotti da offrire… 😉
Maurizio le cose convergono sempre abbastanza bene tra di noi, il punto è che la ricerca di mercato ovviamente è la base fondamentale di tutto. La grande sfida per vendere e fare ottime cifre anche molto rapidamente è avere una buona LISTA, ma soprattutto una proposta unica per ogni prodotto, e se parlando di low cost e se per ognuno hai una straordinaria proposta unica ciò potrebbe darti intuizioni a cui non avresti pensato anche solo su una paio o due segmenti di mercato ove ti arrivano l’80% dei guadagni con il 20% degli sforzi.
Questo progettando un singolo grosso backend è più difficile. Ma si può vedere la cosa anche da un altro senso, e convergerebbe facilmente nelle notre teorie, solo in apparenza diverse. In fondo se hai creato diversi front end, puoi unirli in un unico backend..
Daccordo al 100% che il modo piu rapido per vedere se il tuo prodotto ha mercato è scrivere la lettera e portare subito traffico per vedere se ottieni vendite. Per portare traffico subito ti serve pubblicità a pagamento, cioè un minimo investimento.
Ciao Valerio e a Tutti voi. Complimenti per questo articolo decisamente chiaro e pieno di buon senso….come anche tutti gli altri tuoi 🙂 Ma questo è altamente strategico! Mi ritrovo in tutto quello che dici e concordo pienamente nella strategia low cost. Penso che un buon modo per far superare la diffidenza (che ho anche io tra l’altro quando acquisto) circa un prodotto che costa poco, sia quella di proporlo con un bel titolo veramente molto attraente e che faccia capire in modo chiaro che è rivolto a risolvere un problema molto specifico. Dentro però i contenuti ci devono essere sul serio! e non prendere in giro la gente, nemmeno per 7 euro!….Mica per una questione di prezzo, quanto piuttosto che perdere tempo penso non piaccia proprio a nessuno.
Credo anche che in una filosofia low cost debba per sua natura comprendere necessariamente un ventaglio di proposte (a basso costo, ma crescente) diversificata e corposa, proprio per mantenere vivo l’interesse e la passione di chi ti segue. E questo comporta comunque un lavoro non da poco, perché curare un progetto da pochi euro, può portare via abbastanza tempo e avere un solo prodotto per fascia prezzo, secondo me è un pò poco… Bè, che dire…buon lavoro a tutti dunque!
Monica sei la benvenuta qui 🙂 la cosa veramente dura da capire per alcuni è che da 7 a 37 euro parliamo di low cost, e in questa area ci possono essere diversi livelli di low cost che dipendono sempre da molti fattori, non solo dal contenuto o dalla sua qualità. Poi c’è l’area intermedia dai 67-97 (audio prodotto con trascrizione, ad esempio) e poi ci sono le tre cifre – 197 – 497 (Video prodotto con trascrizione e ottimi bonus). Infine i seminari e altre tipologie di infoprodotto LIVE (programi di coaching, Webinar, ecc), per cui spesso si chiede anche un numero a 3 zeri, anche se a conti fatti l’informazione contenuta è la stessa di quella che trovi in un buon Super Report da 24 pagine. La differenza sostanziale dove sta allora? Sta nell’interazione maggiore con l’autore e nella possibilità di ricevere un “trattamento”, chiamiamolo cosi, del tutto personalizzato del cliente finale, allo scopo di condurlo piu rapidamente ai risultati sperati
Ciao Valerio, gran post come sempre! 🙂
Sono pienamente d’accordo con te, l’unico appunto che voglio sottolineare è il discorso dei low cost.
A mio modo di vedere 7 euro è veramente troppo poco come prezzo… 17 minimo minimo, anche se io partirei con 27…
Puoi dirci le varie tipologie di prezzo? (dove son ritenuti low cost, medium e high cost?)… ne avevo già sentito parlare pero’ se ce lo dici qui sarebbe utile a tutti.
ps: ti ho scritto una mail giorni fa, l’hai letta? 🙂
Si Manuel non temere ho letto, e ti rispondo quanto prima, purtroppo ultimamente ho avuto mio padre che è stato poco bene, in piu un sacco di persone mi stanno scrivendo e non riesco a reggere il ritmo in questi giorni, a breve però ti scrivo il feedback su quel discorso scottante.. tu continua cosi come stai andando che vai fortissimo!
Le fasce di prezzo vanno da
1-7 euro SUPER LOW COST
17-37 – LOW COST
47 – 97 MIDLE TICKET
197 – 497 HIGH TICKET
997- 1997 SUPER HIGH TICKET
Io direi che le fasce intermedie sono le piu realistiche e su cui occorre concentrare la gran parte degli sforzi
Grazie mille Valerio, aspetto la tua risposta quando puoi.
Spero si risolva con tuo padre.
Allora la mia idea è buona perchè la fascia di prezzi che itnendo attuare è dai 27 (in offerta) fino ai 97 massimo 147… 🙂
Ciao Valerio,ciao a tutti i tuoi utenti e buone vacanze (per chi e’ gia’ spaparanzato da qualche parte:)
Ecco cosa penso io e lo suddividero’ per chiarezza in punti:
1) La strategia di incremento delle fasce di prezzo e’ Buona e puo’ essere alttrettanto buona la possibilita’ di creare una collana di prodotti (volume “1” -volume “2”) insomma un vero e proprio “percorso” che, seguiranno dall’inizio alla fine solo quelli realmente interessati.
I “curiosi” probabilmente acquisteranno le prime 2-3 uscite e poi lasceranno perdere…
Quindi “Collana di prodotti per la Nicchia” suddivisi in blocchi ad uscita periodica.
2) IL vendere un prodotto 7 euro e’ una strategia che puo’ funzionare a patto che:
A) SI PARLI DI E-BOOK : Un audio corso ha un valore aggiunto superiore e,a meno di 14 euro io non lo venderei,un videocorso secondo me ha almeno un valore aggiunto triplo quindi almeno 21 euro.
Io mai mi sognerei di vendere un videocorso a 7 euro perche’ qui veramente si tratta di regalare e, non mi importa che ci saranno poche persone che lo acquistano perche’ dall’altra parte ce ne saranno altre che percepiscono la differenza tra i vari supporti…
Per accontentare tutti si puo’ fare un pacchetto: audio prodotto+pdf(epub) + videocorso ad un pezzo speciale:) TIPO 37 euro che per tutta sta’ roba e’ un BUON PREZZO a livello oggettivo.
Io NON parlo di inserire gli stessi contenuti splamati in 3 supporti ma creare 3 prodotti diversi correlati tra loro che si integrano e, che creano una visione Globale delle informaizoni all’interno.
Ad esempio nel video ci possono essere dei tutorial,case study nell’audio ci possono essere le info piu’ importanti da sentire quando e come si vuole (per esempio in auto) nell’Ebook le informazioni piu’ dettagliate,le mappe mentali etc…
B) Il valore percepito sia del 200-300 % superiore ma STOP. Quindi io lo pago “7” ma ne vale “14” o, massimo “21”.
Quando leggo in queste squeeze page cose del tipo ” Ti do’ stando 1000 euro di valore e tu ne spenderai solo 47″ mi fa’ ridere e chiudo la pagina perche’ e’ secondo me imbarazzante e per NULLA CREDIBILE una strategia di prezzo-benefici di questo tipo.
Sul fatto che ci siano persone che NON possono spendere 47 euro o 97 o 197 euro io non ci credo e non ci ho mai creduto.
Qui parliamo di business,di persone che come Valerio possono, per un neofita aprire delle porte e “scenari” incredibili e creare, in poco tempo un business da ZERO.
CHI vuole creare business (a qualsiasi livello) deve avere i soldi e deve spenderli…
Se vai da un consulente per un business plan ti spara 3000 euro…E cosa pensi ? Che sono troppi ?
No,pensi che quei 3000 euro ti eviteranno delle ingenti perdite di SVARIATE MIGLIAIA DI EURO e ti permetteranno di avere una visione globale del tuo business.
Quindi Investimento OTTIMO.
Se vuoi creare una rendita da 600 euro al mese lordi (perche’ a meno,con la aprtita Iva non ci guadagni) devi mettere in conto di spendere in formazione …Almeno 300 euro all’anno. (Che tra l’altro se collegate al tuo business e codice attivita’ sono deducibili)
Se vuoi guadagnare di piu’ dovrai spendere di piu’….
Bisogna responsabilizzare e responsabilizzarsi…
Se crei un sito che ha tanto traffico cosa fai; tieni un Hosting scadente ?
No,probabilmente scegli un Hosting professionale ( o server semi o dedicato) un indirizzo Ip unico un SSL per le transazioni etc… e tutto questo ti costa almeno 1000 euro all’anno…Cosa fai risparmi ? NOn credo!
Inoltre, Le persone devono capire che il TEMPO e’ la lor risorsa piu’ importante e investire in prodotti che risolvono un qualsasi probelma in poco tempo e’ la PRIMA COSA DA FARE.
Le persone devono anche capire che INVESTIRE E’ LA COSA PIU’ SENSATA CHE POSSONO fare se voglio ottenere risultati profucui.
Se vogliono “giocare o curiosare” allora no…
Quando si tratta di fare un universita’ si possono spendere 1300 euro all’anno per una retta (piu’ tutti gli altri costi,che per i fuori sede sono altissimi) per avere cosa ?
Chiudo dicendo un ultima cosa a TE Valerio e a tutti/e color che vendono Info prodotti e materiale utile:
Voi ragazzi/e siete visti da molti come dei “mentori”,dei punti di riferimento per le vostre rispettive nicchie ma, anche delle persone che possono migliorare la vita dei loro utenti – clienti perche e’ PROPRIO COSI’…
Voi migliorate la loro vita quando date loro la possibilita’ di imparare una cosa in 2 ore quando da soli ce ne metterebbero 20 (o magari non la imparerebbero mai perche’ non sanno da dove partire)
…Voi aiutate queste persone che, probabilmente a loro volta aiuteranno altri e creeranno un circolo del successo e della produttivita’…
Questo conta !!! …Piu’ del prezzo…
Sergio ti ringrazio per il sincero intervento ricchissimo di spunti che fanno riflettere davvero parecchio, solo questo tuo commento potrebbe gettare le basi per un infoprodotto tanto alto è il valore di cio che hai appena condiviso con tutti noi. Io ti dico che siamo qui per aiutare la gente, per dare, per creare una vita migliore, un mondo migliore, e permettimi di dirti che io ci credo sul serio. Un sincero saluto anche a te!
ciao Valerio
ho letto solo oggi il tuo meraviglioso articolo.
Mi stai stimolando sempre di più e soprattutto mi piace perchè distruggi quello che i cosiddetti GURU stanno predicando da sempre, e lo fai con idee semplici e geniali.
Sei sempre un passo avanti.
Barbara
Non sto distruggeno Barbara! Il mio intento non è distruggere, anzi, è costruire, partendo da strade alternative COMPLEMENTARI a quelle dei guru, io non voglio fare la guerra con nessuno. Ma se vedo che alcune tecniche mi funzionano meglio di altre, ALLORA semplicemente le condivido, e come vedi lo faccio pubblicamente. Ti mando un grande abbraccio
Ciao Valerio,
interessante articolo, scritto con sapiente maestria.
Hai provocato il tuo uditorio che ha reagito molto bene, aggiungendo contenuto al tuo contenuto. Ritengo che questo sia un ottimo modo per crescere.
Leggere quanto scrivi è altamente formativo.
Veniamo al topic.
Ognuno ha la sua strategia, e la strategia a mio parere dipende anche dalla personalità.
Se hai tanto da dare e da dire e non sei attaccato alla tua conoscenza farai tanti prodotti a prezzi variabili e progetterai un back end a lungo termine nel quale gli utenti “cadranno” volentieri. Questo ti garantisce una rendita a lungo ternine.
Se invece sei molto sicuro del valore di quello che dai, tenderai a farlo pagare salato, cercando di accelerare il processo di back end.
In tutti i casi credo sia bene pianificare la quantità di prodotti che si riesce a produrre in un anno, e a seconda del numero e dell’importanza stabilire il prezzo .
Gli infoprodotti freschi appena rilasciati hanno un valore.
Quando il tempo passa, e noi produciamo altri infoprodotti [mi auguro sempre migliori], possiamo vendere a meno gli infoprodotti vecchi.
[downsell ]
Un’altra strategia potrebbe essere quella di vendere più prodotti al prezzo di uno [cross sell], ma sinceramente non credo che il problema sia la differenza di prezzo tra 37 e 77 € [ o similar].
Se l’utente sa che fai dei buoni prodotti [ la tua qualità è buona], se quelli che regali è veramente appetitoso; se riesci a creare nel momento dell’acquisto lo stato psicologico giusto, il prezzo non esiste, esiste solo l’etica personale.
http://www.compagnia-dello-yoga.it
ciao ragazzi , interessante discussione. Io penso che dipende molto dal prodotto che stai vendendo il prezzo che fai.Certo un report , specie se di 15/25 pagine a 197 .- euro é sicuramente esagerato. Io la vedo come Valerio 7/17/ 27 euro sono comunque dei buoni soldi x un short report e poi forse lo scopo é quello di :
1. farsi conoscere come uno che da di piu ( overdelivering)
2.trovare altri , nuovi subscriber , alla tua lista , cioé futuri clienti
3.-permettere a tutti di comprare e di imparare che é un bene x lo sviluppo del marketing ( perché ti permetterà ti vendere prodotti piu specifici a gente + preparata +tardi ..e non solo i novizi..)
4.perché non stai cercando la vendita x fare soldi una sola volta , ma stai preparando un futuro
5. perché x vendere prodotti di fascia alta devono avere un alto valore e risolvere problemi che nessuno ha già risolto ,
6. perché é il giusto valore
La mia esperienza é questa : io regalo un short report che spiega in 6 lezioni ( via autoresponder ) come usare i report o gli eCourse al meglio , ma poi vendo 5 reports +sale pages +squeeze pages + la sorgente dei documenti e delle immagini +circa 45 mail di eCOURSE dei vari reports ( che puoi vendere singolarmente o usarli come ecorsi via autoresponder o venderli a pacchetto o..o..) con i diritti PLR senza limiti , cioé puoi fare come se fossero tuoi e aumentare la tua fama di experto ecc. il tutto a 25.00us$ , pero c’é anche tutte le sale page ecc.
Se devi creare tutto questo da solo ti prenderebbe un bel po di tempo e in + le grafiche sono veramente professionali percui il valore percepito é alto , ma il prezzo é medio basso.
Il fatto di dare a gratis un report mi aiuta a creare la lista , e anche quà il valore percapito é alto perché c’é la squeeze,e tutto il resto , non solo la guida in pdf ,e anche i diritti plr con tuttte le fonti..
Io penso che bisogna distinguere i valori perché x 197 euro dovrebbe già essere un software o applicazione di qualità a mio parere.
Grazie x l’ospitalità e Valerio sa sempre aprire discorsi interessanti.
buon lavoro a tutti e uscite a prendere un po d’aria …ogni tanto
Grazie a te Frank per il tuo intervento sempre gradito e costruttivo, hai colpito proprio su un punto centrale. I report che siano gratis o a bassisimo costo hanno un funzione diversa dal semplice fare soldi subito. Si tratta di amplificare la propria visibilità online e di accrescere la propria lista di potenziali acquirenti a dismisura. E nota bene…se sono lowcost anzichè gratis è anche una lista in cui ogni prospect vale almeno 10 volte di piu rispetto qualsiasi lead tu possa acquisire anche con la migliore squeeze page al mondo. Ma pare che questo in pochi lo abbiano capito.
ciao Valerio ,
ancora sono d’accordo con te ..é vero che chi investe anche solo 7 euro é sicuramente piu serio ,o piu motivato di chi cerca solo il gratis ( si puo dire?) o i serial free , che poi magari non leggono neanche ….io penso sempre di piu che x 197 euro devi veramente vendere qualcosa che spacca. E poi abbiamo tutti un serio e motivato interesse a migliorare la qualità del mercato e la conoscenza di tutti perché , a mio parere solo avanzando positivamente e non cercando la vendita a tutti i costi avremo un futuro. Una domanda : non pensi che chi compra a 197 euro e poi per caso vede la stessa cosa a 90 / 49 / 29 / 19 / ../ euro resti deluso e arrabbiato verso chi l’ha venduta e , in definitiva la frustrazione che ne deriva lo porti ad allontanarsi dall’internet marketing o da qualsiasi attività del settore in cui é stato beffato ? e questa sarebbe una perdita x tutti i seri lavoratori online . Ho già avuto modo di criticare diversi Guru Americani x avre venduto pacchi del genere in forum come Warrior e ho trovato diversi consensi….. percui vedo che la gente non é stupida anche se impreparata , e penso che certe pratiche danneggino tutta la comunità di online marketers. Vedo che te stai percorrendo la strada giusta e stai spingendo tutti verso , quella che io penso sia l’unica strada percorribile x continuare ed avere un vero successo online che duri nel tempo e dia i frutti desiderati. COMPLIMENTI.
Grazie x l’ospitalità e … non fidatevi delle banche in questo periodo , né delle parole dei politici…..esco a prendere un po’ d’aria fresca .
buon lavoro a tutti .
A volte mi siedo e penso ….a volte mi siedo.
Frank concordo pienamente con te su questo. è frustrante comprare un prodotto ad alto costo e poi accorgersi che l’autore ha concesso i diritti di rivendita e qualcun altro lo sta svendendo insieme a un pacchetto speciale su una membership da 15 euro al mese. Questo porta alla piu totale svalutazione dei mercati.
ho trovato il tuo pensiero interessante. ciao!! 😛 😆
Valerio… ogni tuo articolo mi fa fermare a riflettere; profondamente.
Anzitutto, credo che il mercato sia importante nel fare queste valutazioni. Parlo da principiante, ovviamente, ma credo che molto dipende dal mercato. In certe nicchie può far più presa un prezzo e in altre ne può fare presa un’altro ben più alto. No?
Lo split test in questi casi è la soluzione. Stando a quanto dicono i ‘maestri’, in passato centinaia e centinaia di test sono stati fatti ed era risultato che il prezzo fosse una cosa ‘arbitraria’. CHI vuole comprare quel prodotto se lo compra comunque, a prescindere che costi 27€ o 197€.
Sono forse questi dati cambiati, oggi? O forse si riferiscano al mercato Americano? O riguardano solo determinate nicchie? Sono molto confuso…
Fino ad ora mi ‘avevano detto’ che un prodotto ad alto costo ha il suo fascino particolare…
E sono anche d’accordo con il fatto che – ok – vendo di meno perchè costa tanto, ma se io faccio TANTI front-end ad alto costo avrò pochi clienti che però mi portano più soldi. Soprattuto si evitano richieste di rimborso perchè non comprendono il valore. Devo forse dimenticare quanto ho letto e studiato fino ad ora? Sempre più perlesso!
Infine hai detto “quei pochi GENI che riescono a vendere “corsi avanzati” a questi prezzi ci riescono solo grazie al potere del brand e al carisma di un forte personaggio”. Che una delle possibili chiavi sia quella di DIVENTARE quel personaggio? Oltre che investire in formazione di marketing, investire anche su se stessi come persona? Migliorare il proprio modo di parlare, di presentarsi davanti una videocamera o ad un microfono?
Magari non tutti hanno questa predisposizione o rifiutano completamente questa via. Personalmente la trovo una via molto profittevole, veloce e che può portare più risultati…
Grande Valerio, mi fai pensare! (un po’ anche tremare a volte, mi fai uscire dalla zona di comfort)
CIAO! 🙂
Sebastian nessun esperto di infomarketing è tanto pazzo da consigliare di fare TANTI front end ad alto costo. Il front end per sua natura è appunto un prodotto di facciata, cioè introduttivo, ha la funzione di lead generator, per cui è un controsenso venderlo ad alto costo. Ancora piu folle vendere tanti front end ad alto costo.
Inoltre lo sforzo di marketing per fare per esempio 20 prodotti di front end a basso costo (prendi 20 report di 15 pagine da vendere a tutti i segmenti del tuo mercato immaginabili) con le corrette tecniche è UGUALE a quello che impieghi per fare 2 super backend colmi di valore ma che non è detto “incontrino il giusto interesse da parte del tuo pubblico”, e potresti facilmente scoprire di aver fatto un grosso buco nell’acqua dopo un anno che ti massacri il cranio con i tuoi super backend audio-video.live-ecc.
Quindi ripeto, il dogma dell’infomarketing non è sbagliato, ma va espanso con intelligenza e modificando le regole adattandole alle proprie capacità. Per il mio modo personale di fare infomarketing io trovo particolarmente facile creare questi brevi report e venderli a basso costo, il numero dei clienti futuri anche dei miei backend sarà semplicemente di molto superiore e questo perchè nel tempo le mie informazioni contenute nei front end sono circolate ai 4 venti. Ovviamente do per scontato che non si debba trattare di schifezze, ma di Super Report…con informazioni potenziate, e presto ne vedrete parecchi
Bell’articolo Valerio ,molto interessante, e formativo.
Credo che per chi è all’inizio del percorso nel marketing online,vendere infoprodotti a basso costo sia una tappa obbligata,anche se il prodotto è eccezionale. Condivido tutto in pieno quello che hai scritto.
Non ci sono santi! Se la gente non ti conosce non si fida! Poi non parliamo della realtà italiana…
Partendo da dei buoni report sostanziosi,( però devono esserlo), da scaricare gratis,si può fare breccia nella
fiducia delle persone,e mantenedo questa fiducia si sviluppa tutto il resto…
Certo, per un neofita come me, se vuole imparare, di materiale in giro ce n’è.. ma fluenti e di facile comprensione, come il tuo, un pò meno.
Già inserire la parola “ETICA” in un post, è un bell’impegno.
Grazie davvero, e buone vacanze.
Rino
X VALERIO: Creare un infoprodotto sul “differenziale” dei prezzi e su questo tipo di tema specifico (etica) puo’ essere una validissima idea …E ti spingo a farlo, se ne hai del tempo 🙂
Quello che ho scritto su di te e sulle persone che come te “creano valore” lo penso veramente.
VOGLIO INOLTRE COMPLIMENTARMI CON TUTTI I TUOI UTENTI,senza distinzioni:
Il valore generale di questi commenti e’ altissimo e, sono felice di far parte di una “lista” con tante persone (uomini e donne) cosi’ “in gamba” e che vanno nei dettagli.
VOI TUTTI/E MERITATE di ottenere i migliori risultati nei vostri business perche’, dal modo in cui scrivete si capisce che ci mettete passione in quello che dite e, fate.
DICIAMO,Valerio che, l’esaustivita’ dei commenti e’ spesso spinta da una tua grande capacita’ di scrivere cose condivisibili,chiare,precise e di interagire costantemente e rapidamente con gli utenti …
Sergio mi hai dato un idea spettacolare su cui sto riflettendo se creare qualcosa o meno, devo vedere se è fattibile e quanto possa io in grado di adempiere a questo compito. Davvero un grazie di cuore per il grande rispetto e lo spirito di partecipazione che si sente in ogni tuo intervento
Una cosa certa in questo articolo e’ il numero impressionante di commenti “di qualità” che ha generato, intendo dire no il solito up oppure sono d’accordo o altro…, una bella e costruttiva discussione ( ve lo dice uno al di fuori della cerchia) .
Personalmente l’articolo mi e’ piaciuto perchè ha riportato esperienze reali e misurate con numeri,credo questo sia quello che la gente vuole vedere. Per quanto riguarda la scelta del prezzo di un info prodotto, relativamente a chi dice che un videocorso potrebbe sembrare regalato a 7 eur , non mi trovo completamente d’accordo nel senso che il prezzo giusto e’ quello che fa guadagnare di piu’….se un videocorso a 7 eur restituisce un ROi% superiore a altri prodotti a quel prezzo allora vuol dire che e’ il prezzo giusto! ( al di la della sensazione personale del “regalare”.
Un saluto
marco
Marco hai proprio ragione è vero il numero di commenti di appassionati e di gente che ne sa “più che qualcosa” è davvero alto, e sono veramente contento di questo, infatti è davvero costruttivo per tutti. Sui numeri DEI PRODOTTI da 7 euro penso che lo scopo del regalare un videoturial a quel prezzo sia da calibrare sul potenziale virale, o su specifici test legati ai prezzi a una singola cifra (da 1 a 9,97 euro) dietro cui ci sta una scienza tutta a parte..
Come da buon articolo ho letto pareri concordi a ciò che hai scritto, ma anche parecchie perplessità, azzeccare il prezzo di un prodotto non è semplice, c’è sempre una fascia di mercato che non compra per svariati motivi, il prezzo è troppo alto, è troppo basso e quindi non vale, c’è poi il rischio che col prezzo basso chi acquista a volte lo fa per curiosità, ma non da la giusta attenzione al prodotto considerandolo di scarso valore. E’ giusta la considerazione che prima bisogna farsi conoscere, fidelizzare dando prodotti di qualità crescenti nel prezzo, prima l’utilitaria poi la supercar. Nei manuali dei “guru” o meglio stregoni, si parla di nicchie di mercato, ma per nicchia cosa si intende? prezzi alti accessibili a pochi, o un particolare settore ma accessibile a tutti? Paul Ghetty, uno degli uomini più ricchi del mondo diceva, è meglio guadagnare 1 dollaro a cliente ma da un milione di clienti piuttosto che 1 milione da un solo cliente, mi sa che Valerio ci sta ricordando e esponendo molto bene questo concetto. Bravo Valerio, buone vacanze e buon business a tutti
Anche io ne sono convinto. Non mi troverei molto a mio agio personalmente ad avere 10 clienti che mi hanno pagato 1997 euro e poi chiedergli altri soldi da spillargli per fornirgli infoporodotti correlati, da vendere a 7 euro… non ha assolutamente senso.
Per me un cliente che compra un prodotto da 1997 euro non deve piu avere bisogno di prendere nulla di legato a quel tema con me. Ok avere altri prodotti, ma il funnel arrivato a quel punto si esaurisce del tutto.
Invece è sul serio meglio avere 1000 clienti che mi pagano cifre a basso prezzo e poi vendere a queste persone prodotti correlati e di altre tematiche.
QUESTO APPROCCIO lascia anche la libertà di NON COMPRARE argomenti di cui le persone non gli interessa un tubo. Cosa che non potresti fare con un prodotto ad altissimo costo dove per esempio alcune parti potrebbero suonare come una forzatura per alcuni tuoi acquirenti, hce potrebbero non avere interesse a conoscere la tecnica x contenuta nei moduli 1-4, e magari lo hanno comprato solo per avere la specifica informazione di nicchia che si trova solo nei moduli 5-8.
Caro Valerio ciao e a tutti un saluto,
nel mercato fisico ho sempre avuto conferma del fatto che anche chi in realtà non ha i codici per poter comprendere la qualità di un determinato prodotto, ha molto spesso la capacità di “percezione” della sua qualità, in particolare quando la forma è coerente con il contenuto e lo rappresenta in modo esaustivo.
La qualità è per sua qualità intrinseca un bene scarso e questo crea facilmente un rapporto di domanda/offerta sbilanciato verso la domanda e questo rapporto, a sua volta, permette di valorizzare economicamente il prodotto. Quindi è luogo comune che la qualità abbia un prezzo relativamente alto e il prodotto con poca qualità un prezzo “relativamente” basso.
Fatta salve le considerazioni precedenti e in ultima analisi, il valore reale di un servizio/ prodotto è comunque il prezzo che le persone sono disposte a pagare.
Basare la politica di vendita principalmente sul prezzo basso penso sia estremamente delicato: valutazione a primo impatto di scarsa qualità, attrazione di un mercato con scarse disponibilità economiche …
E per ricordarmi, senza drammaticità, la “sua” pericolosità ho un mio motto: “Chi di prezzo ferisce di prezzo perisce”, che naturalmente vale in generale e non solo per il prezzo basso.
Grazie Valerio per il post che provoca naturalmente un buon dialogo.
Salvatore non ci sono dubbi che sia così, infatti è un errore posizionarsi come il venditore low-cost del mercato, non a caso ho suggerito di “avere fasce di prezzo su 3 livelli” e di dare più importanza ai low cost rispetto al materiale GRATIS (parlando di information marketing).. in più quando dici:
– valutazione a primo impatto di scarsa qualità
– attrazione di un mercato con scarse disponibilità economiche …
..purtroppo come ho analizzato nell’articolo sono i due punti deboli della strategia di front end, ma ampiamente sormontabili dai vantaggi, considerando che tutto sommato il GRATIS attira a te anche gente che non SPENDERA’ mai soldi nei tuoi prodotti e servizi, avere invece Tantissimi prodotti intrudditivi a prezzi abbrodabili fa si di avere solo clienti qualificati e che sono disposti a pagarti
per quelle informazioni
Ciao Valerio e a tutti gli utenti che partecipano a queste interessantissime disussioni (in particolare Sergio, al cui punto di vista mi sento vicinissima)
Dunque Valerio,
io noto una piccola “incongruenza” tra il tuo ultimo intervento (in cui suggerisci di dare più importanza al materiale low cost rispetto al materiale gratis) e quanto da te suggerito in un’altra mail in cui condividi l’uso di un tool di google, dove dicevi “Sia che tu abbia un blog, o che stai creando una newsletter dovresti sempre offrire materiale GRATUITO a piu non posso”. Ovviamente chiarisci anche che non è il caso di abituarli solo a questo…
E, lasciando stare ciò che scrivi, io noto che tu davi e continui a dare moltissimo a livello di gratis.
A questo punto, visto che sono ormai vicinissima al debutto online, ti chiedo:
secondo te a che punto è il caso di passare al low cost? in che proporzione tenere gratis e low cost?
Ovviamente la risposta ce l’avrò da sola una volta scesa in campo nella mia nicchia, ma un tuo parere da sperimentatore esperto mi può essere utile.
Con stima
Francesca
Francesca il Gratis va testato da nicchia a nicchia, sicuramente il low cost come “sostituto” del gratis è un lead generator che vale molto più, ma con il contro che crei una lista molto piu lentamente. Tuttavia si trattata di una lista super reattiva con un potenziale 10 volte superiore a quella dei prosect come fanno tutti. Io non ho una soluzione definitiva a questo dilemma. Ma uso entrambe le cose.
Ci sono però specifici segmenti di mercato dove dare gratis non serve assolutamente a niente, ed è molto meglio partire subito con un offerta anche al costo stracciato di 2-5 euro. Comunque attualmente la strategia del low cost nasconde diversi assi nella manica nascosti di cui nessuno in Italia parla, infatti partendo da un semplice prodotto low cost è possibile aumentare il valore del visitatore fino a decuplicare il profitto netto per transazione, ma un discorso che recupereremo in futuro.
Attualmente ti dico usa il gratis e regala molto senza dubbio, ma fallo sempre con un criterio molto specifico, cioè con strategia, altrimenti il solo regalare diventa un arma a doppio taglio che non qualifica in anticipo coloro che saranno i tuoi potenziali clienti futuri
Trovo l’articolo molto interessante e soprattutto analizza, anche sulla proposta che ritieni funzionare meglio, i punti critici. Sicuramente il front end low price è una tecnica valida.
Se pensi ai soldi non so se sia più facile vendere a 10 persone un prodotto da 47 euro …o a 47 persone un prodotto da 10 euro. Nonostante credo che la teria del front end sia valida credo sia più facile vendere a 10 persone prodotti da 47 euro. Per la mia esperienza mi è capitato tramite una joint venture di vendere prodotto da 17 euro e fare 10 vendite. E alzare il prezzo a 37 e venderne 30 di prodotti. Non era in gioco la mia credibilità poiché io feci il prodotto e la lista e la reputazione era della persona con cui ho collaborato per quelle 2 vendite. Non è stato un verso split test poiché i prodotti erano leggermente diversi. Il caso da te presentato è stato uno split test.
Le 2 ultime osservazione che vorrei fare, per fornire il mio contributo è che non centra la crisi (situazione tra l’altro stazionaria per chi si intende di economia) e non la disponibilità a spendere non ha a che fare sempre cona il potenziale di spesa. Molti con i soldi vogliono cmq spendere il giusto. Quindi il front end da 17 euro che poi può essere 7 oppure 27 risulta una base futura noniostante la mia considerazione iniziale.
Ultima considerazione: gli ultimi 2 prodotti che mi hanno soddisfatto maggiormente, li ho pagati, uno 4 euro (geniale) evrei comperato tutti i suoi prodotti (prezzo anche strano) e l’altro è stato un report gratis che mi ha ispirato moltissimo.
Concordo che non ha senso lavorare su un prodotto di back end per mesi per poi accorgersi chenessuno lo vuole.
Una saluto
Wow, è il tuo secondo articolo che leggo e rimango folgorato! 🙂
Sono anni che penso la stessa cosa e l’ho anche insegnata ai corsi del Laboratorio InfoProdotti:
La vendita la fa il nome che ti sei creato!
E’ normale che all’inizio “il tuo mercato ancora non ti conosce, non sa chi sei, e non si fida.”
E gli infoprodotti lowcost sono un’ottima soluzione.
Carina anche la definizione di Super Report, complimenti! 🙂
1abbraccio
Josè
Josè sei gentilissimo, diciamo che è tutto una questione di posizionamento. Altre volte il posizionamento non è altro che il “trucco” di creare categorie di mercato vergini (o quasi), dove effettivamente esiste già a livello latente il bisogno di un “risolutore” che aggiusti i problemi di quel segmento di pubblico specifico
La categoria “Super Reports” è un idea che effettvamente ho coniato da 0. Sono diversi dagli special reports, parecchio diversi. E’ diverso anche lo scopo. Cercherò di esprimere meglio in un articolo apposito come io intendo questo tipo di infoprodotti
1abbraccio a te
un grande abbraccio, e un saluto
Ciao e complimenti per il tuo articolo .
Ma è proprio vero che i guru di internet mentono, com scrivi nella tu mail di presentazione del tuo prodotto super report?
Questa affermazione è in parte una strategia di vendita o è la vera realta dei prodotti che oggi si trovano dai vari guru di turno?
Credo che purtroppo oggi con il guadagno online in affiliazione sia difficle fare dei soldi, l’unica è creare dei propri prodotti di valore come vogli fare io con il mercato forex.
Ii volevo chiedere nel tuo report spiegherai in modo approfondito tutti i passagi che bisogna fare affinchè si riesca in autonomia a creare dei prodotti digitali di qualità?
Grazie
No niente strategie di vendita, è solo il risultato della mia esperienza. Poi è ovvio che la fuori su ogni livello vi stanno propinando diverse varianti del “buffone”, del “comico”, del “ribelle”, piuttosto che “il genio incompreso”. Tutte queste tipologie di personaggio sono studiate per vendere meglio alla massa in maniera da fare profitti. Conoscerle ti salva il culo da truffe e acquisti inutili.
bell’articolo per chi come te si intende di marketing ma io non ci capisco molto anche alcuni termini che tu scrivi non so cosa significano comunque si vede che hai acquistato esperienza e così il tuo successo continuerà sono contenta per te.
Ciao Valerio concordo pienamente su quello che dici. Ritengo piuttosto difficile che chi non ti conosce acquisti da te infoprodotti a prezzi alti anche se di qualità, quindi il migliore biglietto da visita diventa soprattutto se sei agli inizi ciò che offri gratuitamente e a prezzi abbordabili per i più. Grazie per la tua chiarezza e sincerità!
Anche io la penso come te! Piccoli report di 20 pagine, ma veramente esaustivi e che ti insegnano tanto da sembrare che abbiano 450 pagine. Se vuoi Valerio, ti do la possibilità di leggere gli e-book che ho in vendita sul sito, te li regalo volentieri, gli puoi dare un’occhiata o leggerli e poi dirmi se sto prendendo la strada giusta. Solo se vuoi. Grazie dei tuoi consigli!!!
Francesco
Una piccola domanda …
Ma traffico direct marketing e pubblicità a pagamento cosa intendi?
AdWords e Facebook ?
Grazie
Assolutamente si, qualsiasi fonte di traffico ti consenta di avere un tracking misurabile, come ppc advertising, specialmente adwords, yahoo, e anche linkedin. Facebook Ads fa anche bene sul breve periodo, tuttavia alla lunga il traffico tende a essere sempre lo stesso. Quando parliamo di direct marketing intendiamo dire che il traffico deve essere attratto alle nostre pagine con un approccio direct response, non aziendalese 🙂
un cordiale saluto
Il primo problema è:
Dove e come reperire materiale per costruire report/infoprodotti in un mercato che, magari ci interessa, ma nel quale non siamo in grado di fornire valore aggiunto?
in quel caso si può fare leva sulla conoscenza di altri esperti. In genere è meglio se oltre a interessarti un mercato, hai anche una conoscenza dello stesso sufficiente da riuscire a fornire valore aggiunto. Ci sarebbe poi la terza via dei PLR ma in LINGUA italiana fanno pena.
Ciao Valerio,
vorrei porti 2 domande che la lettura dei commenti a questo post ha stimolato + 2 in merito al tuo corso sulle squeeze page:
1) Entrando un po’ più in dettaglio in merito alla domanda che pone imhomarketing: come documentarsi per poter offrire quel valore aggiunto che il lettore si aspetta? Per quanto uno possa essere interessato ad un argomento, dove e come reperire delle informazioni ancora più specifiche e avanzate? Per farti un esempio: io sono appassionata all’argomento dieta/benessere/nutrizione, ma per quanti libri abbia letto e per quanti siti abbia consultato, non mi sento di poter dire di essere in grado di fornire qualcosa in più rispetto a quello che già si trova in circolazione…
2) Cosa sono i PLR che citi in risposta a imhomarketing?
3) Nel tuo corso sui segreti delle squeeze page (quello a 37 euro), sono inclusi anche dei modelli preimpostati di sale pages, come quelli citati dall’utente frank in un commento a questo post? Se non dovessero essere inclusi, c’è qualche programma con cui potersele creare da soli? Si tratta di .pdf? Che poi, non ho capito se “squeeze page” è sinonimo di “sale page”, punto fondamentale 😕
4) Sempre nel tuo corso sulle squeeze page, viene spiegato bene “come monetizzare” una volta creati contenuti? Perchè vedo che spesso molti corsi spiegano bene la parte creare contenuti-attirare traffico, ma non quella del ricavarne qualcosa di concreto…
Ti ringrazio, e complimenti sulla chiarezza espositiva.
Giuliana
Ciao Giuliana
alla domanda 1 e 2 trovi completa risposta ed esaustiva direttamente in questo corso
=> http://www.reportmarketing.net
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DOMANDA 3
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Si trovi dei modelli di landing page in formato HTML, attenzione sono squeeze page NON SALES LETTER, che sono due cose diverse. La squeeze page è una pagina che ha come obbiettivo indurre le persone a iscriversi alla tua mailing list, mentre le sales letter servono per VENDERE un prodotto o servizio.
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DOMANDA 4
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Si viene spiegato adeguatamente e step by step…
Grazie 🙂
Carissimo Valerio sono fiera di aver trovato questo report, dove con semplicità spieghi come guadagnare on line con piccoli passi progressivi, io non ho un sito e vorrei farlo ,sono dell’ idea che bisogna lavorare, subito e bene da professionista, come vedi non ho un sito web da inserire nel tuo modulo, amo il marketing, ho studiato economia aziedale ed ho un diploma commerciale, amo vedere con amore e passione auitando il cliente nella scelta giusta di quel bene che ha bisogno. Non mi piace, ingannare i clienti, anzi li amo e li ringrazio ogni qualvolta acquistano da me un bene.Ringrazio lei e attedo un risposta, di come iniziare a lavorare bene senza perdere tempo e denaro. saluti Rosa
Quando si parla di etica della pubblicità e marketing qualcuno ha pensato nel valore sociale de tempo? Qualcuno di madrelingua italiana vuole collaborare ad uno ebook, blog e forum su “Come guadagnare online con etica e utilità sociale”?
Per saperne di più cercare online: “Come guadagnare online con etica e utilità sociale”, “Neo-Machiavelli”.
Salve,
ma se io volessi diventare il super guru nella coltivazione biologica del pomodoro,
iniziando a vendere a basso costo
potrei avere problemi di posizionamento in futuro?
Non parto da troppo lontano?
Non puoi partire diventando il super guru subito. Bisogna partire con in mente un posizionamento specifico e pensato per prodotti low-cost. Questo ti fa risparmiare un botto di tempo, e gradualmente inizi a essere inquadrato come l’esperto di quel tipo di prodotti.
NON PARTI SVANTAGGIATO, al contrario…il problema di posizionamento ce l’avrai se il tuo marketing è scarso e se i prodotti saranno percepiti male fin dall’inizio. Si può vendere ad basso costo ma dimostrare con i fatti che i prodotti valgono 100 volte di piu di coloro che vendono ad alto costo. E questo spacca tutto. Chi ti acquista si renderà conto della differenza e ti sceglierà come punto di riferimento a vita.
Contemporaneamente si può fare anche che ti posizioni subito in una fascia alta, nell’illusione che la gente con i soldi segua lo schema “alto prezzo – alto valore”, ma questo non ti garantirà assolutamente di superare le aspettative dei tuoi clienti, inoltre creare quel tipo di prodotti da ‘aspettativa impossibile’ richiede piu tempo di quello che serve per non rompersi i coglioni e mollare tutto, mentre nello stesso arco di tempo puoi crere decine di prodotti low cost e monopolizzare il mercato in un modo piu intelligente
Grazie per la risposta.
Buon ferragosto!
Mi sono iscritta a rendite d’emergenza on line ma per problemi di salute sono arrivata poco dopo i due giorni di tempo per scaricare il materiale e non ho quindi potuto visionarlo perché la sessione era scaduta. Ho scritto due volte alla tua mail ma mi è tornata indietro….come posso fare per avere il materiale ? grazie mille. Non vedo l’ora di iniziare, finalmente !!!
Nella c’è uno strano conflitto di ip con il tuo ISP di posta Libero, hai fatto bene a scrivermi qui. Ti invio gli accessi subito.
Complimenti davvero Valerio, e grazie 1000 per tutte le incredibili informazioni che condividi gratuitamente frutto della tua “tangibile” esperienza! Sei un mito. Tommaso 😉
Ciao ragazzi.
I prodotti a basso costo si vendono sempre benissimo, per via del momento “particolare” di mercato (e poi anche perche’ siamo in Italia).
Pero’ è sempre importante aumentare passo-passo il livello di percezione dei tuoi clienti nei tuoi confronti (legato anche alla professionalità), altrimenti clienti e potenziali clienti si abituano a comprare da te solo prodotti a prezzo basso e ti marchiano in quella fascia…
Ciao Valerio,
grazie per questo interessante articolo. E ancora di più per l’interessante test.
La mia esperienza è che, nel decidere il prezzo di un prodotto, è molto difficile azzeccarlo a tavolino. La cosa migliore, benchè non sia facilissimo, è fare test a diversi prezzi, e vedere dove si ottiene la rendita migliore.
Ovviamente, oltre a questo tutto il discorso di cui parli, di front end / back end.
Grazie!
Valerio Conti è uno dei miei autori preferiti in língua italiana per la ética e più valori informativi oferti grátis o ad giusto prezzo. Per questo lo cito molte volte nel mio blog in italiano e nei miei ebooks in portoguese, (http://mydgs.co/ganharonlinesocial). Credo che um ebook anche piccolo e con informazione che se trovano gratis online possa essere venduto per €999 e essere più etico di altro molto più grande, gratis, con le stesse informazione ma in mezzo da bugie pubblicitarie che fanno perdere tempo e lasciano il lettore confuso senza sapere dove è la verità importante e la bugia pubblicitaria.